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Indivia OGM, la denuncia dei contadini francesi

I contadini francesi denunciano la vendita su larga scala di sementi di indivia geneticamente modificata. Al SIVAL (Salon des productions Végétales), ad Angers (Maine-et-Loire, Francia), il 14.1.20.

È possibile l’immissione deliberata nell’ambiente di OGM non autorizzati in UE, probabile il disinteresse delle autorità di controllo. Da una ventina d’anni ormai.

Agricoltura contadina in Francia, la Confédération paysanne

La Confédération paysanne, costituita in Francia nel 1987, è uno dei sindacati agricoli più attivi nella tutela e valorizzazione dell’agricoltura contadina. E aderisce, assieme alla Confédération Nationale des Syndicats d’Exploitants Familiaux, a La Via Campesina. Un movimento internazionale a cui partecipano 182 organizzazioni in 81 Paesi. Tra le quali, in Italia, l’Associazione Rurale Italiana (ARI), l’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (AIAB) e l’Associazione Lavoratori Produttori Agroalimentari.

L’agricoltura contadina – a livello nazionale, europeo e globale – integra le dimensioni sociale, agronomica e ambientale nella produzione agricola. All’insegna del Rispetto, dei lavoratori e delle comunità, dell’ambiente e la biodiversità. In una logica di solidarietà, condivisione e agroecologia. Quale alternativa a un modello di agricoltura industriale che dietro il falso proclama della ‘rivoluzione verde’ ha aumentato a dismisura i costi di produzione senza aggiungere alcun valore.

Indivia OGM, le denunce dei contadini francesi

Il 26.3.19 la Confédération paysanne aveva già denunciato la vendita di sementi ibridi di indivia all’organismo interprofessionale di piante e sementi (GNIS). (1) Uno dei primi produttori al mondo di queste sementi, Florimond Desprez, aveva ottenuto nel 1998 un brevetto su una varietà di Cichorium endivia geneticamente modificata, sebbene nessuna delle sue varietà sia mai stata indicata come OGM. Nel 2001, il leader globale di settore Limagrain-Vilmorin ha introdotto sul mercato una varietà di indivia F1 ottenuta dall’incrocio delle sementi di Florimond Desprez, ancora una volta senza riferire alle modifiche genetiche.

I produttori olandesi Rijk Zwaan e Bejo Zaden, a loro volta nella pole position globale, sono attivati sulle sementi della Franken-indivia. Il primo aveva impugnato nel 2008 il brevetto di Florimond Desprez, (con successo tardivo, nel 2016), il secondo ha brevettato in USA nel 2018 quella stessa sequenza di DNA modificato. Sequenza che contiene un tratto genetico del girasole ed è stata concepita per garantire la sua resistenza agli erbicidi.

Indivia OGM, quale impatto?

La quasi totalità degli OGM utilizzati in agricoltura sono programmati per resistere (essi soltanto) a erbicidi come il glifosato. Con il risultato, dimostrato in un recente studio scientifico sulla soia OGM, di indurre gli agricoltori ad abbandonare le pratiche agronomiche tradizionali e fare ampio uso di agrotossici.

La Francia è il campione mondiale dell’endive, con 528mila tonnellate di produzione e un consumo medio per famiglia di 5 kg/anno, al punto da essere la sesta verdura più consumata in terra d’Oltralpe. E su 8mila ettari coltivati a indivie, 1.600 risultano essere ‘herbicide resistant’, secondo il rapporto pubblicato a novembre 2019 dall’Anses, l’agenzia francese per la sicurezza alimentare. (2) La maestosa produzione è infatti attribuita, in buona parte, alle rese agronomiche degli ibridi realizzati mediante ‘fusione cellulare’. Ma come è ottenuta questa ‘fusione cellulare’? Presumibilmente, secondo quanto afferma la Confédération paysanne, attraverso una modifica genetica.

‘Fusione cellulare’, regole e gestione del rischio

La ‘fusione cellulare’ ottenuta a partire da specie incompatibili – come in questo caso, indivie e girasoli – qualifica l’organismo come geneticamente modificato. Quale che sia la tecnica di ingegneria genetica adottata (transgenesi o cisgenesi), secondo quanto affermato dalla Corte di Giustizia UE con sentenza 25.7.18. Ciò comporta l’obbligo di sottoporre all’EFSA la valutazione preventiva dei rischi legati alla sua deliberata immissione nell’ambiente e all’impiego nella filiera alimentare, le successive autorizzazioni da parte della Commissione europea, l’etichettatura specifica, la tracciabilità e il monitoraggio. (3)

Le autorità competenti, in Francia e negli altri Paesi membri ove tali sementi e/o i relativi ortaggi vengano commercializzati devono quindi procedere alle opportune indagini e se del caso adottare le doverose misure di gestione crisi, per la salvaguardia della salute dei consumatori e degli ecosistemi. Ricordando che gli OGM non autorizzati si qualificano come pericolosi, ai sensi del regolamento (UE) 625/2017.

Dario Dongo

Note

(1) V. lettera aperta della Confédération paysanne al GNIS, 26.3.19,

(2) Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail (2019). Avis relatif à l’utilisation des variétés rendues tolérantes aux herbicides cultivées en France,

(3) Cfr. dir. 2001/18/CE e reg. UE 1829/03, 1830/03. V. ebook gratuito ‘OGM, la Grande Truffa

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