Il dibattito sul NutriScore prosegue anche al Codex Alimentarius ove l’Organizzazione Mondiale della Sanità, WHO, riafferma la propria posizione favorevole a questo approccio. In antitesi a quella che Ferrero e Coldiretti hanno imposto, come si è visto, al governo italiano. (1)
L’organizzazione europea dei consumatori Foodwatch, nel mentre, distende bandiere a cinque colori davanti alla sede di Food Drink Europe (v. immagine di copertina). L’etichettatura nutrizionale di sintesi sul Front-of-Pack (FOP) non può attendere oltre.
Codex Alimentarius Commission for Food Labelling (CCFL)
CCFL – la Codex Alimentarius Commission for Food Labelling – organizza in questi giorni la propria 46a sessione d’incontri. Per una volta in videoconferenza, anziché a Ottawa (Canada) secondo tradizione. Ed è proprio al lavoro di questa Commissione che si deve l’evoluzione delle normative degli Stati membri FAO e OMS in tema di informazione ai consumatori. (2)
Le Commissioni del Codex Alimentarius esprimono, in teoria, la più ampia partecipazione democratica allo sviluppo del diritto alimentare. Tenuto conto della possibilità, almeno teorica, di intervento dei 194 membri WHO. Ma la democrazia teorica e la governance, nella fase di formazione delle regole internazionali, cedono il passo alle lobby industriali.
CCFL, delegazioni governative e governance
Big Food – oltre a influenzare ovvero corrompere la ricerca scientifica sulla nutrizione e ostacolare le relative politiche in sede WHO (3,4) – partecipa alle riunioni delle Commissioni del Codex Alimentarius:
– quale stakeholder (parte sociale interessata), al pari di altre categorie (es. consumatori, agricoltori, distributori), attraverso le rispettive rappresentanze. Ma anche
– all’interno delle stesse delegazioni governative, ove i lobbisti di Big Food partecipano come ‘esperti’. Vale a dire che i cittadini vengono rappresentati dalle industrie.
La delegazione italiana alla Codex Alimentarius Commission for Food Labelling (CCFL), ad esempio, vede Paolo Mascarino (Ferrero, V.Presidente Federalimentare con delega a nutrizione, informazione al consumatore ed educazione nutrizionale) e Luca Ragaglini (vicedirettore di Unione Italiana Food, ove Ferrero è sul podio). Al fianco dei funzionari di MiPAAF, MiSE e Ministero della Salute. In grottesca violazione delle raccomandazioni OMS su politiche nutrizionali e conflitti d’interessi. (11)
CCFL, etichettatura nutrizionale FOP
L’etichettatura nutrizionale FOP, al punto 6 dell’ordine del giorno della 46a sessione della CCFL, è al centro dell’attenzione. Alle riunioni 21-22.9.21 del gruppo di lavoro ad hoc è stata messa a punto una definizione, da sottoporre all’assemblea plenaria.
‘Front-of-pack nutrition labelling (FOPNL) is a form of supplementary nutrition information that presents simplified, nutrition information on the front-of-pack of pre-packaged foods.
It can include symbols/graphics, text or a combination thereof that provide information on the overall nutritional value of the food and/or on nutrients included in the FOPNL. This definition excludes nutrition and health claims’.
Argomenti in discussione, l’ABC
I dettagli sono fondamentali, affinché i sistemi di informazione nutrizionale sul fronte delle etichette possano venire ampiamente diffusi e così contribuire agli obiettivi di salute pubblici. L’ABC:
A) obbligatorietà. Va anzitutto chiarita la possibilità – magari anche la raccomandazione, per gli Stati membri – di prescrivere agli operatori l’adozione della FOLP (Front-of-pack nutrition labelling), (5)
B) esclusioni. bisogna poi valutare se alcune categorie di prodotti possano venire esentate. Integratori alimentari (poiché essenzialmente privi di funzioni nutritive), alimenti destinati a fini nutrizionali specifici e formule per lattanti (in quanto soggetti ad appositi requisiti). Forse anche i cibi monoingrediente (es. farine, oli, zucchero. Proposta della Russia). Il vero tranello sarebbe escludere le piccole confezioni, a beneficio di junk-food mono-porzione e sprechi di imballaggi,
C) governance. I governi e gli enti pubblici incaricati della salute pubblica devono essere i protagonisti di questa iniziativa. Senza avvalersi della ‘collaborazione’, bensì semmai della sola ‘consultazione’ delle parti sociali interessate.
WHO, posizione sull’etichettatura nutrizionale FOP
WHO, World Health Organization, ha ribadito la propria posizione in merito all’etichettatura nutrizionale FOP in un apposito comunicato stampa. (6) Per chiarire urbi et orbi, ancora una volta, quanto già esposto con cristallina chiarezza nel documento ‘Guiding principles and framework manual for front-of-pack labelling for promoting healthy diet’. (7)
L’OMS considera il front-of-pack nutrition labelling (FOPL), quale forma di informazione nutrizionale supplementare, come uno strumento politico importante per promuovere diete sane. Si facilita così la comprensione delle proprietà nutrizionali degli alimenti e la scelta di quelli più salubri, da parte dei consumatori. E si guida la riformulazione dei prodotti di Big Food, quantomai necessaria e urgente vale la pena aggiungere (8,9).
Informazione nutrizionale sul fronte etichetta, linee guida WHO
Le linee guida WHO sul front-of-pack nutrition labelling (FOPL) riferiscono a cinque principi-chiave:
1) coerenza. il sistema FOPL deve essere allineato alle politiche nazionali di salute pubblica e nutrizione e al diritto alimentare, oltreché alle linee guida OMS e gli standard Codex,
2) unicità. Un sistema unico dovrebbe essere sviluppato per migliorare l’impatto del sistema FOPL,
3) complementarietà. Le dichiarazioni nutrizionali obbligatorie sulle etichette degli alimenti sono un prerequisito dei sistemi FOPL,
4) qualità. Un processo di monitoraggio e revisione dovrebbe venire sviluppato per favorire il miglioramento continuo del sistema,
5) accessibilità. Gli obiettivi, la portata e i principi del sistema FOPL devono essere trasparenti e di facile accesso. (7)
Nutri Score e altri sistemi, quale scegliere?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ricorda come diversi schemi d’informazione nutrizionale FOP siano già stati sviluppati dalle autorità di diversi Paesi. Dalle warning labels in Centro-Sud America (Cile, Perù, Uruguay, Messico) al 5-star rating in Australia, il keyhole system nei Paesi scandinavi. Come pure in Inghilterra e Israele.
In Unione Europea si va affermando il sistema NutriScore, che ha preso il via proprio nel Mediterraneo e ha raccolto il consenso degli stessi consumatori spagnoli. Oltreché dei francesi, portoghesi, belgi, olandesi e tedeschi. E di IARC (International Agency for the Research on Cancer). (10) L’OMS incoraggia gli Stati membri e gli istituti di ricerca a continuare l’analisi dei dati, per meglio comprendere l’impatto dei diversi schemi su nutrizione e salute.
Conclusioni provvisorie
Il sistema NutriScore appare oggi la via da percorrere ‘in Europe and beyond’, come suggerito tra l’altro dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca contro il Cancro a esito di una revisione della letteratura scientifica disponibile.
L’Italia è ancora una volta vittima dell’ingerenza delle lobby industriali e di Coldiretti nella politica. (11) E su questo fronte si gioca la salute pubblica, in termini di prevenzione di malattie gravi e croniche. Diabete, malattie cardiovascolari, chi li paga?
Dario Dongo
Note
(1) Dario Dongo. NutriScore, Ferrero e Coldiretti contro tutti. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.7.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/nutriscore-ferrero-e-coldiretti-contro-tutti
(2) Le norme nazionali allineate agli standard Codex sono riconosciute legittime in sede WTO (grazie all’accordo WTO-SPS, Sanitary and Phytosanitary Measures), rispetto a possibili contestazioni di ostacolo alla libera circolazione delle merci tra gli Stati aderenti. Il recepimento degli standard adottati dalle Commissioni Codex è perciò sempre più diffuso e puntuale
(3) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. Conflitti d’interesse nella ricerca scientifica. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.9.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/conflitti-d-interesse-nella-ricerca-scientifica
(4) Marta Strinati, Dario Dongo. Nutrizione e salute, ecco come Big Food ostacola l’OMS. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.9.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/nutrizione-e-salute-ecco-come-big-food-ostacola-l-oms
(5) Se lo standard Codex contemplerà la possibilità degli Stati membri di imporre il Front-of-Pack Nutrition Labelling (FOLP), si escluderà a priori l’ipotesi che tali misure possano venire contestate da altri Stati con cui essi abbiano accordi di libero scambio. Come è già accaduto al Messico. V. Dario Dongo. NAFTA, CETA e salute. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.3.18, https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/nafta-ceta-e-salute
(6) WHO (World Health Organization). State of play of WHO guidance on Front-of-the-Pack labelling. Press release. 27.9.21, https://www.who.int/news/item/27-09-2021-state-of-play-of-who-guidance-on-front-of-the-pack-labelling
(7) WHO (2019). Guiding principles and framework manual for front-of-pack labelling for promoting healthy diets. https://www.who.int/publications/m/item/guidingprinciples-labelling-promoting-healthydiet
(8) Marta Strinati. Alimenti per bambini, il 68% è junk food. Ricerca europea. GIFT (Great Italian Food Trade). https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/alimenti-per-bambini-il-68-è-junk-food-ricerca-europea
(9) Marta Strinati. Da Nestlé a Ferrero. Quasi tutti gli alimenti per bambini sono nocivi. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.9.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/da-nestlé-a-ferrero-quasi-tutti-gli-alimenti-per-bambini-sono-nocivi_1
(10) Dario Dongo. NutriScore, pieni voti della IARC e dei cittadini in Spagna. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.9.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/nutriscore-pieni-voti-della-iarc-e-dei-cittadini-in-spagna
(11) WHO Executive Board, 142. (2018). Safeguarding against possible conflicts of interest in nutrition programmes: draft approach for the prevention and management of conflicts of interest in the policy development and implementation of nutrition programmes at country level: report by the Director-General. World Health Organization. https://apps.who.int/iris/handle/10665/274165
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.