È in corso la riforma del ‘General Food Law’, l’atto di base nel diritto alimentare moderno. E la Commissione europea mira a coprire i segreti sui rischi legati alle sostanze chimiche.
General Food Law, tagliando e revisione
Il ‘General Food Law’ (GFL), reg. CE 178/02, ha dato via al nuovo corso del diritto alimentare in Europa. Tutto si basa sull’analisi del rischio, che deve ispirare ogni iniziativa regolativa così come i provvedimenti delle autorità. Per garantire elevati standard di sicurezza – dei prodotti e dei processi di lavorazione – nelle filiere di alimenti e mangimi.
Il ‘Fitness Check’ – vale a dire il ‘tagliando’ a cui il reg. CE 178/02 è stato sottoposto – ha avuto esito favorevole. La Commissione europea, nel suo report datato 15.1.18, ha confermato l’idoneità del ‘General Food Law’ rispetto agli obiettivi dati. (1) Salvo trascurare il diffuso fenomeno delle frodi alimentari.
Le uniche aree di miglioramento, secondo Bruxelles, attengono alla (scarsa) trasparenza degli studi scientifici condotti dall’EFSA e dei processi di autorizzazione delle sostanze chimiche. Sostanze che contaminano l’ambiente e, inevitabilmente, entrano nella catena alimentare. Con effetti nocivi e pericoli gravi, per la salute di uomini e animali. (2)
Il progetto di revisione del GFL, una lieve riforma predisposta dalla Commissione europea, è ora sottoposto al vaglio del Parlamento europeo e degli Stati membri e potrebbe venire adottato entro metà 2019. (3)
General Food Law, la proposta di revisione di Bruxelles
La Commissione europea ambisce a migliorare la trasparenza nelle procedure di approvazione delle sostanze chimiche. Nell’auspicio di recuperare la fiducia dei consumatori, compromessa dagli scandali susseguitisi negli ultimi anni.
Scandali come il glifosate, che nel 2017 ha minato la credibilità dell’EFSA. Allorché alcune parti della valutazione scientifica dell’Autorità di Parma sono risultate essere un ‘copia-incolla’ della domanda di autorizzazione proposta da Monsanto. (4)
L’Iniziativa dei Cittadini europei 6.10.17, ‘Bannare il glifosate e proteggere le persone e l’ambiente dai pesticidi tossici’, ha raccolto più di 1,3 milioni di firme. Oltre a chiedere il definitivo divieto d’impiego del glifosato in UE, l’iniziativa mira a una riforma della procedura di approvazione dei pesticidi. Allo scopo di garantire una effettiva trasparenza sugli studi scientifici considerati dall’EFSA nell’ambito delle sue valutazioni.
I dubbi di ClientEarth
ClientEarth, una ONG dedicata alla tutela dell’ambiente, considera tuttavia la grave problematicità ed esigenza di riforma della proposta della Commissione.
La criticità riguarda, in particolare, quelle parti della proposta che impegnano l’EFSA a proteggere le informazioni che vengano presentate come ‘confidenziali’ dagli operatori richiedenti. Dietro il paravento della tutela dei diritti di proprietà intellettuale e dell’esclusività dei dati. (5)
Nella prospettiva di Bruxelles, tali informazioni potrebbero venire rese pubbliche solo in due ipotesi:
-quando risultino essenziali azioni urgenti per la protezione della salute pubblica, degli animali o dell’ambiente, e
-quando le informazioni siano parte delle conclusioni di opinioni scientifiche e risultino correlate a prevedibili effetti sulla salute. (6)
La protezione dei dati risulta eccessiva, secondo ClientEarth, e rischia di compromettere le garanzie sulla sicurezza alimentare che lo stesso General Food Law dovrebbe offrire. Con inaccettabile pregiudizio al diritto di accesso alle informazioni sensibili, da parte dei cittadini e delle ONG.
‘We need to make sure the public has all the information on which EU institutions rely when deciding if a chemical is ‘safe’ enough to end up in food or the environment. This is the only way to restore public trust and, importantly, to empower civil society and independent researchers to scrutinise decisions authorising products on the market’.
‘It is in the interest of EU institutions to get civil society and indipendent researchers on board. Transparency will also become a strong incentive for companies to provide accurate and up-to-date data, which may avoid the repeating past abuses’ (Apolline Roger, ClientEarth). (7)
Dario Dongo e Giulia Torre
Note
(1) https://ec.europa.eu/food/safety/general_food_law/fitness_check_en
(2) Per il caso degli interferenti endocrini, la Commissione europea è stata condannata a dicembre 2015 per non aver adempiuto al proprio dovere di tutelare i cittadini rispetto ai rischi collegati agli interferenti endocrini: v. https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/interferenti-endocrini-la-commissione-latita
(3) http://europa.eu/rapid/press-release_IP-18-2941_en.htm
(4) Sulla pagina del Parlamento europeo La presentazione svolta da Ms Carey Gillam (U.S. Right to Know) in merito all’influenza delle lobby sulle valutazioni scientifiche e analisi del rischio è disponibile su http://www.emeeting.europarl.europa.eu/committees/agenda/201710/ENVI/ENVI(2017)1011_1P/sitt-7163493. Si veda anche http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2014_2019/plmrep/COMMITTEES/ENVI/DV/2017/10-11/PH_Glyphosate_Pigeon_EN.pdf Sullo scandalo Efsa – Monsanto – glifosato, si veda http://www.eunews.it/2017/09/15/efsa-autorita-alimentare-ue-glifosato-monsanto/92515
(5) Il testo della proposta, su https://ec.europa.eu/transparency/regdoc/rep/1/2018/EN/COM-2018-179-F1-EN-MAIN-PART-1.PDF
(6) Cfr. articolo 1 proposta, relativo alla modifica dell’art. 39 del reg. 178/2002.