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Agricoltori, la protesta raggiunge il Belgio

La protesta degli agricoltori raggiunge il Belgio e Bruxelles, con i trattori di FUGEA (Fédération Unie de Groupements d’Éleveurs et d’Agriculteurs) e FWA (Fédération Wallonne de l’Agriculture) nelle strade dei quattro angoli della Vallonia.

Una settimana di mobilitazioni tra Namur, Liège, Luxembourg, Hainaut, per rivendicare la priorità di tutti che è stata ribadita a Bruxelles anche da EMB (European Milk Board), la rappresentanza dei produttori di latte in Europa.

La nostra richiesta numero uno è semplice: vivere dignitosamente della nostra professione! FUGEA chiede prezzi equi e redditi equi! Le priorità sono quelle di uscire dalle incongruenze delle politiche europee e dalle pratiche predatorie dell’agroindustria. Accendete i trattori e unitevi a noi nelle varie colonne’. (1)

1) Agricoltori in Belgio, le radici della protesta

Per capire la difficoltà in termini economici, ho rilevato un’azienda agricola 30 anni fa. All’epoca, vendevamo una tonnellata di grano a 200 euro. Oggi vendiamo la stessa tonnellata a 170 euro, mentre i fertilizzanti, l’energia e la manodopera sono aumentati fino a 5 volte. Anche se le aziende agricole si sono ampliate, permettendoci di fare economie di scala, questa situazione è insostenibile. Non possiamo fare la transizione’ (Thomas Gadisseux Hugues Falys, FUGEA). (2)

2) #prezzoequo, NO #sottocosto

Il prezzo delle derrate agricole e dei prodotti alimentari deve essere equo, in grado cioè di:

– coprire i costi effettivi di produzione, da rilevare e aggiornare su base mensile nelle diverse filiere e territori, nonché

– garantire agli agricoltori e gli allevatori (così come alle imprese di trasformazione alimentare, anch’esse in prevalenza medie, piccole e microscopiche) un reddito dignitoso.

Gli Stati membri devono perciò:

– vietare le vendite sottocosto

– introdurre sistemi efficaci di monitoraggio in tempo reale dei costi di produzione e dei listini nelle diverse filiere e territori

– prescrivere l’evidenza dei prezzi in fattura, a raffronto con i costi e i listini

– organizzare controlli sistematici attraverso gli ispettori del fisco.

La Direttiva UTPsUnfair Trading Practices Directive (EU) 2019/633 – deve venire così integrata, i suoi contenuti trasferiti in un regolamento europeo per garantire regole uniformi nel Mercato unico.

3) Sostegno alla transizione ecologica

Siamo consapevoli che l’agricoltura deve orientarsi verso un modello più sostenibile, un modello in transizione più rispettoso della terra e degli esseri viventi. Non vogliamo fare passi indietro’, dichiara il portavoce di FUGEA. In linea con Confédération paysanne in Francia, Assorurale, Altragricoltura e LiberiAgricoltori in Italia. (2)

La transizione ecologica è necessaria a garantire la resilienza delle attività agricole rispetto ai cambiamenti climatici che in Europa si manifestano soprattutto nella siccità e desertificazione dei suoli. Deve però venire sostenuta da #prezzoequo e finanziamento degli ingenti costi che essa richiede. Altrettanto dicasi per migliorare il benessere animale.

4) Stop al dumping socio-ambientale

Le politiche europee sono semplicemente dissociate:

– sempre più oneri e prescrizioni burocratiche in Unione Europea

– ultraliberismo negli scambi e le importazioni da Paesi extra-UE.

Il Green Deal è essenziale, ma non nel modo schizofrenico in cui lo vediamo oggi, dove da un lato l’Europa firma accordi internazionali che consentono l’ingresso di prodotti agricoli che non soddisfano gli stessi standard economici, sociali e ambientali dei nostri, e dall’altro ci impone norme ambientali molto severe’ (Thomas Gadisseux Hugues Falys, FUGEA). (2)

5) Freno alla burocrazia

Gli agricoltori esprimono una diffusa frustrazione e lanciano un segnale d’allarme sul futuro dell’autosufficienza alimentare e su quello delle future generazioni di agricoltori. Gli uomini e le donne che lavorano la terra temono la loro fine, schiacciati da un rullo compressore legislativo, un sovraccarico amministrativo, un’agricoltura basata su calendari di legge e un reddito che è ancora a metà strada nonostante gli sforzi già compiuti dal settore’ (FWA). (4)

La semplificazione amministrativa promessa da anni, denuncia FWA, non si è mai concretizzata. Accade invece il contrario, gli oneri burocratici a carico delle imprese agricole sono sempre più complessi. Insostenibili per gli agricoltori della vecchia generazione, che ancora rappresentano la maggioranza e anche perciò tendono ad abbandonare le attività ovvero a cederle ai grandi gruppi agroindustriali.

6) Regolare il mercato, sostenere il Green Deal

Sussidi? No, grazie! Ciò di cui abbiamo bisogno è una profonda riforma del mercato’, ha affermato con vigore la presidente dell’European Milk Board (EMB), che rappresenta più di 100.000 produttori di latte in 16 Paesi europei.

Le proteste che si stanno moltiplicando in Europa ‘per motivi diversi’, spiega Kjartan Poulsen, nascondono tutte ‘lo stesso problema di fondo. Una remunerazione da anni insufficiente per i produttori agricoli’.

I produttori di latte non sono contrari al Green Deal europeo, che mira a rendere più verde il settore agricolo riducendo l’uso di prodotti fitosanitari e preservando la biodiversità. Ma le aziende agricole non possono venire trasformate senza prezzi remunerativi’. (6)

#fairprice

Dario Dongo

Note

(1) Agriculteurs en colère: des points de ralliement à Ciney, Andenne, Fosses-la-Ville et Thorembais-Saint-Trond ce mardi avant de rejoindre Namur. Sudinfo.be. 29.1.24 http://tinyurl.com/yc24s7sc

(2) Mobilisation des agriculteurs: “Il faut que l’Europe arrête de signer des accords internationaux”, assure Hugues Falys (FUGEA). Rtbf.be. 29.1.24 http://tinyurl.com/axb664kv

(3) Dario Dongo. Confédération paysanne e LiberiAgricoltori, le ragioni della protesta. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.1.24

(4) TROP IS TE VEEL – La FWA veut faire entendre la voix des agriculteurs. Fédération Wallonne de l’Agriculture (FWA). 26.1.24 http://tinyurl.com/2e5mn8mr

(5) Benoît Lutgen sur la grogne des agriculteurs: “Les agriculteurs sont inquiets. Mais les consommateurs devraient l’être aussi”. BX1. 29.1.24 http://tinyurl.com/36a9m92j

(6) Grogne du monde agricole: l’EMB veut une réforme et des prix rémunérateurs. Sudinfo.be. 24.1.24 http://tinyurl.com/59ak6y4h

(7) Gli agricoltori tornano a bloccare il quartiere europeo a Bruxelles. Dopo il duplice assedio messo in atto a inizio e fine febbraio per contestare le politiche Ue, un centinaio di trattori si stanno assembrando questa mattina in prossimità delle sedi delle principali istituzioni Ue. Alcuni roghi sono stati appiccati a Place du Luxembourg, davanti ai palazzi del Parlamento europeo, già presa d’assalto il 1° febbraio. E’ in corso un lancio di petardi nelle prossimità delle sedi della Commissione europea e del Consiglio Ue, dove si trovano riuniti i ministri europei dell’Agricoltura. Sono stati appiccati alcuni roghi bruciando copertoni e balle di fieno anche di fronte al dipartimento responsabile per l’erogazione dei fondi della Politica agricola comune (Pac). I trattori assembrati a Rue de la Loi, la principale arteria che attraversa il quartiere Ue, sono attualmente un centinaio. Gli agricoltori di FUGEA ed ECVC tornano a Bruxelles.

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