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Glifosate, il caso alla Corte di Giustizia UE

L’11 dicembre 2024 Pesticide Action Network (PAN) Europe e le sue filiali in Germania e Olanda, oltre ai suoi membri ClientEarth, Générations Futures, GLOBAL 2000, hanno contestato il rinnovo dell’autorizzazione del glifosate presso la Corte di giustizia UE. (1)

1) Glifosate, il contestato rinnovo dell’autorizzazione in UE

L’ultimo rinnovo dell’autorizzazione all’utilizzo del glifosate in Unione Europea – come già il precedente (2) – è stato oggetto di vivaci contestazioni da parte della società civile, come si è visto. (3) Non per pregiudizio ideologico, si noti bene, bensì a causa di fondate preoccupazioni circa l’impatto di tale sostanza chimica tossica sulla salute degli esseri umani, che ne subiscono loro malgrado l’esposizione ambientale e dietetica oltreché occupazionale.

Numerosi studi scientifici hanno infatti rivelato gravi rischi – genotossicità e cancerogenesi, neurotossicità, interferenza endocrina, mortalità prematura (4) – che sono stati in alcuni casi occultati dalle industrie interessate e spesso sottovalutati da parte di EFSA. (5) Le sei organizzazioni non-profit hanno perciò richiesto una revisione del rinnovo all’autorizzazione del glifosate e, a seguito di risposta insoddisfacente della Commissione europea, si sono rivolte alla Court of Justice of the European Union (CJEU).

2) PAN Europe, il ricorso alla Corte di Giustizia UE

PAN (Pesticides Action Network) Europe e i suoi membri hanno presentato alla Corte di Giustizia UE una solida analisi scientifica e giuridica ove si evidenziano inaccettabili carenze nella valutazione del glifosato in Europa. La Commissione e le agenzie scientifiche dell’UE, (6) secondo i ricorrenti:

– ‘hanno sistematicamente escluso studi scientifici critici che segnalavano effetti avversi causati dal glifosato, utilizzando argomentazioni scientificamente non valide, oppure

– hanno minimizzato tali effetti applicando, ad esempio, metodologie statistiche meno sensibili e inappropriate. Così facendo,

– hanno violato le proprie linee guida e protocolli internazionali. La loro conclusione secondo cui il glifosato è sicuro è scientificamente infondata e deriva da una valutazione del rischio che non rispetta i requisiti legali fondamentali’.

3) Ragioni principali del ricorso

Le organizzazioni della società civile – con la partecipazione di EKO, Bündnis für eine Enkeltaugliche Landwirtschaft eV, FoodWatch International, FoodWatch Netherlands, ISDE Italia, Nature & Progrès, Umweltinstitut München eV, WeMove – si sono focalizzate sulla violazione degli standard scientifici da parte delle autorità che hanno (sotto)valutato i rischi associati all’impiego del glifosato:

– neurotossicità. PAN Europe, grazie a una richiesta di accesso agli atti, ha dimostrato che numerosi scienziati avevano avvisato la Commissione europea, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) sulle possibili correlazioni tra l’esposizione al glifosate, il morbo di Parkinson e la neurotossicità dello sviluppo, rilevante per l’autismo e le carenze cognitive nei bambini; (7)

– cancerogenesi. La Commissione europea e l’ECHA hanno basato le loro valutazioni sul rischio di tumori associato al glifosate sulle teorie di un consulente privato, Kenny Crump, noto alle cronache per la difesa di piombo, amianto e benzene nell’interesse delle grandi industrie. Crump liquida tutti i tumori indotti dal glifosato come ‘falsi positivi’, nel tentativo di minare la credibilità della valutazione della IARC (International Agency for the Research on Cancer, WHO);

– ‘manipolazione’ dei dati statistici. I valutatori del rischio dell’UE, negli studi sulle correlazioni tra glifosate e tumori, hanno utilizzato i metodi statistici progettati per valutare i pro e i contro dei farmaci, anziché quelli necessari a esaminare gli aumenti dose-risposta di tumori. Il professore di biologia ambientale Geert de Snoo (Università di Leida, direttore di ricerca presso la Royal Dutch Academy of Science) ha definito questo approccio ‘cattiva scienza’, in linea con altre eminenti pubblicazioni scientifiche (8,9).

4) Glifosato, altre criticità nella valutazione dei rischi

Il ricorso alla Corte di Giustizia indica anche altre criticità nella valutazione dei rischi associati all’utilizzo di glifosato:

– valutazione del rischio incompleta. Le autorità non sono riuscite a valutare la tossicità a lungo termine, la cancerogenicità e gli effetti cumulativi del glifosato della formulazione ‘rappresentativa’ del glifosato utilizzata nei campi europei, in contraddizione con la sentenza Blaise di CJEU (causa C-616/17);

– sottovalutazione di studi indipendenti. Le prove che collegano il glifosato al cancro, alla genotossicità, alla neurotossicità e all’interferenza endocrina provenienti dalla letteratura scientifica sottoposta a peer review sono state ignorate o sottovalutate, a favore degli studi finanziati dall’industria;

– omessa valutazione degli impatti su biodiversità e microbioma. La valutazione ha infine trascurato gli impatti del glifosato sulla biodiversità, così come quelli sul microbioma, sostenendo che non esiste alcun documento di orientamento. Due recenti sentenze di CJEU (cause C-308/22; C-309/22 e C310/22) hanno invece chiarito che l’assenza di un orientamento non giustifica l’omissione delle doverose valutazioni.

5) Conclusioni provvisorie

La revisione scientifica della letteratura sui rapporti tra glifosato e cancro, da parte di IARC, ha di recente confermato che ‘le prove esistenti non sembrano supportare un cambiamento nella classificazione’ di tale sostanza come ‘probabilmente cancerogeno per l’uomo’. (10).

ECHA ha viceversa rifiutato questa classificazione, omettendo tuttavia di considerare le frodi scientifiche emerse nei ‘Monsanto papers’. (11) E le frodi scientifiche che si sono accumulate sono state trascurate dalle autorità deputate alla valutazione dei rischi. (12)

La Corte di Giustizia dovrà ora valutare se l’ultimo rinnovo dell’autorizzazione del glifosato sia conforme al regolamento (CE) 1107/2009 e al principio di precauzione. La stessa Corte ha del resto chiarito che tale legislazione dovrebbe attribuire priorità alla protezione della salute umana e dell’ambiente rispetto all’immissione sul mercato di pesticidi e altri ‘plant protection products’. (13)

Dario Dongo

Note

(1) Next step: glyphosate approval is brought to the European Court of Justice
PAN (Pesticides Action Network) Europe. 11.12.24 https://tinyurl.com/yw3rw79c

(2) Dario Dongo. Glifosato, lo zoo di Berlino. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.11.17

(3) Dario Dongo. No alla riduzione dei pesticidi, sì al glifosate. Toxic Europe. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.11.23

(4) Dario Dongo. Glyphosate, Brain Inflammation and Alzheimer’s. FT (Food Times). December 7, 2024

(5) Dario Dongo. Glifosate e neurotossicità, dubbi e domande di un tossicologo. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.11.23

(6) Il processo di valutazione dei rischi è stato affidato allo ‘Assessment Group on Glyphosate’ (composto dalle agenzie nazionali di Francia, Olanda, Svezia e Ungheria), ECHA (European Chemicals Agency) ed EFSA (European Food Safety Authority)

(7) Dario Dongo. Pesticides, herbicides and Parkinson’s disease. FT (Food Times). March 10, 2024

(8) Ton van der Ham, Vincent Harmsen. Kankerrisico door pesticiden decennialang ‘verkeerd’ ingeschat. Zembla. 16.9.24 https://tinyurl.com/4f55n33e

(9) Clausing P, Robinson C, Burtscher-Schaden H. Pesticides and public health: an analysis of the regulatory approach to assessing the carcinogenicity of glyphosate in the European Union. J Epidemiol Community Health. 2018 Aug;72(8):668-672. doi: 10.1136/jech-2017-209776

(10) Advisory Group recommendations on priorities for the IARC Monographs during 2025–2029. IARC. 4.11.24 https://tinyurl.com/47sc4wfn

(11) Dario Dongo. Glifosato, il rapporto dell’Echa, Agenzia chimica europea, trascura la falsità dei dati prodotti da Monsanto. La Corporation ora sotto processo in USA. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.3.17

(12) Dario Dongo. Glifosate, la società civile denuncia le frodi in vista del rinnovo decennale in UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.10.23

(13) CJEU, caso C-162/21, PAN Europe v. Belgio et al., pronuncia 19.1.23 https://tinyurl.com/4wspxxrv Si veda il considerando 48

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