Difetti organolettici e contaminanti sono molto diffusi nell’olio extravergine di oliva disponibile al supermercato. La rivista dei consumatori francesi 60 Millions de Consommateurs lo dimostra con un nuovo test, pubblicato nel numero di giugno 2023.
Test su 24 bottiglie di olio extravergine di oliva
La comparazione ha coinvolto 24 bottiglie di olio extravergine di oliva, 11 dei quali biologici. Tutte le referenze sono state testate mediante analisi di laboratorio e l’assaggio del panel della rivista (edita dall’Istituto nazionale dei consumi).
Il risultato è sconfortante. Sebbene i parametri analitici – come la composizione in acidi grassi e steroli (lipidi vegetali) – siano regolari, dilagano i difetti organolettici e le contaminazioni chimiche, pericolose per la salute.
Gusto rancido e di muffa
L’esame gustativo e olfattivo boccia la metà del campione. Gli esperti hanno rilevato in 6 bottiglie sapori rancidi, terrosi, umidi, in altri 3 un sentore di muffa. Difetti gravi, da fare declassare l’olio da extravergine a vergine. (1)
La causa di tali alterazioni può venire attribuito a inefficienze di processo, come un lavaggio insufficiente delle olive o la loro conservazione in un ambiente umido, favorevole alla formazione di muffe.
Contaminazione da plastiche pericolose nel 96% dei campioni
Molto male, anzi peggio, l’esito della ricerca di contaminanti.
In 23 referenze su 24 (96% dei campioni) sono stati rinvenuti da uno a tre plastificanti, tra i quali gli ftalati classificati come interferenti endocrini e reprotossici, cioè nocivi per la fertilità (dietilesil ftalato, DEHP, e dibutil ftalato, DBP).
I sospetti si addensano sull’uso inappropriato in olivicoltura di teloni in materiale plastico.
MOSH e MOHA in 5 prodotti
Cinque prodotti sono inoltre risultati contaminati da tracce di idrocarburi di oli minerali (MOSH e MOAH), cancerogeni e genotossici. Tra questi, tre prodotti sono risultati contaminati in misura prossima alla soglia (2 mg/kg) introdotta a maggio 2022 dalla Commissione europea:
- Simplement bon et bio (Aldi),
- Bio Village (marchio E. Leclerc),
- Carapelli bio.
La fonte di questa contaminazione può venire individuata nell’inquinamento ambientale, come pure nell’esposizione delle olive alle emissioni delle macchine agricole e ai lubrificanti. Il fenomeno non è nuovo, come si è visto, ma gli operatori della filiera non paiono interessati a porvi rimedio (2,3,4,5).
Sul podio svetta un discount
Tra i 24 campioni di olio extravergine di oliva esaminati, soltanto uno è privo di contaminanti, il Primadonna di Lidl (origine Spagna), dal gusto fruttato e ben equilibrato, venduto in Francia a 6,99 €/l.
Al secondo e terzo posto in classifica si piazzano
- Reflets de France (Carrefour), ottenuto da olive francesi DOP di Provenza e venduto a 31,30 €/l,
- Le Château d’Estoublon Mogador, origine Francia, al prezzo di 62,40 €/l.
Subito fuori dal podio, ma primo tra i biologici, troviamo il Carrefour bio, olive di origine UE ed extra-UE. Venduto a 9,98 €/l, merita una insufficienza perché contaminato da plastificanti.
Marta Strinati
Foto di Barbara Jackson da Pixabay
Note
(1) Dario Dongo, Giulia Pietrollini. Commercializzazione degli oli di oliva, reg. UE 2022/2104. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.11.22
(2) Dario Dongo, Marina De Nobili. Olio extravergine d’oliva, pericoli e difetti. L’inchiesta di Ökotest. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.6.19
(3) Marta Strinati. Olio extra vergine di oliva al supermercato, il test di Que Choisir. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.7.21
(4) Marta Strinati. Olio extra vergine di oliva contaminato. Il confronto di Öko-Test. GIFT (Great Italian Food Trade).1.5.22
(5) Giulia Pietrollini. Consultazione pubblica EFSA per il parere su idrocarburi degli oli minerali MOH negli alimenti. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.3.23
Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".
