HomeConsum-attoriMiele, un universo da scoprire

Miele, un universo da scoprire

Il miele è uno degli alimenti naturali più differenziati in relazione a ecosistemi e biodiversità, tradizioni e culture, proprietà benefiche. Un universo da scoprire, per il benessere e la salute.

1) Tipi di miele. Monoflora, pluriflora e di melata

I mieli si distinguono principalmente in tre macro-categorie:

monoflora, vale a dire costituiti prevalentemente da una sola specie botanica,

poliflora, cioè costituiti da due o più specie botaniche, senza che vi sia una prevalenza specifica (e.g. millefiori),

miele di melata. È ‘il miele ottenuto principalmente dalle sostanze secrete da insetti succhiatori (Hemiptera) che si trovano su parti vive di piante o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante’. (1)

La composizione e distribuzione delle specie botaniche nel miele plurifloreale varia sensibilmente, in relazione ai contesti geografici di provenienza. Variazioni inferiori peraltro si riscontrano altresì nei mieli monoflora, quand’anche realizzati in diverse aree di uno stesso Paese.

2) Identità, purezza e qualità

Honey Directive 2001/110/EC – ora in fase di revisione, come si è visto (2) – stabilisce in Allegato I i requisiti di purezza e qualità del miele, definito come

la sostanza dolce naturale che le api (Apis mellifera) producono dal nettare di piante o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o dalle sostanze secrete da insetti succhiatori che si trovano su parti vive di piante che esse bottinano, trasformano, combinandole con sostanze specifiche proprie, depositano, disidratano, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare.’ (3)

3) Etichetta del miele, informazioni facoltative

Il solo ‘miele’ – non anche il ‘miele filtrato’ né il ‘miele per uso industriale’ – può riportare in etichetta le informazioni facoltative che seguono:

– l’origine floreale o vegetale, se il prodotto è interamente o principalmente ottenuto dalla pianta indicata e ne possiede le caratteristiche organolettiche, fisicochimiche e microscopiche,

– l’origine regionale, territoriale o topografica, se il prodotto proviene interamente dall’origine indicata,

– criteri di qualità specifici. Quali ad esempio, in UE. miele biologico e/o Geographical Indications (i.e. DOP o AOP o PDO, IGP o PGI). (4)

4) Proprietà favorevoli per la salute

La bibliografia scientifica ha confermato il sapere consolidato nei millenni sulle correlazioni tra il consumo dei vari tipi di miele, inclusi i mieli di melata, e un’ampia serie di benefici sulla salute. (5) Tra questi si segnalano le proprietà:

– antimicrobiche e antivirali, di potenziale rilievo (Kunat-Budzyńska et al., 2023) anche per il trattamento di patogeni resistenti, (6)

– antinfiammatorie e lenitive,

– chemiopreventive,

– di modulazione del microbiota intestinale, così anche del sistema immunitario. (7)

Oltre 200 sostanze bioattive compongono naturalmente il miele. Tra queste, allo stato attuale delle conoscenze, assumono particolare rilievo dal punto di vista dei benefici per la salute – i composti fenolici (acidi fenolici, polifenoli, flavonoidi) e i minerali. (8)

Fig. 1 – Proprietà salutistiche dei mieli monoflora (Mărgăoan et al., 2021)

5) Health claims

Una domanda che sorge spontanea è perché le etichette del miele – il dolcificante 100% naturale per antonomasia, dall’età della pietra – non riportino, in Europa, alcuno dei numerosi benefici per la salute associati al suo consumo regolare. A differenza delle etichette di innumerevoli prodotti alimentari dolcificati con edulcoranti artificiali che – nonostante i sospetti e le certezze sui relativi rischi di salute pubblica (9,10) – ripotano invece diversi ‘health and nutrition claims’.

Semplicemente, lo ‘EU Register of Health Claims’ non riporta alcuna indicazione sulla salute autorizzata sul miele né sulle sostanze bioattive che esso contiene. (11) Poiché nessun operatore né associazione di categoria ha finora osato affrontare i gravosi oneri probatori imposti dalla Commissione europea per presentare le relative domande.

Court of Justice of the European Union (CJEU) ha d’altra parte chiarito la possibilità per gli operatori economici del settore alimentare, sotto la propria responsabilità, di utilizzare ‘indicazioni sulla salute (…) scientificamente corroborate, tenendo conto del complesso dei dati scientifici disponibili e valutando gli elementi di prova’. (12) E l’interpretazione ufficiale della Corte, intervenuta sui ‘botanicals’, potrebbe venire applicata per analogia anche ai mieli.

6) Analisi sensoriale del miele

L’analisi sensoriale del miele ha rilievo anche normativo, sebbene i suoi requisiti organolettici non siano precisi quanto quelli stabiliti in UE per gli oli extra vergini di oliva. (13) International Honey Commission (IHC) sta inoltre cercando di sviluppare un metodo scientifico armonizzato di analisi sensoriale, per identificare:

– l’origine o le origini botaniche dei mieli, e

– la presenza di eventuali difetti (es. fermentazione), e così assicurare

– la conformità dei prodotti ai marketing standard e i requisiti organolettici indicati (Piana et al., 2004). (14).

I test organolettici si basano su una terminologia comune per gli assaggiatori, una ‘ruota degli odori e degli aromi’ basata sulla caratterizzazione di diversi mieli, nonché un metodo per la conduzione dell’analisi sensoriale e l’attribuzione dei risultati della valutazione, in linea con gli standard ISO applicabili.

Fig. 2 – Ruota degli odori e degli aromi del miele (Piana et al., 2004)

7) Standard ISO in divenire

In sede ISO (International Organisation for Standardisation) è in corso di definizione lo standard denominato ISO/CD 24607, relativo alle specifiche del miele prodotto da api della specie Apis e destinato al consumo diretto, ivi incluso il miele nei container destinato al confezionamento, oltreché dei mieli destinati ad uso industriale. (15) Allo stato attuale, la bozza di standard è registrata ed è concluso il periodo dei commenti da parte del comitato tecnico.

8) Vegetariano, vegano?

Uno dei dubbi relativi al miele riguarda la sua qualifica come alimento di origine animale o vegetale, in quanto esso viene prodotto dalle api bensì a partire da componenti di origine vegetale (e.g. nettare). Hygiene 2 Regulation (EC) No 853/04 qualifica il miele a tutti gli effetti come un alimento di origine animale, perciò compatibile con la dieta vegetariana ma non anche con quella vegana. (16) Il materiale di origine vegetale (i.e. polline) che vi può residuare è a sua volta qualificato in UE come prodotto di origine animale (17,18).

9) Conclusioni

L’universo dei mieli merita di venire esplorato e sperimentato nella sua infinita varietà, per apprezzarne le caratteristiche sensoriali con attributi specifici sempre diversi in termini di colore, aroma, sapore, consistenza, ma anche le proprietà benefiche a loro volta peculiari.

La salvaguardia delle api e così della loro funzione di impollinazione – cruciale per le produzioni agroalimentari e la biodiversità – dipende anche dalla diversità dei mieli che consumiamo. Oltreché dalla scelta di alimenti biologici, poiché realizzati senza impiego di pesticidi tossici per gli impollinatori. (19)

Dario Dongo e Andrea Adelmo Della Penna

Note

(1) Guido Cortese, Dario Dongo. Miele di melata, un superfood dai boschi. GIFT (Great Italian Food Trade). 9.3.19

(2) Dario Dongo, Alessandra Mei. Miele, succhi di frutta, confetture e marmellate, latte disidratato. Proposte di riforma dei marketing standard in UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.5.23

(3) Dario Dongo. Miele, identità in etichetta. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.11.18

(4) Council Directive 2001/110/EC of 20 December 2001 relating to honey. Latest consolidated version 26.3.14 https://tinyurl.com/2bkh3xsp

(5) Bogdanov, Stefan & Jurendic, Tomislav & Sieber, Robert & Gallmann, Peter. (2009). Honey for Nutrition and Health: A Review. Journal of the American College of Nutrition. 27. 677-89. doi: 10.1080/07315724.2008.10719745

(6) Kunat-Budzyńska M, Rysiak A, Wiater A, Grąz M, Andrejko M, Budzyński M, Bryś MS, Sudziński M, Tomczyk M, Gancarz M, Rusinek R, Ptaszyńska AA. Chemical Composition and Antimicrobial Activity of New Honey Varietals. Int J Environ Res Public Health. 2023 Jan 30;20(3):2458. doi: 10.3390/ijerph20032458

(7) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. Miele e salute. GIFT (Great Italian Food Trade). 27.04.20

(8) Mărgăoan R. et al. (2021). Monofloral Honeys as a Potential Source of Natural Antioxidants, Minerals and Medicine. Antioxidants 10(7):1023, https://doi.org/10.3390/antiox10071023

(9) Dario Dongo, Camilla Fincardi. Dolcificanti intensivi, microbioma e rischi per la salute. Studio scientifico. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.3.20

(10) Marta Strinati. Aspartame e rischi per la salute, breve rassegna scientifica. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.8.23

(11) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. EU Food and Feed Information Portal Database. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.5.23

(12) Dario Dongo. Health claims sui botanicals, la Corte di Giustizia fa chiarezza. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.10.20

(13) Si veda paragrafo 5.2 del precedente articolo di Dario Dongo, Giulia Pietrollini. Commercializzazione degli oli di oliva, reg. UE 2022/2104. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.11.22

(14) Piana M.L. et al. (2004) Sensory analysis applied to honey: state of the art. Apidologie 25:S26-S37 https://doi.org/10.1051/apido:2004048

(15) Dario Dongo. Miele, al via i lavori per uno standard ISO. GIFT (Great Italian Food Trade). 27.5.22

(16) V. regolamento (CE) n. 853/2004, Allegato I, punto 8.1, primo trattino

(17) Il polline (non destinato al consumo umano) rientra tra i ‘sottoprodotti apicoli’ definiti dal regolamento (UE) n. 142/2011 sui sottoprodotti di origine animale. Inoltre, il polline d’api rientra tra i prodotti di origine animale (insieme al miele) che possono venire importati dalla Cina, alle condizioni definite dalla decisione 2002/994/CE

(18) Il considerando 2 della direttiva 2014/63/UE, che ha modificato la ‘direttiva miele’, riporta che le api sono le responsabili della presenza del polline sul miele, e che l’eventuale presenza di polline aggiuntivo può accidentalmente provenire da esse. Tale direttiva ha perciò stabilito che il polline non è un ingrediente del miele, ma una sua naturale componente specifica

(19) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. World Bee Day, la giornata mondiale delle api. Nessuna politica idonea. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.5.23

Andrea Adelmo Della Penna

Laureato in Tecnologie e Biotecnologie degli Alimenti, tecnologo alimentare abilitato, segue l’area di ricerca e sviluppo. Con particolare riguardo ai progetti di ricerca europei (in Horizon 2020, PRIMA) ove la divisione FARE di WIISE S.r.l. società benefit partecipa.

Articoli correlati

Articoli recenti

Commenti recenti