Le indicazioni che invitano i consumatori a ‘bere responsabilmente’ – in etichetta e pubblicità delle bevande alcoliche – sono soggette a una ‘self regulation’ degna di approfondimento.
1) Bevande alcoliche, etichettatura
L’etichettatura delle bevande alcoliche, così definite in ragione del tenore in alcol superiore a 1,2% in volume, è soggetta alle seguenti regole:
– criteri generali di etichettatura e pubblicità stabiliti dal Food Information Regulation (EU) No 1169/11
– regole UE di natura verticale, applicate cioè a singole categorie di prodotti (e.g. vini, bevande spiritose)
– norme nazionali su aree non oggetto di disciplina armonizzata (i.e. legge italiana sulla birra).
1.1) Deroghe a favore delle bevande alcoliche
Food Information Regulation (EU) No 1169/11 ha prorogato le deroghe da sempre concesse alle bevande alcoliche, le cui etichette sono tuttora esenti dagli obblighi di indicare:
– lista ingredienti, fatto salvo il solo dovere di indicare la presenza, anche solo in tracce, degli allergeni alimentari citati in Allegato II al Reg. (EU) 1169/11
– dichiarazione nutrizionale.
La Commissione europea ha confermato l’opportunità di mantenere tali deroghe, nel 2017. (1) I successivi lavori per migliorare l’informazione dei consumatori si sono arenati (2,3,4).
1.2) Vini, etichetta ed e-label
Reg. (EU) No 2021/2117 ha introdotto per i soli vini, a decorrere dall’8 dicembre 2023:
– l’obbligo di indicare la dichiarazione nutrizionale e la lista degli ingredienti
– in etichetta fisica o elettronica, da richiamare tramite link o QR-code (5,6).
2) ‘Warning labels’
Beat Cancer Plan (BECA), adottato dal Parlamento Europeo il 15 febbraio 2022, ha previsto una strategia di prevenzione e mitigazione dei tumori che considera diversi fattori di rischio:
– inquinamento ambientale
– esposizione a pesticidi e sostanze chimiche tossiche
– alcol, tabacco e junk-food. (7)
La strategia proposta dalla Commissione parlamentare BECA, poco dopo boicottata dagli stessi eurodeputati, (8) prevedeva tra l’altro:
– l’aggiornamento della EU Alcohol Strategy
– l’introduzione di una Zero Alcohol Policy per i minori
– l’adozione di ‘warning labels’ sulle bevande alcoliche
– l’etichettatura nutrizionale obbligatoria sul fronte etichetta di alimenti e bevande.
2.1) Iniziative nazionali
Alcuni Stati membri UE, nel corso degli anni, hanno introdotto indicazioni obbligatorie da apporre in etichetta delle bevande alcoliche vendute sui loro territori. Alcuni esempi:
– la Francia è stato il primo Paese a introdurre, nel 2007, un logo obbligatorio per avvertire inidoneità del consumo di alcol per le donne in gravidanza
– Germania, UK e Irlanda (oltre a USA, Canada, Russia, Irlanda e vari altri Paesi extra-UE) hanno a loro volta introdotto varie avvertenze obbligatorie in etichetta (9)
– l’Irlanda ha introdotto nel 2023 l’obbligo indicare kcal e grammi di alcol, oltre ad avvertenze di pericolo in gravidanza e di maggior rischio di malattie e tumori. (10)
3) Self-regulation
Self-regulation è il leitmotif delle lobby di settore industriale. Le quali invocano appunto la propria capacità di auto-regolarsi senza bisogno di venire sottoposte a regole cogenti. In particolare, nelle attività commerciali e di marketing
EU Alcohol Strategy (2006-2012) si distingue del resto per non avere previsto alcuna riforma legislativa, limitandosi ad alcune raccomandazioni non vincolanti per gli Stati membri. Ed è è l’unica strategia a non avere avuto alcun seguito.
3.1) Successi e fallimenti
La birra è l’unico settore in cui la self-regulation ha raggiunto l’effetto desiderato e apprezzabile di fornire ai consumatori un’informazione chiara, sull’etichetta fisica dei prodotti, in merito alla lista degli ingredienti e il valore energetico (kcal). (12)
I produttori di altre categorie di bevande si sono viceversa astenuti dall’assumere alcun serio impegno a tale riguardo.
Big Food e Big Drink sono andate oltre, appoggiandosi a fumosi impegni self-regulation per continuare ad affliggere i cittadini – e i minori, soprattutto – con il marketing aggressivo di junk food. Ed è così fallita la ‘Audiovisual Media Service Directive’, come si è visto. (13)
4) ‘Bere responsabile’
Le informazioni volontarie volte a promuovere il ‘bere responsabile’, cioè un consumo moderato di bevande alcoliche, si inquadrano nel contesto della self-regulation. E risultano obbligatorie, nei fatti, ogni qualvolta in Italia si faccia pubblicità di bevande che contengono alcol.
4.1) Bere responsabile in Italia
L’auto-regolamentazione nel marketing delle bevande alcoliche in Italia è prevista nella legge n. 125/2001, la quale si basa su atti delle istituzioni europee e di WHO Europe che ancora risalgono al secolo scorso. (14)
IAP, l’Istituto per l’Autodisciplina Pubblicitaria, ha a sua volta definito le norme – vincolanti per l’intera filiera dei servizi pubblicitari, in Italia – per la pubblicità delle bevande alcoliche nei confronti dei minori. (15)
Federvini ha pubblicato nel 2023 le ‘linee guida di autoregolamentazione per la comunicazione commerciale e promozionale delle bevande alcoliche’. (16)
5) Federvini, le linee guida
Le linee guida di Federvini – associazione di Confindustria che rappresenta in Italia i produttori di vini e bevande spiritose – si applicano a:
– ‘tutte le comunicazioni commerciali e promozionali aventi a oggetto bevande alcoliche;
– nel territorio nazionale e, ove non in contrasto con norme locali incompatibili,
anche fuori dal territorio nazionale;
– con riferimento ad ogni tipo di attività commerciale, attività promozionale, evento, prodotti, media online (siti web, social media, ecc.) e offline (TV, radio, cinema, stampa, etc.), packaging, etichette, comunicati stampa, sponsorizzazioni e simili;’
– avuto anche riguardo ‘ai nomi, ai simboli e loghi identificativi dei cocktail e dei prodotti e alle ricette’ (Linee Guida Federvini, paragrafo 3.1). (16)
5.1) Criteri di base
‘Una comunicazione corretta e responsabile deve farsi promotrice di un messaggio secondo il quale
– l’alcol è un prodotto che deve essere consumato con moderazione e
– solo da coloro che hanno l’età legale per bere e che si trovano
– in condizioni psicofisiche e di contesto per farlo in sicurezza per sé e per gli altri’. (Linee Guida Federvini, paragrafo 4.2). (16)
5.2) Tutela dei minori
Le comunicazioni commerciali o promozionali di bevande alcoliche non devono mai venire rivolte, ‘attrarre, riferirsi o raffigurare soggetti aventi età inferiore a quella legale per essere destinatari di vendita di bevande alcoliche secondo le norme’ applicabili nei vari Paesi. Mai al di sotto dei 18 anni, anche nei Paesi privi di apposite regole (Linee guida Federvini, paragrafo 6.1). (17)
Testimonial, celebrità, blogger, influencer, modelli e attori utilizzati per promuovere bevande alcoliche devono avere almeno 25 anni e non apparire come minori. Ed è vietato ‘l’utilizzo di elementi di richiamo come oggetti, immagini, simboli, gesti, linguaggi, slogan, espressioni, messaggi, musica, personaggi (reali o fittizi compresi i cartoni animati), celebrità, testimonial, modelli, attori, blogger e influencer di particolare attrattiva per i minori’.
5.3) Contenuto di alcol
‘Nella comunicazione commerciale e promozionale di bevande alcoliche è necessario fornire ai consumatori, ove consentito sulle confezioni e/o attraverso altri canali come i siti web o di assistenza ai consumatori, informazioni chiare e oggettive sul contenuto di alcol‘ (Linee guida Federvini, paragrafo 6.1).
Le unità di misura riportate devono essere coerenti con il sistema metrico utilizzato nel Paese di destino. Così, ad esempio, le unità alcoliche indicate in Italia dal CREA, nelle ‘linee guida per la sana alimentazione’, sono superiori alle Alcohol Units elaborate dal National Health Service (NHS) in UK. (18)
Dario Dongo
Note
(1) Dario Dongo. Etichette delle bevande alcoliche, la Commissione conferma le deroghe su elenco ingredienti e tabella nutrizionale. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.3.17
(2) Marta Strinati. Etichettatura delle bevande alcoliche, lavori in corso a Bruxelles. GIFT (Great Italian Food Trade). 5.10.21
(3) Marta Strinati. Etichettatura delle bevande alcoliche, la Commissione europea in stallo. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.5.23
(4) Si veda il paragrafo 3.1 al precedente articolo di Dario Dongo. Trasparenza in etichetta delle bevande alcoliche, azione legale in USA. GIFT (Great Italian Food Trade). 15.10.22
(5) Dario Dongo, Alessandra Mei. Nuove regole UE sull’etichettatura dei vini, linee guida della Commissione europea. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.12.23
(6) Dario Dongo. Brindo, il QR code di GS1-Italy Servizi per l’etichettatura dei vini. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.12.23
(7) Dario Dongo. Beating Cancer Plan. All’indice pesticidi, sostanze chimiche tossiche, alcol, junk-food. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.2.22
(8) Isis Consuelo Sanlucar Chirinos. Bevande alcoliche, il Parlamento UE cancella la proposta di avvertenza in etichetta su alcol e rischi di tumori. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.2.22
(9) Marta Strinati. Gravidanza, no alcol. GIFT (Great Italian Food Trade). 27.1.18
(10) Marta Strinati. Etichettatura del vino. Bruxelles scrive all’Italia. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.6.23
(11) Alessandro Gallina. Will the European Parliament Break the Ice on the EU’s Frozen Alcohol Policy Agenda? EPHA (European Public Health Alliance). 13.12.23 https://tinyurl.com/37pttab2
(12) Brewers make 2022 consumer labelling commitment to European Commission. Brewers of Europe. 5.9.19 https://tinyurl.com/24ut8paz
(13) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. ‘Audiovisual Media Services Directive’ e tutela dei minori dal marketing di cibo spazzatura. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.11.23
(14) Si veda l’articolo 13 della legge 30 marzo 2001, n. 125. Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati. Testo aggiornato al 20.2.17 su Normattiva https://tinyurl.com/35atfa4r
(15) IAP. Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale. 70a versione in vigore dall’1.6.23. Si veda l’articolo 22, bevande alcoliche https://www.iap.it/codice-e-altre-fonti/il-codice/
(16) Federvini. Linee Guida di Autoregolamentazione nella Comunicazione Commerciale e promozionale di bevande alcoliche. 7.6.23 https://tinyurl.com/wwnxbhu
(17) I divieti di vendita di bevande alcoliche ai minori, nonché i limiti orari alla vendita e somministrazione di superalcolici nelle aree di sosta autostradali, sono previsti dalla legge 125/01
(18) In Italia l’AU è la quantità di etanolo presente in un bicchiere di vino (125ml) a media gradazione (12% vol.) o in una lattina (330 ml) di birra a media gradazione (4.6% vol.) o in un bicchierino (40 ml) di superalcolico (40% vol.) e corrisponde a 12 g. In Inghilterra, una Alcohol Unit equivale a 10 ml o 8 g di alcol puro, ovvero la quantità di alcol che un adulto medio può elaborare in un’ora
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.