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Francia, 50mila firme contro il marketing del cibo spazzatura

Oltre 50mila firme sostengono la petizione lanciata in Francia da Foodwatch per regolamentare il marketing del cibo spazzatura, sostenuta da esperti di salute pubblica, scienziati, associazioni di consumatori e utenti, rappresentanti dei genitori. (1)

Francia, cibo spazzatura e obesità

La Francia, come gran parte d’Europa, è anch’essa colpita dalla prevalenza epidemica di obesità, sovrappeso e malattie correlate. (2) E il governo francese, al pari di molti altri, ha continuato a dare credito alle promesse dell’industria di volere limitare l’esposizione dei giovani e giovanissimi al cibo spazzatura, ovvero High in Fats, Sugar and Sodium(HFSS). (3)

Il 17% dei bambini e degli adolescenti francesi è in sovrappeso o obeso e il 50-70% di loro lo rimarrà anche in età adulta. Questo dato rileva anche in termini di salute pubblica. Sovrappeso e obesità aumentano il rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, sindrome del fegato grasso e persino cancro. (4) Di queste patologie un bambino francese su sei è destinato a soffrire in futuro.

L’inazione francese

La linea d’azione dell’industria di cibo spazzatura continua ad assolversi dallo spaccio di alimenti HFSS con inutili campagne che invitano a fare sport. Il problema è altrove.

Secondo Foodwatch, il governo francese ha recentemente perso cinque occasioni per tutelare la salute dei cittadini più giovani:

– loi EGAlim (2018),

– diverse proposte parlamentari sul cibo industriale o sul cibo spazzatura,

– riforma della radiodiffusione pubblica (2020),

– legge sul clima e la resilienza (2021)

– regolamentazione degli eccessi degli influencer (2023). (5)

Genitori scavalcati

Una narrazione fallace rimanda ai genitori il compito di proteggere i bambini dal consumo di cibo spazzatura. Ma la missione è ardua, considerato che (al netto del tempo impiegato dai genitori al lavoro), i bambini vengono subissati di messaggi obesogeni veicolati mediante il marketing che si insinua tramite videogiochi, concorsi su TikTok, sceneggiate di influencer, promozione di applicazioni, concorsi, partnership, sponsorizzazioni, personaggi dei cartoni animati sulle confezioni, etc.

Non è possibile che i genitori possano controllare tutto e assumersi la responsabilità esclusiva di fronte alla proliferazione dei canali mediatici e all’esplosione dei social network. La pressione del marketing è aumentata notevolmente con l’emergere di tecniche sempre più sofisticate di influenza inconscia‘, tuona Foodwatch Francia.

Giovani consumatori, una prateria da sfruttare

Il cinismo e la brama di accumulare denaro non lascia spazio alla responsabilità. ‘Per i produttori, un consumatore acquisito in giovane età non ha prezzo. Confidare che i produttori si autoregolino è insensato‘, afferma Foodwatch, che nella sua ultima indagine ha mostrato come l’86% dei 228 prodotti analizzati destinati ai bambini contiene troppi zuccheri, grassi e/o sale secondo i criteri dell’OMS. (6)

Gli esempi da seguire

La Francia non è purtroppo isolata in questa sventura. Tuttavia, la via d’uscita esiste.

WHO Europe dal lontano 2010 chiede ai governi di legiferare per limitare l’esposizione dei giovani al marketing e alla pubblicità alimentare. (7) Finora, Norvegia (2023) e Regno Unito (2018) (8,9) hanno accolto l’appello e adottato normative in risposta a questa emergenza di salute pubblica. Germania, (10) Spagna e Finlandia stanno lavorando a una legislazione in tal senso.

Il coraggio di altri parlamentari e governanti nella UE è atteso al varco.

Marta Strinati

Note

(1) Pourquoi il faut mettre fin au matraquage publicitaire des industriels de la malbouffe sur nos enfants. Foodwatch France. 28.10.23 https://www.foodwatch.org/fr/actualites/2023/pourquoi-il-faut-mettre-fin-au-matraquage-publicitaire-des-industriels-de-la-malbouffe-sur-nos-enfants?mtm_campaign=MTC&mtm_medium=post&mtm_source=linkedin

(2) Sabrina Bergamini, Dario Dongo. Obesità, obesità infantile e marketing. Rapporto WHO Europe 2022. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.6.22

(3) Marta Strinati. Identikit degli alimenti ultraprocessati, eccesso di nutrienti critici e additivi ‘cosmetici’. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.9.23

(4) Dario Dongo. Cibo-spazzatura, tilt sistema immunitario. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.1.18

(5) Marta Strinati. Additivi a rischio nelle gomme Daygum Ferragni. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.7.22

(6) V. anche Marta Strinati. Alimenti per bambini, il 68% è junk food. Ricerca europea. 30.10.19

(7) Sabrina Bergamini. Obesità, obesità infantile e marketing. Rapporto WHO Europe 2022. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.6.22

(8) Dario Dongo, Giulia Baldelli. Obesità infantile. L’esempio inglese per l’Italia. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.11.18

(9) Dario Dongo. Inghilterra, stop alla pubblicità di cibo spazzatura grazie allo Health and Care Bill. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.5.22

(10) Marta Strinati. La Germania verso nuovi limiti al marketing di cibo-spazzatura per bambini. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.3.23.

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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