Recenti indagini condotte in Europa e in USA rivelano la diffusa contaminazione da mercurio nel tonno in scatola, il cui consumo è molto diffuso e al contempo apprezzato – come ogni altra specie ittica, alghe e microalghe – quale fonte di essenziali acidi grassi Omega-3.
I livelli di contaminazione ammessi nel tonno in Unione Europea, tra l’altro, sono molto superiori rispetto a quelli stabiliti per altre specie ittiche. Inspiegabilmente, poiché il tonno è il pesce più consumato nel Vecchio Continente. (1) Quale rapporto tra rischi e benefici?
1) Omega-3, premessa
Gli Omega-3 sono acidi grassi polinsaturi essenziali alla salute dei sistemi cardiovascolare e nervoso, oltre a svolgere varie altre funzioni benefiche. (2) L’organismo umano non è però in grado di sintetizzarli e deve perciò assumerli attraverso la dieta. Le loro fonti principali sono:
– frutta con guscio (i.e. nocciole) e semi (e.g. lino, canapa, oli di soia e colza), i quali contengono acido alfa-linolenico (ALA), un precursore di Omega-3. L’organismo umano non è però in grado di sintetizzare l’ALA in Omega-3, se non in minima parte;
– pesce, crostacei, molluschi, alghe e microalghe. È importante sottolineare che le fonti marine di Omega-3 sono le sole a offrire un adeguato apporto di EPA e DHA (acido eicosapentaenoico e acido docosaesaenoico).
L’assunzione regolare di pesce, crostacei, molluschi, alghe e microalghe e/o integratori alimentari da essi derivati è quindi indispensabile per ottenere un adeguato apporto di EPA e DHA, in tutte le fasi della vita. (3)
2) Pesce e mercurio, benefici e rischi
Il pesce è dunque una fonte primaria di acidi grassi Omega-3 (EPA e DHA), oltreché di proteine ad alto valore biologico – vale a dire, con dotazione completa di amminoacidi essenziali – e micronutrienti (vitamine e minerali). Il suo consumo regolare viene incoraggiato in tutte le raccomandazioni dietetiche e contribuisce in media a un quinto degli apporti di proteine di origine animale nel 20% della popolazione del pianeta. E tuttavia:
– il consumo di pesce costituisce al contempo una causa primaria di esposizione degli esseri umani al metilmercurio (MeHg) – una forma di mercurio, assieme al mercurio inorganico – a causa dell’inquinamento antropico dei mari e delle acque superficiali;
– il mercurio (Hg) è un metallo pesante, neurotossico, che si accumula nei tessuti. Il MeHg, già classificato da IARC come potenziale cancerogeno, è oggetto di molte ricerche anche in relazione ai rischi per i sistemi cardiovascolare ed endocrino. (3)
3) Il dilemma dei pesci grassi
L’apporto di Omega-3 nei pesci deriva principalmente dalle alghe e microalghe che essi consumano (anche attraverso altri pesci, nel caso dei predatori). I livelli di contaminazione da mercurio a loro volta dipendono dai livelli di inquinamento dei mari e dalla vita, più o meno lunga, dei pesci. Così:
– i pesci grassi sono straordinariamente ricchi in Omega-3, fino a 1.790 mg (EPA+EPA)/100 g lo sgombro, 1.590 il salmone, 1.103-1.504 il tonno fresco bluefin (dei mari Atlantico e Mediterraneo); 862 il tonno in scatola bianco (albacore), soli 128-270 lo slipjack (conservato in acqua e sott’olio, rispettivamente). (4) E tuttavia
– i predatori sono contaminati da mercurio (Hg) a livelli elevati. 0,24-0,48 mg/100g la media complessiva del tonno e 0,35-037 il tonno in scatola (albacore), pari al triplo dello slipjack (0,11/0,12). Ed è ancora maggiore in altri predatori come il pesce spada (0,98-1,03), lo sgombro migratore (king mackerel, 0,73-1,06), lo squalo (0,75-0,99). (5)
4) Tonno in scatola, l’indagine in 5 Paesi europei
L’indagine condotta dall’associazione non-profit Bloom nel 2024 sui livelli di mercurio in 148 conserve di tonno acquistate in cinque Paesi europei (Inghilterra, Germania, Italia, Francia e Spagna) ha rivelato che:
- il 100% del tonno in scatola analizzato in un laboratorio indipendente ad analisi ha rivelato la presenza di mercurio;
- il 57% delle conserve esaminate ha un tenore di mercurio superiore a 0,3 mg/kg, a conferma dei livelli medi indicati in letteratura; (5)
- il 10% delle confezioni ha superato la soglia di sicurezza alimentare stabilita in UE per il tonno in scatola (1 mg/kg);
- un campione di tonno in scatola, acquistato in un supermercato Carrefour a Parigi, ha raggiunto il livello straordinario di 3,9 g mg/kg. (1)
5) ‘Canned tuna’, l’indagine in USA
Consumer Reports ha a sua volta analizzato i livelli di mercurio in 30 campioni di tonno in scatola delle cinque marche più celebri in USA, nel 2023. (6) Le analisi hanno confermato che:
– il tonno albacore contiene il triplo di MeHg, in media, rispetto al tonnetto striato (slipjack), indipendentemente dalla marca. Ciò non sorprende, poiché l’albacora è un pesce più grande, vive più a lungo e così accumula più contaminanti nei suoi tessuti;
– i livelli medi di contaminazione del tonno in scatola albacore (il più diffuso) sono tali da sconsigliare il consumo di più di una porzione da 4 oz. (113 g) di pesce sgocciolato ogni settimana da parte degli adulti. Con astensione totale per donne in gravidanza e bambini;
– i picchi imprevedibili del contaminante contenuto nelle singole scatolette di tonno albacore, riscontrati nel 20% dei campioni analizzati, ‘sono tali da suggerire la revisione delle raccomandazioni di FDA sulla frequenza di consumo di quel particolare tonno’. (7)
6) Mercurio nel pesce, le soglie ammesse in UE
L’inchiesta dell’associazione Bloom (2024), come si è visto, ha compreso l’esame di un centinaio di documenti ufficiali su contaminazioni da mercurio e sicurezza alimentare, pubblicati da vari organismi internazionali (FAO-WHO, EFSA, Commissione europea). Ed è giunta alla conclusione che:
– l’analisi del rischio dí sicurezza alimentare che deve presiedere alla definizione delle soglie massime di contaminanti trascura i livelli di esposizione e così la salute di adulti e bambini (oltreché delle donne in gravidanza), tenuto conto che il tonno è la specie ittica più consumata in Europa;
– è ingiustificata, di conseguenza, la definizione per il tonno (e altri grandi predatori, i.e. pesce spada) di una soglia di contaminazione (1 mg/kg) oltre tre volte superiore a quella (0,3 mg/kg) prevista per altre specie ittiche (e.g. acciughe, merluzzo, platessa, salmone, sardine, sgombro). (8,9)
7) Esigenze di tutela
‘È necessario rivedere le prove scientifiche che costituiscono la base dei consigli dietetici e di salute pubblica su come bilanciare i benefici e i rischi associati al consumo di pesce’ (Mahaffey et al., 2011).
Bambini e donne in età fertile sono i soggetti più vulnerabili, laddove i risultati di numerosi studi hanno dimostrato che:
– i livelli di carico corporeo di MeHg in molte popolazioni del mondo superano le soglie finora identificate come ‘tollerabili’;
– vi è un’evidente correlazione tra i livelli di mercurio delle donne in gravidanza e dei bambini e il difetto di sviluppo cognitivo (QI), del linguaggio e delle abilità motorie di questi ultimi. (3)
8) Quali pesci consumare?
La scelta di conserve ittiche con maggiori contenuti di Omega-3 e minori livelli di contaminazione è semplice:
– tra i pesci in scatola, il podio va allo sgombro, seguito da salmone e sardine (980 mg EPA+DHA/100 g). Il tonnetto striato (slipjack, spesso promosso per la pesca con canna) ha tenori di Omega3 inferiori agli altri, ma i livelli di MeHg sono bassi;
– i filetti di trota da allevamento, tra le preparazioni a banco frigo, sono una scelta ideale per il sapore delicato a cui si accompagna la ricchezza in Omega-3 (580 mg/100 g) e la bassa quantità di mercurio;
– i pesci freschi e surgelati o congelati da favorire sono invece quelli di taglia medio-piccola, preferibilmente pescati in mari non antistanti ad aree ad alta intensità industriale. Tra i tanti si segnalano acciughe, naselli, platessa, etc. (10)
Dario Dongo
Credit cover Le dessin de Chaunu : le thon n’a plus la pêche. Ouest France. 31.10.24 https://tinyurl.com/mr78uyby
Note
(1) Dario Dongo. Allarme mercurio nel tonno in scatola. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.10.24
(2) Marta Strinati, Dario Dongo. Omega-3, azione antinfiammatoria a beneficio anche dei muscoli. Revisione scientifica. GIFT (Great Italian Food Trade). 21.11.24
(3) Mahaffey KR, Sunderland EM, Chan HM, Choi AL, Grandjean P, Mariën K, Oken E, Sakamoto M, Schoeny R, Weihe P, Yan CH, Yasutake A. Balancing the benefits of n-3 polyunsaturated fatty acids and the risks of methylmercury exposure from fish consumption. Nutr Rev. 2011 Sep;69(9):493-508. doi: 10.1111/j.1753-4887.2011.00415.x
(4) Mahaffey KR. Fish and shellfish as dietary sources of methylmercury and the omega-3 fatty acids, eicosahexaenoic acid and docosahexaenoic acid: risks and benefits. Environ Res. 2004;95:414–428. doi: 10.1016/j.envres.2004.02.006
(5) Sunderland EM. Mercury exposure from domestic and imported estuarine and marine fish in the U.S. seafood market. Environ Health Perspect. 2007;115:235–242. doi: 10.1289/ehp.937
(6) FDA and EPA issue final fish consumption advice. FDA (Food and Drug Administration), EPA (Environmental Protection Agency). January 18, 2017 https://tinyurl.com/yacpt55z
(7) Lauren Kirchner. How Worried Should You Be About Mercury in Your Tuna? Consumer Reports. February 9, 2023 https://tinyurl.com/ywnaj6e4
(8) Dario Dongo, Alessandra Mei. Food Contaminants Regulation (EU) No 2023/915. FT (Food Times). July 28, 2023
(9) Regulation (EU) No 2023/915, Allegato I, punti 3.3.1.2, 3.3.1.3
(10) Loredana Spagnardi, Dario Dongo e Alessandra Mei. #poverimabuoni. Risparmio e salute nel pesce azzurro. GIFT (Great Italian Food Trade). 14.5.20,

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.