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NutrInform Battery, l’etichetta a batteria. Una vergogna italiana

La c.d. ‘etichetta a batteria’, NutrInform Battery viene proposta dal governo italiano quale alternativa al sistema NutriScore, il quale è stato frattanto applicato in Francia e Belgio, Svizzera, Spagna e Portogallo, Olanda, Lussemburgo e Germania (1,2).

Questi sistemi offrono ai consumatori un’informazione di sintesi sui profili nutrizionali, degli alimenti preimballati, come l’OMS raccomanda da dieci anni. (3) Nella speranza di invertire la rotta sulla pandemia di malattie croniche non trasmissibili (Non-Communicable Diseases, NCDs) che derivano da diete squilibrate.

Il decreto interministeriale italiano e il sito web dedicati a NutrInform Battery suscitano però gravi dubbi, un eufemismo, sulla collusione tra il governo e i lobbisti del cibo spazzatura. A danno, ça va sans dir, della salute pubblica. Una vergogna italiana.

NutrInform, Disinform

NutrInform è uno strumento ideale per disinformare il consumatore sulle proprietà nutrizionali dei prodotti alimentari:

– la batteria carica è un simbolo universale di energia fisica e mentale, salute. NutrInform usa invece il simbolo della batteria carica per esprimere gli eccessi in Kcal, grassi e grassi saturi, zucchero, sale. L’esatto opposto. Così che i cibi spazzatura, i quali dominano l’offerta alimentare rivolta ai minori in tutta Europa, possano brandire la batteria carica (anziché un codice o semaforo rosso),

– il colore omogeneo dell’etichettatura a batteria, priva di alcun codice cromatico di immediata comprensione (es. rosso-giallo-verde), è un invito alla non-lettura. Il consumatore medio, già afflitto dall’eccesso di notizie riportate sulle etichette, è scoraggiato dal leggerne altre. Tanto più quando associate a simboli alieni dal cibo, come le batterie, che a prima vista appaiono esprimere dati relativi all’impatto ambientale (es. impronta energetica) della produzione,

– la comparazione dei vari prodotti a scaffale, riferendosi ai livelli di carica delle batterie, è materialmente impossibile. Al contrario del Nutriscore, i cui colori consentono ad esempio a un genitore di scegliere un succo 100% arancia invece di una bibita con zuccheri aggiunti. Gli studi scientifici infatti dimostrano il ruolo educativo, oltre all’efficacia del NutriScore.

L’immagine diffusa dal Mipaaf su Twitter

NutrInform, a chi serve?

La falsa retorica contro i profili nutrizionali viene da anni portata avanti dalla grande industria italiana, che il gruppo Ferrero comanda a bacchetta. Come si è visto da ultimo nella ridicola campagna di denigrazione delle torte fatte in casa, per ‘consigliare’ invece le merendine industriali.

Ferrero si ricorda per la spietata battaglia contro i profili nutrizionali degli alimenti, il cui successo è dimostrato dai 12 anni di ritardo nella loro adozione da parte della Commissione europea. Una battaglia condotta anche nei confronti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, come si è visto. (4)

Profit Over People (POP)

Una batteria carica di calorie, grassi e zuccheri o sale in eccesso è dunque il simbolo di questo grande successo POP. Ed è curioso, si fa per dire, che il vicepresidente di Federalimentare con delega a ‘nutrizione, informazione al consumatore ed educazione alimentare’ non sia un medico né un biologo nutrizionista. Bensì il responsabile degli affari istituzionali – cioè delle lobby – del gruppo Ferrero, Paolo Mascarino.

Il diabete mellito di tipo 2 ha raggiunto un livello pandemico, anche in Italia. La sua prevalenza nei giovani in età 20-30 è raddoppiata, nel bel Paese, negli ultimi 10 anni. (5) Obesità e sovrappeso ormai investono 1 su 3 bambini e adolescenti italiani, secondo l’ultimo rapporto Eurispes. E le malattie cardiovascolari – a loro volta associate a diete insalubri, eccesso di sale in primis – sono tuttora la prima causa di mortalità.

NutrInform Battery, il sito web

Il sito web Nutrinformbattery.it è il portale dedicato alla campagna di disinformazione in esame. Una vetrina pubblicitaria del sistema di (dis)informazione che gli ingenui potrebbero pure attribuire a un istituto di ricerca. Come il Crea, che per legge ha il compito di promuovere la sana alimentazione e invece ha elaborato un misero scritto a sostegno dell’etichetta a batteria. (6)

Fuorilegge è il portale, poiché non dichiara in homepage il nome né la partita IVA del suo titolare. (7) Ma è sufficiente consultare il sito Whois.net per scoprire che il dominio appartiene al signor Mauro di Rosa da Pino Torinese (TO). Co-fondatore dello Italian Brand Group che offre servizi pubblicitari e di relazioni pubbliche a vari gruppi industriali tra cui Ferrero Kinder e Barilla. (8) Una storia che ricorda quella dei ‘lobbisti del manga’, a suo tempo scritturati per l’incredibile difesa dell’olio di palma.

Una vergogna italiana

La vergogna più grande è quella di un governo totalmente asservito al più ingordo potere economico-finanziario, che in nome del profitto invade la vita dei cittadini – con tempeste pubblicitarie e promozionali, oltre a strumenti di persuasione occulta – per avvelenarli di alimenti HFSS (High in Fats, Sugar and Sodium).

Il ministro della Salute dovrebbe imparare dal suo Collega francese e aderire a uno strumento di informazione nutrizionale educativo, come il Nutri-Score appunto. (9) Al preciso scopo di ridurre gli apporti di cibo-spazzatura e promuovere così la riformulazione degli alimenti, per migliorarne il profilo nutrizionale e contribuire a mitigare le malattie epidemiche associate a tali consumi.

Conclusioni provvisorie

Non si può stendere un velo sopra coloro che – nel comparto industriale come in quello agricolo – reggono il moccolo ai malefici inciuci. L’etichetta a batteria, NutrInform Battery, non è un giocattolo innocuo, è il segno della sopraffazione dell’interesse privato sul bene pubblico. E sulle politiche nutrizionali, come su quelle ambientali, si gioca il futuro dei nostri figli.

Ma Voi, da che parte state?

Dario Dongo

Note

(1) Gouvernement du Grand-Duché de Luxembourg, Ministère de la Protections des Consommateurs. Conference de presse, 12.02.2020.

https://gouvernement.lu/dam-assets/documents/actualites/2020/02-fevrier/12-lenert-bilan/dp-retour-2019-vdef1.pdf

(2) Il Nutri-Score è stato anche oggetto di un’iniziativa dei cittadini europei, la quale è stata tuttavia ritirata per carenza di adesioni rispetto agli obiettivi posti. V. https://europa.eu/citizens-initiative/initiatives/details/2019/000008_it

(3) WHO. Nutrient profiling, https://www.who.int/nutrition/topics/profiling/en/. V. atti 63a Assemblea Generale OMS, 2010
(4) Dario Dongo. Nutrizione e salute, ecco come Big Food ostacola l’OMS. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.9.20,
https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/nutrizione-e-salute-ecco-come-big-food-ostacola-l-oms

(5) Dati presentati al congresso ‘Panorama diabete’, a Riccione l’8-13.3.19. V. https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/salute-a-scuola-belle-parole-in-accordo-stato-regioni
(6) V. leggi 258/63, 70/75, d.lgs. 454/99
(7) Il dovere di indicare il titolare del sito web è prescritto in Italia dal DPR 633/1972 e successive modifiche, articolo 35. La sua omissione è soggetta a sanzione amministrativa da € 258,23 a € 2.065,83 (DPR 472/97, art. 11)
(8) V. Palazzoli. EY ha acquisito Italia Brand Group: la consulenza punta sulla pubblicità. Daily online. 16.10.17, https://www.dailyonline.it/it/2017/mercato-ey-acquisito-italia-brand-group-la-consulenza-punta-sulla-pubblicita-16-10-2017

(9) Nutri-Score: évolution de sa notoriété, sa perception et son impact sur les comportements d’achat déclarés entre 2018 et 2019, Ducrot Pauline, Nugier Angélique, Serry Anne-Juliette, Santé Publique France, 2019: https://www.santepubliquefrance.fr/determinants-de-sante/nutrition-et-activite-physique/documents/enquetes-etudes/nutri-score-evolution-de-sa-notoriete-sa-perception-et-son-impact-sur-les-comportements-d-achat-declares-entre-2018-et-2019

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