Paraquat, l’agrotossico Made in Europe che ammala e uccide gli agricoltori del pianeta. Ampio utilizzo nelle piantagioni di palma da olio
Paraquat è l’agrotossico Made in Europe che sta avvelenando i lavoratori agricoli nel mondo. Bandito in Europa, viene ancora prodotto ed esportato nei Paesi in Via di Sviluppo, dove i profitti dei pochi divorano i diritti dei molti. Per produrre ciò che poi torna a noi, sotto forma di olio di palma nei prodotti.
Il business dei veleni
I pericoli del glifosato (1) hanno finalmente raggiunto l’attenzione del grande pubblico. Il suo destino è segnato, e verrà sostituito da un nuovo micidiale mix a base di dicamba. Il business degli agrotossici del resto funziona così, come abbiamo mostrato nell’ebook ‘OGM la Grande Truffa’.
Il paraquat appartiene invece alla generazione precedente di armi chimiche in agricoltura. Un pesticida neurotossico così venefico da poter uccidere un essere umano con un solo piccolo sorso. Le vittime di avvelenamento – accidentale e da suicidio – ogni anno si contano a migliaia, a livello planetario.
Double standard
L’impiego del paraquat in Europa è fuorilegge dal 2007. Dopo che la Corte di Giustizia UE ha annullato la direttiva 112/2003/CE, nella parte in cui la Commissione europea aveva autorizzato tale sostanza, per non avere ‘soddisfatto i requisiti della protezione della salute umana e animale’. (2) Dobbiamo ciò all’iniziativa del Regno di Svezia, con il supporto di Danimarca, Finlandia e Austria.
Il veleno però viene tuttora prodotto in Europa per venire distribuito nei Paesi in Via di Sviluppo, ove le lobby dei colossi hanno saputo ‘convincere’ i governanti locali a non vietarne l’impiego nonostante la grave pericolosità per l’uomo, gli animali e l’ambiente. (3) Così il gruppo svizzero Syngenta esporta ogni anno circa 41.000 tonnellate di paraquat ora prodotto a Huddersfield (UK), fino al 2015 anche in Belgio.
‘The fact that the EU has decided to ban the pesticide for health and environmental reasons, but they still export it to countries with far weaker regulation and far weaker controls, is shocking to me’.
(Baskut Tuncak, Relatore speciale alle Nazioni Unite sui rifiuti tossici)
I diritti umani entrano allora in gioco, quando in nome del profitto si esportino sostanze di cui è nota la grave pericolosità per la salute. ‘Mentre il Regno Unito ha svolto un ruolo di primo piano nell’affrontare la schiavitù moderna’ spiega Baskut Tuncak, relatore speciale all’ONU sui rifiuti tossici (4) – ‘è stato chiuso un occhio sull’impatto delle attività del Regno Unito sui diritti umani, per quanto riguarda le filiere di approvvigionamento e le catene di valore’.
Il paraquat ammala e uccide
I giudici di Lussemburgo, nelle 82 pagine della sentenza servita a mettere fuorilegge il veleno in oggetto, (5) hanno considerato vari studi sulla sua tossicità. Studi condotti in Guatemala, Sri Lanka, Spagna hanno mostrato come neppure l’impiego di maschere e indumenti protettivi bastino a impedire l’esposizione degli utilizzatori all’agente tossico.
‘Syngenta, the creator and main seller of paraquat, currently makes profits from its sales to developing countries, knowing that farmers and workers have no possibility to protect themselves adequately which leads to high risk conditions of use and uncounted poisoning cases.’
(Francois Meienberg, Public Eye NGO, Berne Declaration)
La neurotossicità è ampiamente accertata, al punto che l’esposizione a questo pesticida è forse l’unica tra le cause del morbo di Parkinson finora identificate. (6) Ed è perciò che la Francia ha riconosciuto il Parkinson come malattia professionale per gli agricoltori d’Oltralpe. I quali, fino al 2007, hanno spruzzato paraquat su vigne e uliveti, in particolare.
Paraquat e olio di palma
Le coltivazioni di palma da olio sono oggi quelle ove l’impiego del pesticida neurotossico risulta più diffuso. Per una semplice ragione, flora e fauna tendono a rinnovarsi spontaneamente nelle aree tropicali deforestate. Servono quindi armi chimiche efficaci per garantire la produttività della coltura, distruggendo ogni altra fonte di vita. Serve un pesticida di ampio spettro, più efficace del glifosato. Come il paraquat, appunto. (7)
Avvelenare, ammalare e uccidere gli esseri umani – anche bambini – che lavorano in condizioni prossime alla schiavitù alla filiera dell’olio di palma è un effetto collaterale, per così dire.
Rimane a noi, in fondo, decidere se il risparmio sui costi di produzione degli snack dei nostri figli, la cremosità della Spalmella o il biodiesel valgano tanto. No grazie. Boicottare l’olio di palma, anche per queste ragioni.
Dario Dongo
Note
(1) Precedenti articoli dell’autore sul glifosato, a partire dal 2011, citati in nota all’articolo https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/armi-di-distruzione-di-massa-il-glifosato
(2) Sentenza 11.7.07 della Corte di Prima Istanza nel caso T-229/04, su http://curia.europa.eu/juris/liste.jsf?language=en&num=T-229/04
(3) Business as usual, si direbbe. Ricordiamo che Monsanto ha continuato a produrre in USA fino al 2004 il famigerato Agente Orange, già impiegato come arma chimica nella guerra del Vietnam (1955-1975). Anche di ciò abbiamo scritto su ‘OGM la Grande Truffa’
(4) V. http://www.ohchr.org/EN/Issues/Environment/ToxicWastes/Pages/SRToxicWastesIndex.aspx
(5) V. Nota 2
(6) Si veda https://www.scientificamerican.com/article/parkinsons-disease-and-pesticides-whats-the-connection/, http://www.mdpi.com/1660-4601/ 13/9/881/pdf
(7) V. http://paraquat.com/use/crops/paraquat-for-oil-palm
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.