La segnalazione di GIFT (Great Italian Food Trade) sulle irregolarità delle etichette di pet food a marchio Monge ha stimolato il ravvedimento operoso del presidente della società. Il quale si è fatto carico degli errori commessi e si è attivato all’istante per porvi rimedio. Un gesto esemplare, da parte di Domenico Monge, al quale va attestazione di stima da parte di chi scrive. È questa la cifra di un vero Leader che in questo modo fa scuola in Italia. Chapeau!
Monge, la segnalazione di Great Italian Food Trade all’Antitrust
GIFT, Great Italian Food Trade, ha esteso al pet food le proprie attività di indagine sulla legalità e correttezza delle pratiche commerciali. Dopo avere analizzato e denunciato le gravi irregolarità delle etichette di alimenti per cani e gatti a marchio Ultima, del colosso spagnolo Affinity, si è proceduto all’esame di alcune referenze del leader italiano di settore, Monge SpA.
L’analisi ha riguardato tre linee di pet food umido e secco a marchio Monge:
– alimento completo per cani (bocconcini, umido in busta) Linea Grill ‘Merluzzo‘, ‘Manzo‘, ‘Salmone‘, ‘Pollo e tacchino‘, ‘Agnello e verdure‘, ‘Maiale‘,
– alimento completo per cani (crocchette, ‘dry food’) ‘Bwild Cinghiale’,
– alimento completo per gatti (crocchette, ‘dry food’) ‘Le Chat, Pollo e riso indoor’.
Le criticità riscontrate erano numerose. L’etichettatura dei mangimi risultava ingannevole in relazione a immagini, testi, denominazioni dei prodotti e degli ingredienti. Con frequenti omissioni dei QUID (‘Quantity of Ingredients Declaration’) – in relazione a ingredienti caratterizzanti che venivano richiamati in appositi claim – e indicazioni salutistiche vietate.
L’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM, c.d. Antitrust) è stata quindi interessata della vicenda. Con una segnalazione che lo scrivente ha altresì notificato ad alcuni gruppi della GDO (Grande Distribuzione Organizzata). In considerazione della responsabilità del distributore di garantire la piena conformità alle norme vigenti di tutti i prodotti da esso commercializzati. Siano essi alimenti, mangimi e pet foodo altri prodotti di consumo (c.d. FMCG, Fast Moving Consumer Goods). (1)
Monge, la marca di un vero leader
La ‘meticolosa disamina’ delle etichette da parte di GIFT, così come riconosciuta dalla stessa Monge, ha prodotto i migliori effetti che si potessero prevedere. Il presidente del gruppo ha riconosciuto le proprie responsabilità, comunicando che a seguito delle nostre note il processo di revisione delle etichette ‘ha ricevuto un rinnovato impulso e accelerazione’. Nell’occasione, il gruppo aggiornerà le confezioni rispetto all’ultima versione del registro UE degli additivi per mangimi (12.3.19) e ai regolamenti che si applicheranno dall’1.1.20. (2)
Una risposta esemplare che riconosce e assume la responsabilità dei molteplici inganni e violazioni di legge, attivandosi all’istante per rimediarvi ma anche per allineare le etichette dei prodotti in anticipo rispetto alle norme che avranno applicazione dal 2020.
‘ln merito alle altre non conformità rilevate, si sottolinea che la referenza è in questi giorni oggetto di profonda e completa attività di revisione, al fine di emendare ogni non conformità, rinnovando e accelerando l’impegno rivolto alla compliance, e rinnovando l’impegno e gli sforzi che nostra azienda opera per perseguire i più elevati livelli di qualità e di tutela del benessere degli animali domestici.’ (Domenico Monge, PEC a Great Italian Food Trade, 12.3.19)
Una lezione da condividere
La decisione assunta dalla proprietà del primo gruppo industriale italiano nel settore pet food costituisce in primis una vittoria per i consumAttori e la legalità, che la nostra società benefit Wiise Srl (titolare dei siti GIFT, Great Italian Food Trade, e FARE) umilmente ambisce a tutelare. Ma è soprattutto un grande esempio e una lezione, per l’industria italiana e internazionale. Il ravvedimento operoso rappresenta senza dubbio la soluzione più saggia da adottare nella gestione crisi. Poiché i problemi ricorrono, tanto più in organizzazioni complesse che gestiscono moltitudini di referenze a elevata rotazione. Ma è la tempestività di una risposta proattiva a distinguere un leader.
Un precedente degno di nota risale al febbraio 2010, quando 2,3 milioni di vetture Toyota vennero richiamate per un problema al sistema frenante che aveva causato incidenti anche letali. Nel momento più difficile nella storia di un’industria fondata il 1933 Akio Toyoda – presidente dell’omonimo colosso industriale – assunse su di sé ogni responsabilità, impegnandosi pubblicamente a risolvere subito i problemi individuati.
‘Toyota has, for the past few years, been expanding its business rapidly. Quite frankly, I fear the pace at which we have grown may have been too quick.
I regret that this has resulted in the safety issues described in the recalls we face today, and I am deeply sorry for any accidents that Toyota drivers have experienced.’ (Akio Toyoda)
L’augurio e il monito sono ora rivolti a tutti coloro che continuano a negare l’evidenza dei fatti, provando a minimizzarli o addirittura a minacciare chi promuove la legalità con attivismo e libera informazione. Che la lezione sia di aiuto anche alle autorità che finora hanno trascurato la vigilanza su settori cruciali, come l’alimentare e il pet food. Per la tutela dei consumatori e dei mercati di cui essi sono protagonisti, anzi veri padroni.
Dario Dongo
Note
(1) La distribuzione ha responsabilità primaria sui prodotti MDD (Marca Del Distributore) e concorrente su quelli IDM (Industria Di Marca). Cfr. ‘General Food (and Feed) Law’ (reg. CE 178/02, articolo 17), ‘Food Information Regulation’ (reg. UE 1169/11, articolo 8.3), ‘General Product Safety Directive’ (GPSD, dir. 2001/95/CE, articolo 5.2)
(2) Cfr. reg. UE 2017/2279, 2018/1903
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.