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PCB, glifosato, dicamba. 11 miliardi di dollari da Bayer per chiudere le class action

Il 24.6.20 Bayer USA dichiara di avere approvato uno stanziamento di 10,9 miliardi di dollari per definire la gran parte delle class action e cause di risarcimento dei danni causati da PCB, glifosato, dicamba. In modo da portare avanti il business as usual, proseguendo la vendita dei micidiali agrotossici e degli OGM progettati per resistervi. Tutto bene, un eufemismo.

Monsanto – Bayer, class action e contenziosi in essere

Il glifosate è tuttora l’erbicida più venduto e utilizzato in agricoltura a livello planetario. La sua classificazione come ‘potenziale cancerogeno – da parte dell’Agenzia Internazionale dell’OMS per la Ricerca sul Cancro (IARC, International Agency for Research on Cancer), a marzo 2015 – non è bastata a comportare la sospensione delle autorizzazioni al suo impiego.

125 mila azioni legali di risarcimento sono state frattanto avviate in USA, in prevalenza da parte di utilizzatori professionali e loro famiglie che a seguito di esposizione al glifosate hanno contratto il linfoma di non-Hodgkins e altre forme di tumori. Nel corso di alcuni procedimenti sono stati raccolti i c.d. Monsanto papers e varie testimonianze che dimostrano come il colosso USA avesse già da decenni precisa contezza dei gravi rischi di tale veleno per la salute umana.

Condanne a risarcimenti milionari per i tumori causati dal glifosato sono piovute su Monsanto-Bayer a partire dal 2018, sono state confermate in sede di appello e hanno avuto seguito presso diverse Corti, con punitive damages che hanno raggiunto i 2 miliardi di dollari USA.

Dicamba, il candidato successore del glyphosate, ha a sua volta provocato azioni di risarcimento per i soli danni causati alle colture attigue ai campi ove esso veniva irrorato. Il suo utilizzo è stato associato alla prevalenza di leucemie e altre forme tumorali dal National Institute of Health (USA), a maggio 2020. E la sua autorizzazione in USA è stata dichiarata illegittima, a giugno 2020, dalla Corte d’Appello per il Nono Circuito di San Francisco.

Tabula rasa

I rischi legati all’affermazione giudiziale delle responsabilità di Monsanto-Bayer e della natura cancerogena dei suoi veleni comportano onerosi accantonamenti a bilancio. Con prevedibili ripercussioni sulle quotazioni in borsa, che nell’ultimo anno hanno registrato una perdita vicina al 40%. Il Consiglio di Amministrazione di Bayer ha quindi deciso all’unanimità, con il via libera del Supervisory Board, di dare seguito alla proposta della Special Litigation Committee.

Una tabula rasa del contenzioso in essere – almeno il 75% delle cause pendenti e il 95% di quelle annunciate – potrebbe realizzarsi mediante un accordo complessivo e onnicomprensivo con le parti lese. Alla duplice condizione di:

– disconoscere alcuna responsabilità di Monsanto e di Bayer (che ha acquisito il colosso USA nel 2016, per US$ 63 miliardi),

– evitare di aggiungere avvertenze, sulle etichette degli erbicidi a base di glifosate, in merito alla sua cancerogenicità.

Gli accordi sono affidati a un mediatore che sta trattando con 25 law firm. Una somma variabile tra 8,8 e 9,6 miliardi di dollari servirà a definire in via transattiva le cause pendenti, tra il 2020 e il 2021. Ivi comprese quelle che riguardano l’inquinamento delle acque da PCB, contaminante cancerogeno e mutageno prodotto da Monsanto fino al 1977 (con un esborso complessivo stimato in US$ 820 milioni). Altri 1,25 miliardi serviranno a tacitare le controversie a venire seguiranno. Le risorse verranno attinte dal cash flow circolante e dal disinvestimento di Bayer nel settore del benessere animale.

Tutto bene?

Bayer, secondo il programma definito, intende proseguire la vendita dei veleni in esame. E portare avanti, assieme alle altre tre Corporation della squadra Big 4, il monopolio globale su pesticidi benefici e sementi. Monopolio destinato a crescere anche grazie ai nuovi OGM (PBT, Plant Breeding Techniques) che la Commissione europea non a caso ha inserito nella Strategia Farm to Fork. (2)

I grandi numeri valgono a rassicurare gli azionisti, nel roseo prospetto del CdA. Ma le incertezze permangono, considerato che a tutt’oggi circa 30 mila cause – tra cui quelle delle condanne passate alla storia – paiono lontane da soluzioni pacifiche. Il linfoma di non-Hodgkins, oltretutto, può avere una latenza ventennale. Il time to Court si sposta quindi almeno di due decenni in avanti rispetto alla cessazione dell’impiego del glifosato.

Un ultimo rischio per la Corporation germanica risiede nella giustizia del vecchio continente. Il gigante che dorme potrebbe svegliarsi grazie anche all’impegno dei cittadini, di tutti noi. Per fare luce sulle frodi scientifiche messe in atto per ottenere i vari rinnovi delle autorizzazioni del glifosate, mettere fine all’impiego a questa come ad altre armi di distruzione di massa. E affermare, finalmente, il principio Chi Inquina Paga.

#Égalité!

Dario Dongo

Note
(1) Bayer announces agreements to resolve major legacy Monsanto litigation. Bayer U.S., comunicato stampa, 24.6.20, http://www.glyphosatelitigationfacts.com/main/wp-content/uploads/2020/06/U.S.-News-Release-FINAL.pdf
(2) Curiosa coincidenza, la Strategia UE 2030 per la Biodiversità – che si staglia in direzione opposta ai nuovi OGM – è stata presentata lo stesso giorno. V. https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/speciale-strategia-ue-2030-per-la-biodiversità-il-piano-annunciato-a-bruxelles

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