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Ritorno a scuola, appello per una mensa sana, giusta e sostenibile

In vista del ritorno a scuola, previsto il 14.9.20, la società civile rivolge un appello al ministero dell’Istruzione. Affinché anche in era Covid-19 si assicuri una mensa scolastica sana, giusta e sostenibile. (1)

Le previsioni anti-Covid

Il ministero dell’Istruzione, nel riconoscere alla mensa scolastica ‘la sua funzione educativa e sociale e il principio che vada garantita in modo sostanziale per tutti gli aventi diritto‘, valuta l’ipotesi di somministrare i pasti in classe.

Ove risulti impossibile garantire misure di precauzione idonee a prevenire il contagio nella ristorazione scolastica tradizionale, il dicastero apre alle misure contemplate dal Comitato Tecnico Scientifico della Protezione Civile. Ipotizzando la sostituzione del servizio mensa con la distribuzione in classe di lunch box e monoporzioni, anche con una semplificazione dei menú.

Rischio spreco e inquinamento

Le misure di prevenzione dal contagio sono essenziali per proteggere la popolazione e in particolare le sue fasce più vulnerabili. E tuttavia, nel caso in esame, bisogna considerare le possibili conseguenze indesiderate.

Il ricorso ai lunch box e alle monoporzioni, vale a dire a pasti preconfezionati in imballaggi in plastica monouso, preparati diverse ore prima della somministrazione ai ragazzi, pone diversi problemi:

– lo spreco di cibo, atteso l’ampio rifiuto di tali cibi da parte dei bambini,

– la produzione di una mole enorme di rifiuti plastici,

– un impatto negativo sull’educazione alimentare dei minori, laddove si faccia ricorso ad alimenti ultraprocessati,

– una sottrazione dell’apporto nutrizionale del pasto scolastico, che per i molti bambini e adolescenti in condizioni di povertà assoluta (oltre il 12% in Italia) rappresenta l’unico pasto equilibrato della giornata,

– un danno alla filiera alimentare, con impoverimento del tessuto economico locale a vantaggio dei pochi grandi confezionatori di pasti processati. In potenziale contrasto con i Criteri Ambientali Minimi stabiliti nel Codice degli Appalti,

– una drastica riduzione della forza lavoro finora occupata nelle mense scolastiche. Come ha denunciato Filcams CGIL Genova, in un’apposita petizione che invitiamo i nostri lettori a sottoscrivere,

– una conflittualità tra famiglie e amministrazione, in merito alla possibilità di reintrodurre il pasto da casa.

Una mensa scolastica sana, giusta e sostenibile. L’appello di Save the Children

La sostituzione della mensa scolastica con le misure emergenziali accennate ‘è preoccupante anche perché in controtendenza rispetto alle richieste per una mensa giusta, sana e sostenibile, che sia espressione del diritto al cibo e strumento di contrasto alla povertà alimentare e dispersione scolastica‘, dichiarano i firmatari dell’appello lanciato da Save the Children. (1)

‘La mensa è inoltre uno strumento di food policy delle Amministrazioni in grado di rafforzare la connessione con il territorio produttivo, supportare filiere alimentari virtuose e sostenibili, assicurare il rispetto dei diritti dei lavoratori e contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra, l’uso della plastica, etc.’.

L’alternativa anti Covid-19 sostenibile

Per coniugare sicurezza e sostenibilità, senza rinunciare al ritorno a scuola a settembre, i firmatari dell’appello raccomandano di ‘mantenere le multi-porzioni, ad esempio adottando la distribuzione tramite vassoi e carrelli termici che permetteranno di somministrare il pasto ai bambini in classe attraverso il personale addetto allo scodellamento, opportunamente formato e dotato di guanti e mascherine‘.

Solo in questo modo si manterrebbe il processo di produzione dei pasti tradizionale, insieme a qualità e sicurezza dei piatti. Il pasto continuerebbe ad essere quello in linea con la dieta mediterranea senza derogare ai Criteri Ambientali Minimi.

Marta Strinati
Note

(1) Le organizzazioni firmatarie dell’appello sono AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica https://aiab.it/), Comitato Promotore Food Policy di Roma, Cittadinanzattiva, Foodinsider.it, Osservatorio mense scolastiche, Genima genitori in rete, Legambiente, Save the Children Italia Onlus, Slow Food Italia. Aderiscono inoltre Daniele Fattibene, Istituto Affari Internazionali; Dr. Tomaso Ferrando, Research Professor, Università di Anversa (Belgio) e Università di Torino. Prof. Davide Marino, Professore di economia ed estimo rurale presso l’Università del Molise e Roma3, Daniele Messina, Fondazione Monte dei Paschi di Siena

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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