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Integrale, ancora troppe ambiguità

Biscotti e fette biscottate, pane, crackers e altri prodotti da forno. La dicitura ‘integrale’ presenta ancora molte ambiguità, anzi troppe. Come districarsi nella scelta a scaffale.

Gli studi scientifici convergono nel riconoscere vari benefici per la salute ai cereali integrali. Gli esperti di nutrizione e le riviste di settore ne raccomandano perciò il consumo, e i consumatori si adeguano.

Il mercato è evoluto di conseguenza, negli ultimi anni, ampliando in misura significativa l’offerta di prodotti a base di cereali integrali. Prova ne è lo sviluppo di linee di pasta integrale – un tempo relegata alla nicchia del bio e della macrobiotica – anche da parte dei colossi industriali

Troppa ambiguità si riscontra ancora, tuttavia, sulle etichette dei prodotti da forno designati come ‘integrale’. I quali spesso non sono effettivamente tali, poiché in aggiunta alla farina integrale contengono farine diverse, più o meno ‘raffinate’.

La dicitura ‘100% integrale è emersa, negli ultimi anni, proprio per distinguere gli alimenti che rispondono al significato autentico della parola. Tale dicitura, si noti bene, non è prevista da alcuna norma. Si è affermata nella prassi di alcuni operatori, piuttosto, come un antidoto alla confusione generale.

Integrale, la confusione a scaffale 

Galbusera è uno dei tanti altri operatori che si trova ad affrontare l’attuale confusione a scaffale dei prodotti da forno ‘integrali’. I suoi frollini ‘Gran Saraceno’ (8,81 euro/kg) sono invero definiti come ‘frollino integrale con grano saraceno‘. La lista ingredienti mostra tuttavia al primo posto una farina diversa, sebbene ‘di tipo 2’, cioè ‘poco raffinata’, nel lessico in voga. 

Il prodotto è apprezzabile sotto vari aspetti, dalla qualità delle materie prime al profilo nutrizionale (ed è tra l’altro ricco in fibre). E tuttavia, la dicitura ‘integrale’ risulta ambigua anche rispetto ad altre referenze del suo stesso catalogo.

Paradossalmente, l’operatore è vittima della confusione a scaffale a cui esso stesso contribuisce. Al punto da dover precisare ‘100% farina integrale‘ (37%) sul fronte etichetta di un un altro biscotto – il ‘VitaGì’ (8,63 euro/kg) – che a sua volta è definito ‘frollino integrale‘.

Integrale, semaforo verde-giallo-rosso

Il vero prodotto integrale – a prescindere dalla precisazione ‘100%’, su base volontaria – è quello esclusivamente realizzato a partire da cereali integrali e loro derivati (es. farine, semole, fiocchi).

Se invece la lista ingredienti riferisce alla presenza di cereali raffinati (es. farina di frumento di tipo 0), magari pure con l’aggiunta di crusca o cruschello, ci si trova di fronte a un ‘falso integrale’.

Tra il vero e il falso, si osservano varie sfumature di grigio. Anzi di giallo, nel codice cromatico dei semafori. Queste situazioni possono venire considerate semplicemente ambigue o palesemente illegittime, a seconda dei casi. 

Bisogna sempre valutare, infatti, la presentazione complessiva del prodotto e della sua idoneità a indurre il consumatore in errore in merito alle sue caratteristiche essenziali. (1) 

L’elenco degli ingredienti, pur essendo esatto ed esaustivo, può essere inadeguato a correggere in maniera sufficiente l’impressione errata o equivoca del consumatore relativa alle caratteristiche di un prodotto alimentare risultante dagli altri elementi che compongono l’etichettatura di tale prodotto’ (Corte di Giustizia UE). (2)

Tre esempi nel semaforo, a seguire.

1) Monviso, ‘Bruschette integrali’. Rosso

Il prodotto contiene solo farina di grano tenero tipo 0. L’aggiunta di cruschello di frumento non vale ad attribuire al prodotto l’integralità perduta.

 

2) Mulino Bianco, Molinetti ‘con farina integrale’. Giallo

La ricetta contiene farina di frumento e una piccola quantità di farina integrale di grano saraceno (6,2%). La dicitura ‘con farina integrale‘ è formalmente lecita, ma la sua collocazione sul fronte dell’etichetta – nel contesto visuale complessivo – può indurre in errore i consumatori. Sarebbe meglio precisare sullo stesso fronte ‘con il 6,2% di farina integrale‘. A scanso di equivoci.

 

3) Mulino Bianco, ‘Fette biscottate integrali’. Verde

La ricetta è fedele alla promessa, tutto bene come dev’essere. 

Dario Dongo e Marta Strinati 

Note

(1) Cfr. reg. UE 1169/11, articoli 7 e 36

(2) V. Corte di Giustizia UE, causa C-195/14, sentenza 4.6.15, punto 40)

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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