HomeConsum-attoriInsetti in dispensa e conservazione dei cibi, istruzioni anti-spreco

Insetti in dispensa e conservazione dei cibi, istruzioni anti-spreco

L’infestazione da insetti in dispensa è una tra le più comuni cause di spreco alimentare successivo all’acquisto, assieme ai cibi lasciati scadere (o deperire). Insidie insopportabili, se pur prive di rischi sanitari, possono venire evitate con poche semplici accortezze. Le istruzioni anti-spreco.

Insetti in dispensa, ospiti e mete favorite

Confezioni di pasta e prodotti da forno, sacchetti di riso e farina sono le destinazioni favorite dei piccoli intrusi, che vi trovano alloggio e cibo in quantità. I visitatori più assidui sono le tignole (Plodia interpunctellanote come ‘farfalline’) e i punteruoli del grano (o calandre, Sitophilus granarius). I punteruoli – di nome e di fatto – sono tanto piccoli (3-5 mm) quanto mordaci, al punto da forare con facilità gli imballi in plastica e carta.

Il microclima della cucina è il ‘non plus ultra’ per la crescita e riproduzione degli insetti, grazie a temperatura e umidità ottimali che si mantengono nelle 4 stagioni. Non a caso la conservazione dei cibi, nella tradizione rurale, avviene in locali freschi e asciutti. Pasta e farine venivano tenute nelle madie – usate anche per conservare e rinnovare la pasta madre – grazie all’isolamento termico offerto dal legno.

Conservare il cibo, 4 utili accorgimenti

Proteggere il cibo in dispensa dagli ospiti indesiderati – e dall’inutile superamento del termine di conservazione – è davvero semplice, bisogna però adottare alcuni accorgimenti.

1) Fresco e buio. Disattivare il riscaldamento in cucina è la prima accortezza utile, se pur non sufficiente. Gli alimenti devono venire tenuti al riparo o quantomeno isolati al meglio rispetto a fonti di calore (es. forni, fornelli, frigoriferi, lavapiatti e lavatrici) e di luce. Entrambi i fattori contribuiscono infatti alla degradazione dei cibi, tanto più di quelli naturali (es. ortofrutta) e minimamente processati (es. oli e conserve, miele, vini).

2) FIFO (‘First-In-First-Out’). La regola-base della logistica industriale può venire applicata anche nei pubblici esercizi e tra le mura domestiche. I prodotti acquistati da più tempo devono venire consumati per primi. Per evitare che le ‘scorte del dopoguerra’ degradino in dispensa e ridurre l’offerta delle ‘residenze storiche’ ai piccoli sgraditi ospiti.

3) Sigilli a prova di larva. Le barriere più efficaci ‘a prova di insetti’ sono i contenitori in vetro (o ceramica), con tappi a chiusura ermetica. Le scatole metalliche possono anche andar bene, a condizione però di evitare il contatto diretto dei cibi con il metallo (mantenendoli perciò nelle loro confezioni originarie, se pure aperte).

4) Repellenti naturali. Per prevenire le infestazioni da insetti è utile riporre accanto ai cibi qualche piccolo sacchetto di cotone con foglie d’alloro (o chiodi di garofano, pepe, semi di lavanda). L’intensità repellente può venire amplificata e rinnovata con l’aggiunta di poche gocce di oli essenziali di alloro o citronella.

Insetti, controlli e disinfestazione. Come evitare gli sprechi

Controllo visivo. Le tracce degli ospiti non graditi sono inconfondibili. Piccoli fori sulle confezioni indicano la presenza dei punteruoli, mentre le c.d. bave sericee – di trama simile alle ragnatele ma più fitta, colore bianco-giallastro e odore pungente – rivelano l’infestazione da tignole. 

Sanificazione. Una volta accertata l’infestazione, è indispensabile svuotare il ripostiglio e sottoporlo a meticolosa sanificazione, con particolare cura agli angoli ove possono trovarsi uova e larve. I generatori di vapore sono gli strumenti più efficaci ed ecologici, purtroppo anche costosi. L’aceto bianco è a sua volta un biocida naturale ed efficace, bensì economico. (1)

Salva-sprechi. I cibi infestati da insetti devono però venire sigillati in modo ermetico nei sacchi della spazzatura che è bene metter subito al confino, fuori casa, per evitare la contaminazione di altri ambienti. Gli alimenti che invece sono solo ‘sospetti’ di potenziale infestazione (poiché vicini a quelli infestati) possono venire risparmiati dallo spreco mediante abbattimento termico (-30°C per 48 ore, poi riportare a temperatura ambiente).

Dario Dongo, Renzo Pierpaolo Turco

Note

(1) Lo straordinario potere disinfettante dell’aceto è avvalorato da numerosi studi scientifici, tra i quali

 – Claudia Cortesia et al. (2014). ‘Acetic Acid, the Active Component of Vinegar, Is an Effective Tuberculocidal Disinfectant’. Doi: 10.1128/mBio.00013-14,

– Entani  E, Asai  M, Tsujihata  S, Tsukamoto  Y, Ohta  M. (1998). ‘Antibacterial action of vinegar against food-borne pathogenic bacteria including Escherichia coli O157:H7’. 61:953–959

Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari, Specializzato in Gestione della Sicurezza e della Qualità nelle filiere Agroalimentari, Segretario del consiglio di disciplina dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari di Sicilia e Sardegna, Food blogger.

Articoli correlati

Articoli recenti

Commenti recenti