La revisione del regolamento (UE) n. 1169/11, c.d. Food Information Regulation, è stata sottoposta a una consultazione pubblica a Bruxelles, dal 23.12.20 al 4.2.21. (1)
La Commissione Europea ha raccolto 472 commenti da parte di cittadini e consumatori, operatori di filiera e loro rappresentanze, ONG e altri stakeholders. In vista dell’adozione di una proposta di riforma del reg. UE 1169/11, in calendario a settembre-dicembre 2022.
Il Food Information Regulation (FIR) verrà aggiornato con riguardo alla Strategia Farm to Fork, l’informazione nutrizionale di sintesi sul fronte etichetta, l’etichettatura di origine e provenienza, il date marking (data di scadenza e TMC). (2) Si continua però a trascurare l’esigenza primaria di tutti, la certezza del diritto.
Reg. UE 1169/11 e salute pubblica
Il reg. UE 1169/11 ha innovato la disciplina previgente (dir. 2000/13/CE e successive modifiche) per avere aggiunto all’obiettivo di un’elevata tutela dei diritti dei consumatori (articolo 169 TFUE) quello della protezione della salute pubblica.
‘Nella definizione e nell’attuazione di tutte le politiche ed attività dell’Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute umana’ (articolo 168 TFUE, Trattato per il Funzionamento dell’Unione Europea).
L’informazione al consumatore ha dunque rilevanza sanitaria sotto entrambi gli aspetti della sicurezza alimentare, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/controlli-il-ruolo-dellamministrazione-sanitaria/, e della sicurezza nutrizionale (#SDG3).
Reg. UE 1169/11 e strategia Farm to Fork
L’iniziativa di riforma del reg. UE 1169/11 considera anzitutto l’opportunità di estendere all’informazione al consumatore gli obiettivi generali di garantire un livello elevato di protezione non solo dei consumatori, di sanità e sicurezza, ma anche dell’ambiente (articolo 114 TFUE). ‘Tenuto conto, in particolare, degli eventuali nuovi sviluppi fondati su riscontri scientifici’.
La strategia UE Farm to Fork (f2f) si inserisce in tale ambito, nel più ampio contesto dello EU Green Deal, quale percorso da seguire per la transizione ecologica del settore agroalimentare nel Vecchio Continente. Nella prospettiva tra l’altro di pretendere garanzie di sostenibilità socio-ambientale anche sulle derrate in arrivo da Paesi terzi (SDGs 6,7,8,11,14,15).
Malattie non trasmissibili e informazione relativa agli alimenti
La sicurezza nutrizionale è un’esigenza impellente, in un’Europa ove nel 2019 si sono registrate oltre 950mila le morti premature per malattie non trasmissibili (NCDs, Non-Communicables Diseases) attribuite a diete squilibrate, 300mila quelle legate ai consumi di alcol. (2). L’ultimo rapporto sul Global Burden of Disease (GBD, The Lancet, ottobre 2020) indica la dieta quale primo fattore di rischio di mortalità prematura (19,6% dei decessi maschili, 13,5% di quelli decessi femminili). (3)
Gli squilibri alimentari sotto accusa attengono alle carenze di cereali integrali (<125g/die pro-capite), frutta (<250 g), frutta a guscio e semi (<20,5 g) e l’eccesso di sodio (fino a 3 g, pari a 7,5 g di sale, nelle urine giornaliere). A seguire le carenze di Omega 3 (<250 mg/die), verdure (<360 g), fibre (<23,5 g) e legumi (<60 g). Il consumo diffuso ed eccessivo (per frequenza e quantità) di alimenti ultraprocessati è stimato contribuire in misura significativa al disastro sanitario.
Informazione nutrizionale di sintesi sul fronte etichetta
Il c.d. nutri-labelling sul fronte etichetta (Front of Pack, FOP) è stato adottato su base volontaria in diversi Paesi membri. Le etichette interpretative, come si è visto, hanno mostrato risultati favorevoli sulle scelte dei consumatori e così sulla riformulazione dei prodotti da parte degli operatori, verso un miglior equilibrio nutrizionale. (4)
Le opzioni proposte sono cinque:
0) conferma dello status quo (indicazioni volontarie non armonizzate nei vari Stati membri),
1) etichetta riduttiva (sintesi dei valori esposti in dichiarazione nutrizionale),
2) etichetta interpretativa nutrient-specific (es. multiple traffic-light, valori e colori per kcal, nutrienti e micronutrienti di maggior rilievo),
3) etichetta interpretativa di sintesi, con un semplice logo di approvazione (endorsment, es. healthy logo),
4) etichetta interpretativa graduale, riferita a una scala di valori (es. NutriScore).
Origine e provenienza
La pressione pneumatica degli agricoltori e dei consumatori europei verso la trasparenza della filiera agroalimentare ha indotto la Commissione guidata da Ursula Von der Leyen ad affrontare la questione dell’etichettatura di origine. (5) Il Parlamento europeo, si ricorda, aveva già ripetutamente sollecitato la Commissione Juncker a estendere l’indicazione obbligatoria d’origine e/o provenienza a latte e carni, anche qualora utilizzati come ingredienti, e nonché ai prodotti mono-ingrediente ovvero con ingrediente significativo.
Le soluzioni ventilate sono diverse:
– 0) non cambiare nulla. Origine facoltativa per la generalità dei prodotti, fatte salve prescrizioni specifiche (a livello UE o nazionale) legate a singole categorie di prodotti, (7)
1-3) indicazione di origine obbligatoria, sui prodotti commercializzati nel mercato UE, con varie ipotesi di precisazione del livello geografico:
– UE–non UE (cioè origine pianeta Terra),
– Stato,
– Regione,
4) approccio variabile in relazione alle categorie di prodotto.
5) norme supplementari per determinare il Paese d’origine o il luogo di provenienza di alcuni alimenti e ingredienti (es. latte, luogo di mungitura/lavorazione/confezionamento).
Data di scadenza e termine minimo di conservazione
Il delicato equilibrio tra le esigenze di garantire la sicurezza e ridurre gli sprechi alimentari è stato di recente affrontato da EFSA. (8). La Commissione europea ha ipotizzato tre varianti:
1) estendere la lista dei prodotti esenti dall’indicazione obbligatoria del TMC (‘da consumarsi preferibilmente entro’, o ‘best before‘), (9)
2) abolire il termine di durabilità (TMC) per gli alimenti non deperibili. Con il non trascurabile rischio di legittimare la vendita di alimenti vintage senza che i consumatori possano identificarli come tali,
3) rivisitazione del sistema di indicazione della shelf-life con nuovi termini e formati visuali. Es. ‘preferibilmente entro, ma buono anche oltre’, sulla scia del Codex Alimentarius, o l’utilizzo del colore rosso per la data di scadenza (‘da consumare entro’, ‘Use by’) e il verde per il TMC.
L’esigenza primaria – e trascurata – della filiera agroalimentare
La valutazione d’impatto dell’attuale caleidoscopio di normative – europee e nazionali – sui milioni di imprese che vi sono sottoposte, from farm to fork, sembra sfuggire del tutto ai prezzolati funzionari di Bruxelles. Solo in Italia, come si è visto, il reg. UE 1169/11 si applica a oltre tre milioni di imprese ed enti che comprendono i chioschi ove si vendono spremute on-demand e le mense caritatevoli. (10)
La sregolata coesistenza di vari livelli di normazione causa inammissibili barriere alla libera circolazione delle merci. E grave ostacolo alle microimprese e PMI che tuttora dominano il settore agroalimentare per numeri, occupati e quote di mercato. La riforma del reg. UE 1169/11 non può prescindere da questa considerazione, per stabilire che:
– ogni nuova norma nazionale o locale su materie non espressamente armonizzate deve venire applicata a decorrere dall’1 aprile dell’anno successivo, esattamente come già previsto per le regole europee, (11)
– la Commissione europea deve istituire e tenere aggiornato un database completo delle norme europee applicabili all’informazione sui prodotti alimentari. Avendo riguardo sia alle normative verticali, sia a quelle orizzontali, (12)
– gli Stati membri devono completare il predetto database con le norme supplementari applicabili nei loro territori, previa notifica a Bruxelles dei relativi dossier ai sensi della direttiva UE 2015/1535,
– sono inapplicabili le norme non incluse nel predetto database (la cui compilazione è affidata alle rispettive responsabilità di Commissione europea e Stati membri).
Certezza del diritto, strategia di Lisbona. 2000 anni, e non sentirli!
Dario Dongo
Note
(1) Commissione europea, DG Sante. Proposal for a revision of Regulation (EU) No 1169/2011 on the provision of food information to consumers, Food information and composition https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/12748-U-atwianie-zdrowszych-wybor-w-ustalanie-profili-ywieniowych
(2) European Commission. Inception impact assessment. Ref. Ares(2020)7905364 – 23/12/2020, blob:https://ec.europa.eu/f01b5155-a764-4571-8a1b-6433b8be982a
(2) EU science hub (2020). EU burden from non-communicable diseases and key risk factors. Commissione europea, https://ec.europa.eu/jrc/en/health-knowledge-gateway/societal-impacts/burden.
(3) GBD 2019 Risk Factors Collaborators. Global burden of 87 risk factors in 204 countries and territories, 1990–2019: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2019, Results, Global Attributable Burden. The Lancet, 17.10.20; 396: 1223–49. https://doi.org/10.1016/S0140-6736(20)30752-2
(4) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. Come risolvere l’enigma nutrizionale? Notizie sul fronte etichetta, rassegna e prospettive. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.12.20,
https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/come-risolvere-l-enigma-nutrizionale-notizie-sul-fronte-etichetta-rassegna-e-prospettive
(5) Dario Dongo. EatORIGINal! Al via la trasparenza su origine e non solo in etichetta. GIFT (Great Italian Food Trade). 14.10.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/eatoriginal-al-via-la-trasparenza-su-origine-e-non-solo-in-etichetta
(5) Dario Dongo. Norme nazionali su etichettatura d’origine, via libera dalla Corte di Giustizia UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.10.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/norme-nazionali-su-etichettatura-d-origine-via-libera-dalla-corte-di-giustizia-ue
(8) Dario Dongo. Data di scadenza e TMC, linee guida EFSA per la riduzione degli sprechi alimentari. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.12.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/data-di-scadenza-e-tmc-linee-guida-efsa-per-la-riduzione-degli-sprechi-alimentari
(9) Reg. UE 1169/11, Allegato X, punto 1.c
(10) V. ebook Dario Dongo. 1169 pene. Reg. UE 1169/11, notizie sui cibi, controlli e sanzioni. Disponibile su https://www.greatitalianfoodtrade.it/libri/1169-pene-e-book-gratuito-su-delitti-e-sanzioni-nel-food
(11) Reg. UE 1169/11, art. 47.1.b. Norma a suo tempo ideata da chi scrive
(12) Il database europeo deve rispondere alle esigenze di decine di milioni di utenti. Deve perciò essere affidabile, come non è affatto il vergognoso FLIS (Food Labelling Information System). V. Dario Dongo. FLIS – FLOP. Il database europeo sull’etichettatura degli alimenti delude le aspettative. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.1.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/flis-flop-il-database-europeo-sull-etichettatura-degli-alimenti-delude-le-aspettative

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.