La piattaforma Open Food Facts mette a disposizione di tutti la possibilità di inserire i dati e verificare i profili nutrizionali – tramite il sistema Nutri-Score – di tutti i prodotti alimentari distribuiti in 150 Paesi.
Il più grande database disponibile, sulla qualità nutrizionale degli alimenti a scaffale, già ora comprende 3,6 milioni di prodotti ed è in continuo sviluppo grazie all’impegno di migliaia di volontari nel mondo. (1)
1) Open Food Facts, un progetto collaborativo
Open Food Facts è un progetto collaborativo no-profit avviato da Stéphane Gigandet, creatore dei portali di blog di cucina Recettes de Cuisine (in francese) e Very Good Recipes, nonché vari altri progetti collaborativi e/o legati al cibo (i.e. Manger Bloguer e Informations Nutritionnelles, in francese). Stéphane tuttora gestisce l’architettura tecnica di Open Food Facts, il suo sviluppo, l’hosting del sito e del suo gigantesco database.
I collaboratori del progetto Open Food Facts sono persone appassionate di cibo, nutrizione e salute. Oltre 100.000 volontari in tutto il mondo – grazie alla app Open Food Facts, disponibile su Google Play (per Android) e App Store (Apple) – aggiungono i dati su singoli prodotti alimentari in vendita (online e offline). Consentendo così alla piattaforma di elaborare i profili nutrizionali di ciascun prodotto, e altre notizie utili (i.e. additivi alimentari).
2) ‘Crowdsourcing’ e ‘open data’
Questo sistema di ‘crowdsourcing’ serve ad alimentare la banca dati, in una logica ‘da tutti per tutti’. Open Food Facts è infatti una piattaforma di ‘open data’ a servizio dell’intera comunità:
a) i cittadini possono attingere informazioni concrete sulla qualità nutrizionale dei singoli prodotti alimentari in vendita. E così distinguere
– i prodotti più equilibrati, nell’ambito delle varie categorie merceologiche (e.g. olio extra vergine di oliva, rispetto a quello di soia); (2)
– il ruolo delle varie categorie di alimenti nella dieta (i.e. bevande zuccherate, lettera E, da consumare raramente e in minima quantità); (3)
b) produttori e retailer, grazie alla diffusione delle app come Yuka e Open Food Facts, sono incentivati alla riformulazione dei prodotti per migliorare i loro profili nutrizionali e punteggi Nutri-Score. (4) Anche in Paesi come l’Italia, ove il logo non è ancora presente sulle etichette, come si è visto (5,6);
c) i ricercatori e le istituzioni possono analizzare la qualità nutrizionale dell’offerta alimentare, e così la sicurezza nutrizionale (complessiva e per categorie di prodotti), e la sua evoluzione nel tempo. Anche in vista di studi prospettici e dell’adozione di politiche nutrizionali mirate.
3) Nutri-Score, l’ago della bilancia
Nutri-Score, il grande protagonista della banca dati Open Food Facts, consente ai consumatori di cogliere in un colpo d’occhio la qualità nutrizionale dei singoli prodotti alimentari. Grazie alla loro classificazione in una scala composta di cinque colori (dal verde scuro all’arancio intenso), a cui corrispondono cinque lettere (dalla A alla E). (7)
Il punteggio Nutri-Score viene attribuito ai singoli alimenti mediante applicazione di un algoritmo che identifica i loro profili nutrizionali. Tale algoritmo – sviluppato dal gruppo di ricerca EREN, presso l’Università della Sorbona di Parigi, sulla base del ‘Nutrient Profiling System’ di FSA (Food Standard Agency, UK) – è stato di recente aggiornato alla luce delle linee guida dietetiche. (8)
4) Open Food Facts, partecipiamo tutti!
L’iniziativa senza scopo di lucro di un singolo appassionato come Stéphane Gigandet ha già coinvolto 100.000 volontari in 150 Paesi del mondo, accomunati dal desiderio di condividere le informazioni sulla qualità nutrizionale degli alimenti che sono spesso indisponibili sulle loro etichette.
La conoscenza è la base per migliorare le diete delle popolazioni e così la salute e il benessere degli individui. E la domanda dei consumatori può influenzare l’offerta di prodotti più equilibrati dal punto di vista nutrizionale, come abbiamo dimostrato in Italia nel caso dell’olio di palma. (9)
Uniamoci tutti a questo sforzo collettivo, mediante scansione di codici a barre e caricamento delle foto delle etichette dei prodotti che abbiamo a casa o troviamo a scaffale, attraverso l’apposita app per Android, iPhone o Windows. Tanti più prodotti saranno presenti su Open Food Facts, tanto più sarà difficile mascherare la loro qualità nutrizionale.
#Égalité
Dario Dongo
Note
(1) Open Food Facts https://fr.openfoodfacts.org/
(2) Si veda il paragrafo 2.3 (Oli vegetali) al precedente articolo di Dario Dongo. NutriScore, evoluzione dell’algoritmo su base scientifica. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.8.22
(3) Dario Dongo. Sugary drinks, type 2 diabetes and cardiovascular disease. FT (Food Times). January 11, 2025
(4) Dario Dongo. Nutri-Score in supermarkets and product reformulation. FT (Food Times). January 4, 2025
(5) Dario Dongo. Il pane confezionato secondo Esselunga. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.2.23
(6) Marta Strinati. Yuka stimola la riformulazione degli alimenti e lavora all’eco-score. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.8.22
(7) Dario Dongo. NutriScore, we help consumers choose balanced foods! Petition. (Food Times). October 8, 2022 NutriScore, we help consumers choose balanced foods! Petition
(8) Si vedano l’articolo citato in nota 2 e quello di Dario Dongo. NutriScore, aggiornamento dell’algoritmo per le bevande. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.4.23
(9) Dario Dongo. Olio di palma nei cibi, dove si trova e come evitarlo. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.10.20

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.