Baby food di serie B, con abbondanti zuccheri aggiunti, nei Paesi a basso reddito, e senza zucchero nella Svizzera ove Nestlé ha sede. La denuncia di Public Eye e International Baby Food Action Network (IBFAN), che hanno analizzato 150 alimenti per l’infanzia. (1)
Baby food, il business sporco di Nestlé
Nestlé controlla il 20% del mercato degli alimenti per l’infanzia, valutato quasi 70 miliardi di dollari. Ed è nota da almeno mezzo secolo per le sue politiche spregiudicate, in nome del profitto e a danno dei bambini:
– nel 1974 il rapporto ‘The Baby Killer’ rivelò il business sporco di Nestlé per promuovere il latte artificiale in sostituzione di quello materno nei Paesi in via di sviluppo, causando miriadi di malattie e decessi infantili. (2) E la campagna di boicottaggio non bastò a ostacolarne la prosecuzione

– nel 2024, a mezzo secolo di distanza, si scopre che la multinazionale commercializza nei Paesi in via di sviluppo un baby food con zucchero aggiunto. In aperto contrasto con le politiche sanitarie tese a escludere l’abitudine al gusto dolce nei primi anni di vita, per prevenire l’obesità infantile. (3)
Cerelac e Nido, il doppio standard di Nestlé
I due prodotti esaminati, anche con analisi di laboratorio, da Public Eye e IBFAN sono i cereali Cerelac e il latte in polvere Nido di Nestlé. Marchi che nel 2022 hanno raggiunto un fatturato globale di oltre 2,5 miliardi di dollari.
I prodotti a marchio Cerelac e Nido acquistati nei Paesi a basso reddito contengono quasi sempre zucchero aggiunto. Gli stessi prodotti vengono invece commercializzati nella versione ‘sugar free’, con tanto di claim, in Svizzera e nei principali mercati europei di Nestlé.
Cerelac gusto biscotto e zucchero
Cerelac è il marchio di cereali per bambini numero uno al mondo, con vendite superiori a US$ 1 miliardo di dollari (Euromonitor, dati 2022). L’esame di 115 prodotti venduti nei principali mercati Nestlé in Africa, Asia e America Latina dimostra che ben 108 di essi (94%) contengono zuccheri aggiunti.
La dose – per bambini dai 6 mesi di età – è in media di quasi 4 grammi per porzione, pari a circa una zolletta di zucchero.
La quantità più alta (7,3 g per porzione) è stata rilevata in un prodotto venduto nelle Filippine.

Latte in polvere Nido, fino a 5 grammi di zucchero per porzione
Il 72% (21 su 29) dei latti in polvere Nido per bambini da uno a tre anni esaminati contiene in media quasi due grammi di zucchero per porzione.
Il valore massimo (5,3 grammi) è stato rilevato in un prodotto venduto a Panama.
Secondo Euromonitor, nel 2022, le vendite globali dei prodotti Nido per bambini da uno a tre anni hanno superato il miliardo di dollari.
I danni dello zucchero, parere EFSA
Il consumo di zuccheri dovrebbe essere ridotto al minimo perché incide negativamente sulla salute: carie e malattie metaboliche croniche.
La raccomandazione è stata ribadita dal gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sulla nutrizione, i nuovi alimenti e gli allergeni alimentari (NDA) di EFSA nel parere scientifico pubblicato il 28.2.22. (4)
Marta Strinati
Immagine di copertina da https://waba.org.my/theboycottbook/
Note
(1) Sugar: for Nestlé, not all babies are equal. Press Release. Public Eye. 17.4.24 https://www.publiceye.ch/en/media-corner/press-releases/detail/sugar-for-nestle-not-all-babies-are-equal
(2) Mike Müller. The Baby Killer. War On Want. 1974 https://waronwant.org/sites/default/files/THE%20BABY%20KILLER%201974.pdf
(3) Sabrina Bergamini. La ‘pandemia’ dell’obesità colpisce un individuo su otto. Égalité. 23.3.24
(4) Marta Strinati. Il ruolo nocivo degli zuccheri nella dieta, parere EFSA. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.3.22

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".