La app Yuka è stata condannata dal tribunale amministrativo di Parigi per diffamazione e pratiche commerciali sleali. A citarla in giudizio è stata la Federazione francese delle industrie dei salumi e insaccati (Fédération des entreprises françaises de charcuterie-traiteur – FICT), a causa delle posizioni espresse su nitriti e nitrati.
Il Tribunale di Parigi ha così censurato la libertà di pensiero su additivi conservanti tradizionalmente utilizzati nei prodotti a base di carne bensì oggetto di diversi studi scientifici che evidenziano possibili controindicazioni per la salute associate al loro apporto.
App Yuka, uno strumento ‘scomodo’
Installata sullo smartphone, la app Yuka consente di verificare in un colpo d’occhio la qualità nutrizionale degli alimenti, come abbiamo visto. Attribuisce infatti a una straordinaria varietà di prodotti alimentari il punteggio Nutriscore – che considera i valori di kcal, grassi e grassi saturi, zucchero e sale/sodio (nonché quelli di proteine, fibre alimentari e micronutrienti). Oltre a segnalare la presenza di additivi controversi, anche nei cosmetici, e a privilegiare gli alimenti biologici. (1)
Nel caso dei nitriti e i nitrati, spesso aggiunti nei preparati a base di carne come conservanti o per mantenere il colore rosa della carne, il giudizio della app Yuka è decisamente negativo. Questi conservanti – riconoscibili in etichetta dalle sigle E249 (nitrito di potassio), E250 (nitrito di sodio), E251 (nitrato di sodio) ed E252 (nitrato di potassio) – sono classificati dalla app come ‘molto pericolosi’ e ‘da evitare’.
Nitriti e nitrati, la petizione in Francia
I giudizi espressi dalla app Yuka su alcuni additivi alimentari presenti in vari prodotti non si basano sul ‘sentito dire’, essendo invece corredati di appositi riferimenti alla bibliografia scientifica che ne evidenzia possibili criticità per la salute dei consumatori (es. ANSES, EFSA, etc.). Nel caso dei nitriti, gli studi citati riferiscono al possibile aumento dei rischi di cancro del colon-retto e di malattie del sangue. IARC, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, li ha infatti classificati nel 2015 come probabili cancerogeni (2A).
Su tutti i prodotti che contengono nitriti e nitrati, propone inoltre un link alla petizione promossa dall’associazione indipendente dei consumatori Foodwatch, la Lega francese contro il cancro (Ligue contre le cancer) e la stessa app Yuka. Tale iniziativa è stata lanciata nel 2019 e ha già raccolto oltre 342mila firme, con l’obiettivo di ottenere il divieto d’impiego di questi additivi conservanti. (2) Un argomento in discussione, tra l’altro, anche al Parlamento francese.
Nitriti e nitrati, le alternative disponibili
La conservazione dei prodotti a base di carne (es. salumi cotti) senza nitriti e nitrati è stata resa possibile ed è diventata una realtà di mercato, negli ultimi anni. Grazie alla ricerca applicata sull’azione combinata di conservanti naturali derivati da piante (es. estratti di rosmarino, fico d’india, etc.) ed enzimi o starter microbici.
La Commissione europea, che pure ha finanziato due appositi progetti di ricerca al proposito (Phytome 1 e 2) non ha tuttavia assunto una posizione coerente agli obiettivi di salute pubblica, in vista del loro utilizzo. Proprio a causa delle irragionevoli resistenze di alcune lobby dei grandi produttori di salumi, comprovata nel caso in esame dall’attacco nei confronti della app Yuka. La quale è stata infatti citata in giudizio per non avere dato riscontro alla pretesa dell’associazione francese a rimuovere il link alla petizione e i riferimenti alla nocività dei nitrati e nitriti.
I motivi della condanna
Secondo i giudici del tribunale amministrativo di Parigi, le succitate attività di Yuka rappresenterebbero una pratica commerciale sleale e una diffamazione dei salumieri. l giovani proprietari della app sono stati cosi condannati, il 25.5.21, a pagare 20mila euro di danni all’associazione dei produttori di salumi. Per avere espresso il proprio libero pensiero che si basa su studi e pareri scientifici delle autorità deputate alla valutazione dei rischi di sicurezza alimentare. (3)
La diffamazione si configurerebbe, secondo i giudici parigini, perché Yuka fornisce un giudizio volto a dissuadere i consumatori dall’acquisto di prodotti che contengano nitriti e nitrati. Sebbene tali additivi siano tuttora autorizzati in Europa per prevenire botulismo e altre tossinfezioni indicate come rischi più gravi di quelli correlati all’apporto di tali conservanti in quantità eccessive.
Di conseguenza, Yuka è tacciata anche di avere svolto una pratica commerciale sleale. Argomentano i giudici: ‘Secondo l’articolo L121-1 del Codice del Consumo francese, una pratica commerciale è sleale quando altera o è suscettibile di alterare in modo sostanziale il comportamento economico di un consumatore normalmente informato e ragionevolmente attento e consapevole, rispetto a un bene o servizio’. A nulla vale l’evidenza che Yuka non è un concorrente dei salumifici.
Un nuovo bavaglio?
La sentenza contro Yuka merita una riflessione. Se sconsigliare il consumo di sostanze autorizzate ma considerate pericolose dalla letteratura scientifica è diffamazione e pratica commerciale sleale, il diritto di opinione e la tutela dei consumatori sono al capolinea.
Ove tali argomenti trovassero conferma nei livelli superiori di giudizio, paradossalmente, le stesse associazioni dei consumatori francesi – che da decenni pubblicano test comparativi per orientare le scelte di acquisto – sarebbero esposte a rischi di condanne per risarcimento danni. Proprio nel Paese ove la rivoluzione giacobina proclamò la Liberté quale incipit del proprio motto.
AAA giustizia cercasi. La app Yuka ricorre in appello
I fondatori della app Yuka, da noi intervistati, dichiarano di avere già presentato ricorso alla Corte d’Appello di Parigi, contro la sentenza del tribunale amministrativo.
‘Yuka deplora che gli argomenti delle lobby industriali abbiano preso il sopravvento sull’informazione e la difesa dei consumatori. Manteniamo serenità e fiducia affinché la giustizia venga ripristinata in sede di appello’.
La reazione dei consumatori francesi
Sulla vicenda, le due maggiori riviste dei consumatori francesi hanno un approccio diverso.
60 millions de consommateurs riferisce la notizia e ribadisce la pericolosità di nitrati e nitriti. Senza schierarsi palesemente a sostegno di Yuka, ricorda che una sostanza giudicata sicura da EFSA ma pericolosa dalla letteratura scientifica potrebbe rivelarsi d’un tratto ‘fuorilegge’, come accaduto con il biossido di titanio il 6.5.21. (4,5)
Que Choisir, invece, mantiene un approccio prudenziale. Forse per timore di finire nel mirino delle lobby industriali, la rivista si era limitata ad annotare, sul numero di dicembre scorso, le pressioni dei salumieri contro la petizione anti nitrati e nitriti promossa da Foodwatch, Lega francese contro il cancro e Yuka. (6)
Marta Strinati e Dario Dongo
Note
(4) V. l’intervista al ricercatore ISS Francesco Cubadda, https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/stop-al-biossido-di-titanio-intervista-a-francesco-cubadda-esperto-iss
(5) Patricia Chairopoulos. Nitrites dans la charcuterie: l’appli Yuka condamnée. 60 millions de consommateurs. 8.6.21 https://www.60millions-mag.com/2021/06/08/nitrites-dans-la-charcuterie-l-appli-yuka-condamnee-18743
(6) Sels nitrités Les recettes indigestes des charcutiers. Quechoisir 3.12.20 https://www.quechoisir.org/actualite-sels-nitrites-les-recettes-indigestes-des-charcutiers-n85923/