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Acqua e igiene, governi e caporali 

Il diritto umano universale all’accesso ad acqua potabile e sicura nonché ai servizi igienici, è stato proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite proprio il 28.7.10, dieci anni fa esatti. (1,2)

Il World Water Report pubblicato da UNESCO il 22.3.20 indica l’impossibilità di lavarsi per il 56% degli esseri umani. (3) ONU poi riferisce a:

– 1 su 3 persone senz’acqua potabile,
– 3 su 5 prive di servizi igienici,
– donne impegnate al trasporto dell’acqua in 8 casi su 10,
– 1.200 bambini uccisi ogni giorno dalla dissenteria derivata da carenze d’igiene. (6)

Il pensiero vola all’Africa e al Medio Oriente, alle responsabilità di governi ottusi e Corporation rapaci, alla desertificazione. Ma i soprusi e le privazioni hanno luogo anche nell’Italia e la Spagna dei caporali, senza andare troppo lontani.

ONU, dieci anni di fallimenti

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato a maggioranza, il 28.7.10, la Risoluzione 64/292. Mediante la quale si afferma ‘il diritto umano all’acqua potabile pulita e sicura, e ai servizi igienici, essenziali per il pieno godimento della vita e dei diritti umani’.

I 193 Stati membri si sono allora impegnati a intensificare gli sforzi per fornire a tutti acqua potabile e servizi igienico-sanitari sicuri, puliti e accessibili. Hanno rinnovato tali impegni all’Assemblea generale ONU, il 25.9.15, con l’adozione dei 17 Sustainable Development Goals (SDGs). I quali dovrebbero venire realizzati, a parole, entro il 2030.

Obiettivo 6, garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie’ 
(Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, Agenda ONU 2030)

Numeri asciutti

Il relatore speciale all’ONU sul diritto all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari Léo Heller (Brasile) – dagli scranni dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani – richiama i numeri già accennati. Aggiungendo che 1 persona su 11 ancora è costretta alle deiezioni open-air. (4)

Numeri asciutti, stime a tavolino, sistematicamente in difetto. Come quelli sulla fame, che i prezzolati funzionari delle agenzie ONU minimizzano. Per nascondere il fallimento di un intero sistema basato su raccomandazioni e impegni non vincolanti per gli Stati membri.

Covid senz’acqua

Quest’anno, la pandemia di COVID-19 ha messo in evidenza l’importanza critica di disponibilità, accessibilità e convenienza di acqua e servizi igienici e sanitari negli sforzi per la salute globale: COVID-19 non sarà fermato senza l’accesso all’acqua sicura per le persone che vivono in situazioni vulnerabili.

Nonostante la generale consapevolezza di tutto questo, troppi poveri urbani che vivono in insediamenti informali continuano a non avere accesso all’acqua potabile e le misure prese per l’approvvigionamento idrico di emergenza durante la pandemia sono state palesemente insufficienti’.

La pandemia di coronavirus ci ha insegnato che lasciare alle spalle le persone che più hanno bisogno di servizi idrici e igienico-sanitari può portare a una tragedia umanitaria. Nei prossimi 10 anni, i diritti umani all’acqua e ai servizi igienico-sanitari devono essere una priorità se vogliamo costruire società giuste e umane’. (Léo Heller. 5)

Acqua e soprusi

L’acqua è oggetto di rapine e soprusi politici (water grabbing), come si è visto (v. nota 1). La sua carenza ha varie cause ed è aggravata sia dall’emergenza climatica, sia dalla crescente pressione idrica. La corsa all’urbanizzazione e le pratiche industriali dissennate.

Attività agricole, industriali e minerarie continuano ad avvelenare l’ambiente e contaminare l’acqua con pesticidi e altri veleni. Mentre Big Food – Nestlé e Coca-Cola in primis – drena anche i bacini idrici più miseri per rivendere le bevande. Ed è perciò che da sempre, come tuttora, promuove ovunque la privatizzazione di questa risorsa vitale.

Discriminazioni e ingiustizia sociale

L’Alto Commissario ONU per i diritti umani all’acqua e ai servizi igienici, a sua volta, evidenzia come la loro privazione derivi anche da fattori ‘spesso legati alla discriminazione di coloro che non hanno voce in capitolo nel processo decisionale pubblico’.

‘Nei Paesi sviluppati, i migranti privi di documenti sono spesso esclusi dai servizi pubblici, inclusi acqua e servizi igienico-sanitarie, a causa del loro status irregolare, e vivono in condizioni disumane inimmaginabili per i cittadini di quei paesi. In molti posti del mondo, i difensori dei diritti umani che si occupano di acqua e servizi igienico-sanitari sono perseguitati, arrestati e persino torturati e giustiziati per il loro lavoro, specialmente quando va a colpire grandi interessi economici’.

Senz’acqua rimane gran parte di coloro che vive in condizioni di marginalità. Famiglie non in grado di pagare le bollette, senzatetto, migranti e minoranze. Soprattutto negli insediamenti informali, le baraccopoli e i ghetti ove alloggiano lavoratori e braccianti reclutati dai caporali.

Caporalato e dignità umana

L’Italia sotto Covid, di fronte al concreto rischio di paralizzare l’agricoltura, ha introdotto una parziale e temporanea regolarizzazione dei migranti. Ma le filiere sporche proseguono indisturbate, le garanzie sindacali e la dignità delle condizioni d’alloggio dei migranti sono un miraggio. Come i servizi igienici e l’acqua potabile, come nell’Africa così vicina.

Legalità e rispetto dei lavoratori in agricoltura sono di fatto garantiti, a tutt’oggi, dalle sole – e poche – filiere che applicano con rigore le buone prassi idonee a evitare lo sfruttamento. Mentre gli arresti, per quanto celebri, rimangono un’eccezione (7,8).

La dignità dell’esistenza umana e i suoi diritti fondamentali dipendono anche da noi. In attesa di vedere segni concreti di attuazione della politica ‘Aiutiamoli a casa loro’, è nostro compito di consumAttori scegliere solo prodotti ortofrutticoli e della prima trasformazione alimentare che provengano da filiere garantite senza caporalato.

Dario Dongo e Sabrina Bergamini

Note

(1) Dario Dongo e Ylenia Desireé Patti Giammello. Diritto universale all’acqua, un miraggio agli sgoccioli. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.4.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/diritto-universale-all-acqua-un-miraggio-agli-sgoccioli

(2) Sabrina Bergamini, Dario Dongo. L’acqua che manca. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.7.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/l-acqua-che-manca

(3) Dario Dongo. Covid-19, World Water Report. Precauzioni impossibili al 55% dell’umanità. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.4.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/covid-19-world-water-report-precauzioni-impossibili-al-55-dell-umanità

(4) 10th anniversary of the recognition of water and sanitation as a human right by the General Assembly. Statement by the Special Rapporteur on the human rights to safe drinking water and sanitation, Léo Heller. 28 July 2020 https://www.ohchr.org/en/NewsEvents/Pages/DisplayNews.aspx?NewsID=26116&LangID=E

(5) OHCHR. UN expert: Speed up efforts to achieve human rights to water and sanitation. 27.7.20,
https://www.ohchr.org/EN/NewsEvents/Pages/DisplayNews.aspx?NewsID=26126&LangID=E

(6) Goal 6: ensure access to water and sanitation for all https://www.un.org/sustainabledevelopment/water-and-sanitation/

(7) Redazione, Caporalato: arrestato imprenditore. ANSA. 1.7.20, https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2020/07/01/caporalato-arrestato-imprenditore_b5070453-157c-49e3-9300-495848b05b84.html

(8) Dario Dongo.  Schiavitù femminile nei campi a Ragusa. Dopo l’inchiesta di The Guardian, le prime condanne. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.1..20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/schiavitù-femminile-nei-campi-a-ragusa-dopo-l-inchiesta-di-the-guardian-le-prime-condanne

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