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NutriScore, pieni voti ai prodotti locali. E la qualità degli alimenti migliora

UFC-Que Choisir – associazione dei consumatori fondata in Francia nel 1951, con 160 sedi nell’intero Paese – ha pubblicato due rapporti che dimostrano sia il vantaggio di NutriScore per i prodotti locali, e tradizionali, sia il miglioramento della qualità nutrizionale dei prodotti da esso stimolata.

1) NutriScore, pieni voti ai prodotti tradizionali e locali

Il rapporto pubblicato il 10 maggio 2022 da UFC-Que Choisir su 588 referenze relative a 310 prodotti alimentari locali e tradizionali delle 13 regioni francesi mostra come la loro grande maggioranza (62%) abbia un punteggio NutriScore favorevole (A, B e C). (1) Nella maggior parte dei casi, il loro consumo viene incoraggiato proprio per la loro migliore qualità nutrizionale. Si registrano infatti 121 alimenti locali e tradizionali con un punteggio A e B, nonché gli oli d’oliva (punteggio C, 7 prodotti) che il NutriScore raccomanda rispetto ad altri grassi. A riconferma della falsità dei teoremi di Coldiretti e dei politici italiani al suo guinzaglio. (2)

(v. immagine di copertina)

Gli alimenti tradizionali equilibrati (punteggi NutriScore A e B) comprendono:

  • 30 piatti locali, tra cui l’hochepot flamand (stufato di carni suine, bovine e ovo-caprine), la potée d’Auvergne (zuppa di cavolo con salsiccia e bacon), la cassoulet de Castelnaudary (casseruola di fagioli e salsicce),
  • carni e pollame (34 prodotti), tra i quali il toro della Camargue DOP, il vitello Limousin Label Rouge, il maiale nero della Bigorre DOP e l’agnello dei prati salati di Mont-Saint-Michel DOP,
  • numerosi ortaggi, frutta e legumi (37 prodotti) come l’indivia del Nord, la lattuga di agnello Nantaise IGP, l’albicocca rossa del Roussillon DOP, il melone del Quercy IGP, le lenticchie verdi del Puy DOP e i fagioli della Vandea IGP. (3)

2) La qualità nutrizionale degli alimenti migliora (solo) grazie a NutriScore

L’impatto favorevole del NutriScore sulla qualità nutrizionale dei prodotti alimentari trova evidenza nell’ultimo rapporto di UFC-Que Choisir, pubblicato il 12 aprile 2023. (4) I ricercatori dell’associazione hanno:

  • identificato sette categorie di alimenti con livelli significativi di grassi saturi, zuccheri o sale, ove i produttori hanno ampi margini per riformulare le loro ricette,
  • confrontato l’offerta di queste categorie di alimenti sul mercato francese, tra il 2015 e il 2022, per valutare le variazioni complessive dei punteggi NutriScore,
  • valutato l’evoluzione dei profili nutrizionali su un paniere di 169.000 referenze alimentari distribuite in Francia e censite nella app ‘QuelProduit’ di UFC-Que Choisir.

2.1) Barrette ai cereali, pane e fette biscottate, cereali per la prima colazione

Un miglioramento straordinario della qualità nutrizionale degli alimenti a scaffale sul mercato francese è stato osservato, tra il 2015 e il 2022, su tre categorie di prodotti ove il NutriScore viene esposto con maggior frequenza:

  • barrette a base di cereali. La percentuale di prodotti con punteggi NutriScore A, B e C è raddoppiata (dal 25% al 49%),
  • pane, fette biscottate e prodotti da forno. In questa categoria i punteggi migliori, A e B, hanno raggiunto quasi i due terzi delle etichette che riportano il NutriScore (dal 40% al 62%),
  • cereali per la prima colazione. In soli 7 anni, tra il 2015 e il 2022, la quota di prodotti con NutriScore A e B è quasi quintuplicata (dall’8% al 38%).

L’analisi dei dati raccolti tramite la app ‘QuelProduit’ mostra i progressi significativi, in queste tre categorie, tra il 2020 e il 2022. Con riduzioni importanti di grassi saturi (-44%) e zuccheri (-17%), sale (-8%), e aumento delle fibre (+9%).

2.2) Prodotti dolciari e condimenti, poco NutriScore e scarsi progressi

L’indagine di UFC-Que Choisir dimostra altresì la correlazione tra l’uso del NutriScore e il miglioramento della qualità nutrizionale dei cibi con una prova a contrario. Le quattro categorie di alimenti ove il NutriScore è praticamente assente sono popolate di cibo spazzatura (malbouffe, o junk-food), con variazioni minimali tra il 2015 e il 2022:

  • biscotti e torte mantengono i punteggi NutriScore peggiori, E e D, nell’89% delle referenze (rispetto al 97% del 2015),
  • barrette e snack al cioccolato rimangono in fondo alla lista, con il 90% di punteggi E e D (rispetto al 99% del 2015). Con uno spiraglio di luce, NutriScore C, comparso sul 7% dei prodotti,
  • gelati e sorbetti registrano un lieve miglioramento, con una ‘classe C’ che passa dal 38 al 44% nel periodo 2015-2022 e una corrispondente riduzione, dal 62% al 52%, dei punteggi peggiori (D,E),
  • salse da condimento rimangono stabili, e si registra addirittura un incremento dei prodotti con il punteggio peggiore in assoluto, E, dal 25 al 28%.

3) I veri nemici del NutriScore (e della salute pubblica)

I veri nemici del NutriScore sono le Corporation del cibo spazzatura, le quali contribuiscono in misura sostanziale all’epidemia di obesità, sovrappeso e malattie incurabili, gravi e croniche (NCDs, Non-Communicable Diseases). Esternalizzando sulla sanità pubblica i costi delle loro condotte irresponsabili di produzione e marketing predatorio (UNICEF, 2019) di junk-food (5,6).

L’analisi di UFC-Que Choisir – a dimostrazione di quanto sopra – illustra i nomi dei leader di mercato in Francia, nelle quattro categorie sopra indicate (v. par. 2.2), che si oppongono al NutriScore:

  • Bahlsen, Ferrero (marchi Nutella, Kinder, Delacre), Mondelez (Cadbury, Lu, Milka, Oreo, Pepito, Suchard…), Yildiz Holding (BN) nei settori biscotti e dolciumi (ove l’83% dei brand si oppone al NutriScore),
  • General Mills (Häagen-Dazs), Ferrero (Kinder), Mars Inc. (Bounty, Mars, Snickers), Mondelez (Milka, Oreo), Unilever (Carte d’Or, Ben & Jerry’s, Magnum) nel settore gelati (ove il 99% dei marchi si oppone al NutriScore),
  • Unilever (Amora, Maille), Kraft-Heinz (Heinz, Benedicta), nel settore dei condimenti (ove il 90% dei marchi nasconde i profili nutrizionali.

4) NutriScore, salute pubblica ed educazione del consumatore

NutriScore è uno strumento di salute pubblica indispensabile e urgente, al duplice scopo di aiutare:

  • i consumatori, a comprendere il ruolo degli alimenti nell’ambito di una dieta mediterranea equilibrata, come dimostrato anche in Italia, (7)
  • gli operatori della filiera (industria, distribuzione) a migliorare la qualità nutrizionale degli alimenti disponibili sul mercato.

5) Conclusioni provvisorie

La volontarietà del NutriScore è oggi l’unico ostacolo a conseguire tali obiettivi, posto che oggi in Francia solo l’1% dei prodotti con il peggior punteggio (E) lo mostra in etichetta.

‘Le aziende produttrici di cibo spazzatura si rifiutano ostinatamente di riportarlo sui loro prodotti, e questa opacità anestetizza qualsiasi incentivo ad alleggerire le ricette. Solo l’obbligo di esporre il NutriScore in etichetta spingerà i produttori di cibo spazzatura a migliorare le loro ricette!’ (UFC-Que Choisir).

Apriamo gli occhi e invitiamo tutti i cittadini e consumatori a pretendere trasparenza sui profili nutrizionali sulle etichette alimentari, rivendichiamo il diritto alla salute e a scelte di consumo informate! (8)

Dario Dongo

Note

(1) Action UFC-Que Choisir (2022). Enquête de l’UFC-Que Choisir sur les aliments traditionnels https://www.quechoisir.org/action-ufc-que-choisir-enquete-de-l-ufc-que-choisir-sur-les-aliments-traditionnels-le-nutri-score-meilleure-illustration-de-la-qualite-nutritionnelle-de-notre-patrimoine-culinaire-n100652/

(2) Dario Dongo. NutriScore, il professor Serge Hercberg corregge le fake news del ministro italiano. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.3.22

(3) I 73 alimenti locali e tradizionali che hanno ottenuto un NutriScore C, nell’indagine di UFC-Que Choisir richiamata in nota 1, comprendono la pasta spaetzle alsaziana, il prosciutto al prezzemolo della Borgogna, il far bretone (un flan simile alla crema pasticciera) e la cancoillotte de Franche Comté (una crema di formaggio)

(4) UFC-Que Choisir, Service des études et du lobbying (2023). L’efficacité du NutriScore à améliorer les recettes bridée par son application volontaire https://www.quechoisir.org/action-ufc-que-choisir-nutri-score-seule-une-obligation-de-l-afficher-poussera-les-industriels-de-la-malbouffe-a-ameliorer-leurs-recettes-n107018/?dl=115766

(5) Dario Dongo, Sabrina Bergamini. Clima, marketing predatorio e salute dei bambini. Rapporto Unicef. GIFT (Great Italian Food Trade). 21.2.20

(6) Dario Dongo. EUPHA, stop al marketing di cibo spazzatura rivolto a bambini e adolescenti. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.3.23

(7) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. Studio scientifico italiano conferma l’efficacia di NutriScore. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.1.23

(8) Dario Dongo. La sanità pubblica UE, EUPHA, indica NutriScore come migliore opzione di FoPNL. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.3.23

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