Olio di palma cancerogeno e genotossico. Secondo EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, tre tipi di contaminanti presenti nell’olio tropicale sono altamente nocivi per la salute dei consumatori, in particolare di bambini e adolescenti, ma anche lattanti, esposti al consumo di eccessive quantità di olio vegetale di palma.
Il potenziale cancerogeno, spiega EFSA, dipende da un contaminante (GE, glicil esteri degli acidi grassi) generato dal processo di raffinazione a elevata temperatura al quale è sottoposto lo scadente grasso. Il rischio è l’aumento di tumori e di alterazioni genetiche trasmesse anche alla prole con la procreazione.
L’Authority segnala la presenza di altri due composti tossici in olio di palma quali residui tecnologici. Per uno (il 3-MCPD) ha fissato una soglia di tollerabilità di 0,8 microgrammi per chilo di peso corporeo. Un limite largamente superato dalle fasce più giovani della popolazione. Per l’altro (2-MCPD) non ha stabilito alcun tetto, impossibilitata dalla mancanza di dati scientifici sulla tossicità del composto.