Meat sounding, evocazione ingannevole dei nomi delle carni su alimenti di diversa natura. Un problema così serio da causare una rivolta degli allevatori di bovini in USA. Quali insidie si celano sotto questo fenomeno, che la Commissione europea si ostina a ignorare?
La US Cattlemen’s Association (USCA) ha rivolto un appello al dicastero dell’agricoltura (United States Department of Agriculture, USDA). È necessario e urgente definire cosa s’intenda per ‘carne’ e ‘carne bovina’. Non è una questione sindacale né filosofica, si tratta piuttosto di tutelare i consumatori rispetto al ‘nuovo che avanza’.
La confusione regna sovrana, denunciano gli allevatori americani nella loro petizione rivolta al Food Safety Inspection Service (presso l’USDA), grazie al crescente sviluppo di fonti alternative di proteine. I prodotti vegani, gli insetti, la biologia sintetica.
Il legislatore dovrebbe delimitare la possibilità d’impiego della denominazione ’carne’ e dei nomi correlati – quelli cioè riferiti a specie animali, tagli e preparazioni a basi di carni – ai soli prodotti che derivano da ‘animali nati, allevati, macellati e lavorati in modo tradizionale’. Sulla ‘tradizione’ nella zootecnia d’oltreoceano vi sarebbe peraltro qualcosa da ridire, visto il ricorso a tecniche di clonazione (senza regole di sorta, né autorizzazioni né tracciabilità) e a farmaci veterinari dopanti.
Tra Meat sounding e Lab Meat, gli investimenti dei colossi
La petizione degli allevatori yankee non è affatto stravagante, ove si considerino le enormi risorse messe in campo dai grandi investitori sulle proteine alternative. Il colosso delle carni Tyson ha puntato su Beyond Meat, produttore di hamburger vegetali (Beyond Burger) evoluti al punto da imitare al meglio aspetto, gusto e consistenza della carne macinata. In concorrenza con Impossible Foods, che a sua volta realizza Impossible Burger.
Lab Meat, la carne prodotta in laboratorio, è realizzata mediante coltivazione in vitro di cellule animali che tuttavia non hanno mai fatto parte di una creatura vivente. In assenza di definizione di ‘alimento vegetariano’ e ‘alimento vegano’, tali prodotti potrebbero ricadere quantomeno nella prima categoria. Memphis Meats, protagonista di settore, ha già raccolto le attenzioni di investitori del calibro di Cargill, Richard Brandson, Bill Gates e fondi di investimento (DFJ, Atomic). La disponibilità dei primi prodotti a scaffale è prevista per il 2020-2021.
Cheese Sounding, Milk Sounding, Meat Sounding. USA e getta
I consumatori degli Stati Uniti sono ancora del tutto privi di tutela rispetto ai fenomeni di Cheese Sounding e Milk Sounding. Vale a dire, la falsa evocazione di formaggi e latticini in etichetta e pubblicità di alimenti di diversa natura. Nel 2017 la Camera ha adottato il Dairy Pride Act, H. 778, con l’obiettivo di escludere il richiamo a parole come ‘latte’, ‘formaggio’ e ‘yogurt’ su prodotti non realizzati a partire dal vero latte. Ma il progetto normativo è ancora fermo. (3)
La National Cattlemen’s Beef Association ha però alzato la voce contro la Fake Meat, dichiarando ferma opposizione ‘a che le proteine alternative siano autorizzate a utilizzare la nomenclatura associata alle proteine derivate dalla produzione di bestiame’. Chi vincerà la battaglia nell’era Trump, Wall Street o i Ranchers?
Dario Dongo
Note
(1) Cfr. reg. UE 1308/13, c.d. OCM (Organizzazione Comune dei Mercati)
(2) V. reg. UE 2283/15
(3) Così il progetto di legge Curd (caglio), H.R 4828, approvato nei mesi scorsi alla Camera
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.