Il 30.4.19 la Commissione europea ha annunciato la registrazione di quattro nuove iniziative dei cittadini europei. Tra queste, ‘Pro-Nutriscore’ e ‘una soluzione rapida, equa ed efficace ai cambiamenti climatici’. (1)
Informazione nutrizionale, le omissioni della Commissione europea
Il ‘Food Information Regulation’ aveva già affidato alla Commissione europea il compito di valutare gli schemi d’informazione nutrizionale di sintesi adottati su base volontaria nei diversi Stati membri. (2) Schemi come i ‘traffic-light’ in Inghilterra, lo ‘healthy logo’ in Olanda, il ‘keyhole system’ nei Paesi scandinavi. E il ‘NutriScore’ francese, adottato anche in Spagna nel 2018 e in Belgio a decorrere dall’1.4.19.
Entro il 13.12.17 la Commissione europea avrebbe dovuto presentare al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione in merito all’esperienza acquisita sull’uso di ‘forme di espressione e presentazione supplementari’ e al loro effetto sul mercato interno. Dopo avere raccolto le informazioni presso gli Stati membri, la Commissione avrebbe dovuto considerare l’opportunità di armonizzare a livello europeo tali forme di dichiarazione nutrizionale di sintesi.
Il Commissario Vytenis Andriukaitis è però venuto meno ai propri obblighi. In questo caso come in quello dei profili nutrizionali. Il commissario inutile si era già distinto, del resto, per l’omessa gestione dei gravi rischi di salute pubblica associati ai contaminanti di processo contenuti nell’olio di palma e vari bluff, dalle frodi alimentari ai cibi vegetariani e vegani. (3)
‘NutriScore’, l’iniziativa dei cittadini europei
L’iniziativa dei cittadini europei chiede alla Commissione europea di ‘imporre l’etichettatura semplificata’ Nutriscore sulle etichette dei prodotti alimentari, ‘per garantire un’informazione nutrizionale di qualità ai consumatori europei e per proteggere la loro salute’. Gli obiettivi dell’iniziativa sono indicati nei termini che seguono:
– ‘semplificare la lettura e la comprensione dell’etichettatura nutrizionale’,
– ‘intervenire su questioni di salute pubblica, incoraggiando i professionisti a migliorare la composizione dei loro prodotti [e] ad armonizzare le informazioni nutrizionali a livello europeo, imponendo un’unica etichettatura ufficiale’.
La registrazione di questa iniziativa avrà luogo l’8.5.19. Nei dodici mesi successivi gli organizzatori dovranno raccogliere un milione di firme in almeno 7 Paesi, affinché la Commissione europea consideri l’adozione della proposta di regolamento. (4)
Nutriscore, lo schema a 5 colori
Il ‘NutriScore’ è un sistema di etichettatura nutrizionale di sintesi basato su un logo con un punteggio nutrizionale che viene espresso con cinque diverse sfumature di colori (dal verde all’arancione scuro) e cinque lettere, dalla A alla E. (5) È stato adottato dal governo francese nel 2016, nell’ambito della legge di modernizzazione del sistema sanitario, a seguito della sperimentazione di quattro diversi schemi di informazione nutrizionale. (6)
L’obiettivo del NutriScore è promuovere la scelta di alimenti equilibrati, da parte dei consumatori. E così contribuire alla lotta contro obesità, sovrappeso e malattie correlate. Le 5 classi servono ad aiutare i consumatori a intendere in un colpo d’occhio la qualità nutrizionale dei prodotti a scaffale. E a stimolare i produttori alla riformulazione degli alimenti.
I consumatori hanno così occasione di soffermare l’attenzione sulla loro salute. Nella fase di scelta dei prodotti ma anche in quella di consumo – e dosi di consumo – a seguito dell’acquisto. Gli operatori della produzione e della distribuzione sono a loro volta incentivati a migliorare la qualità nutrizionale dei cibi, per ottenere un miglior punteggio visibile in etichetta.
La qualità nutrizionale degli alimenti viene calcolata mediante un algoritmo, sviluppato dall’INRA (Istituto Nazionale Ricerca Agronomica), che considera i seguenti valori:
– apporto energetico (Kcal / KJ)
– grassi (g)
– acidi grassi saturi (g)
– carboidrati (g)
– zuccheri (g)
– proteine (g)
– sale (sodio equivalente, mg)
– fibre (g).
È altresì considerata favorevolmente la presenza di frutta e verdura, in ragione delle quantità di vitamine e fitoattivi. (7)
I prodotti a km0, vale a dire quelli commercializzati nel raggio di 100 km dal luogo di produzione, sono comunque esclusi dall’applicazione dello schema. Sono altresì esclusi i prodotti non soggetti a dichiarazione nutrizionale obbligatoria. (8)
Dario Dongo
Note
(1) Le altre due iniziative registrate il 30.4.19 attengono al termine dell’esenzione fiscale per il carburante da aviazione in Europa e alla politica di coesione per l’uguaglianza delle regioni e il mantenimento delle culture regionali. La Commissione ha invece respinto l’iniziativa volta a ‘fermare il commercio con gli insediamenti israeliani che operano nei territori palestinesi occupati’
(2) V. reg. UE 1169/11, articolo 35.5
(3) La pagella negativa di Vytenis Andriukaitis registra altresì la scarsità delle misure adottate su acrilammide https://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/acrilammide-pericoli-irrisolti e bisfenolo A https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/bisfenolo-a-misure-blande. Nonché la totale indifferenza al rischio emergente di microplastiche e nanoplastiche https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/microplastiche-e-salute-umana-l-invisibile-male. Avanti il prossimo!
(4) Sulla ‘European Citizens’ Initiative’ si veda http://ec.europa.eu/citizens-initiative/public/basic-facts
(5) Una prima differenza tra il sistema inglese a ‘semaforo’ e quello francese è rappresentata dal colore attribuito ai cibi più scadenti dal punto di vista nutrizionale. Il rosso in Inghilterra, il più lieve arancione scuro in Francia. Diversi studi comportamentali mostrano come l’arancione, a differenza del rosso, non è di ostacolo all’acquisto
(7) Informazioni sull’algoritmo INRA, su http://www.santepubliquefrance.fr/Sante-publique-France/Nutri-Score
(8) Es. tè e tisane, caffè, sale, aceti, spezie ed erbe aromatiche, etc. Cfr. reg. UE 1169/11, Allegato 5. Si veda https://www.foodagriculturerequirements.com/approfondimenti_1/dichiarazione-nutrizionale-obbligatoria-al-via-il-14-12-16-l-abc-delle-norme-da-applicare_1

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.