Soprusi e disservizi nella spesa online con consegna a domicilio di Carrefour. Pratiche inaccettabili per i consumatori. È la denuncia dell’associazione Égalité, che denuncia il caso all’Antitrust.
Carrefour, la spesa a ostacoli
L’accesso al sito carrefour.it è un’esperienza già di per sé frustrante. La prova è stata condotta l’8.4.20. Lunghe attese per accedere alla lista dei prodotti in un sistema che – nei due mesi trascorsi dall’impennata delle vendite online di alimenti, in Italia – non sembra ancora in grado di resistere al traffico di visite. E l’offerta è drasticamente limitata, in una sorta di razionamento che non ha nulla a che vedere con le disponibilità nei punti vendita fisici.
Sono quasi assenti i prodotti freschi come carne, frutta e verdura di stagione. Si procede comunque, nel disagio delle restrizioni. Se si vuole ordinare il cibo necessario, di fatto, bisogna rinunciare alle scelte su origine, ingredienti e sostenibilità.
Spesa di mezzanotte
Ordine completato ma inevaso. Poiché mancano fasce di consegna disponibili nei due giorni a seguire, si apprende dopo la paziente avventura, è impossibile finalizzare l’ordine e procedere al pagamento. Il sito suggerisce di collegarsi dopo mezzanotte per portare a termine l’impresa.
La spesa della mezzanotte è però febbrile. Recuperata la ‘finestra’ lasciata aperta sul computer, si riprova a completare l’operazione, pagare e prenotare la consegna. Ma il sistema si blocca. ‘Attenzione! Si è verificato un problema nei controlli prodotto‘. Qualche prodotto manca ma non si sa quale, la lista non si aggiorna e l’ordine non procede. Rien à faire.
Il sopruso
Nuovo giorno, nuovo tentativo. Il prodotto che mancava a mezzanotte viene finalmente indicato. Si procede a sostituirlo con un altro – nella striminzita scelta di alternative – e si completa l’ordine.
Il sopruso di Carrefour emerge nella email di conferma dell’ordine. Una presa per i fondelli, tanto più odiosa nell’emergenza sociale oltreché sanitaria che l’Italia sta vivendo. Il colosso francese comunica che i prezzi potrebbero cambiare dopo l’acquisto. E così potrebbe cambiare l’importo complessivo dell’addebito sulla carta di credito.
‘Poiché i nostri prezzi cambiano ogni giorno, il totale della spesa può subire variazioni a seconda del giorno della consegna / del ritiro’.
Segnalazione all’Antitrust
Il consumatore acquista nel supermercato, fisico o online, sulla base dei prezzi esposti. E il contratto si conclude con la conferma dell’ordine alle condizioni indicate.
Cambiare il prezzo di un bene già acquistato e pagato è sicuramente illecito. Come ci spiega il professor Philipp Fabbio, docente di diritto commerciale all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ‘per le regole generali dei contratti, la modifica unilaterale delle condizioni contrattuali non è ammessa. Se la variabilità dei prezzi dopo l’acquisto fosse prevista nelle condizioni generali di vendita, si dovrebbe comunque verificare la compatibilità di tale clausola con il Codice del Consumo. E in ogni caso si dovrà verificare l’eventuale ingannevolezza delle pratiche commerciali’.
Égalité onlus segnala quindi la vicenda all’Antitrust, per ottenere al più presto la tutela dei diritti dei consumatori.
Senza acqua
Nonostante le peripezie per concludere l’ordine siano finite, c’è poco da stare tranquilli. Al momento della consegna, infatti, nel caso in esame manca il prodotto più importante: l’acqua. In una abitazione priva di acqua potabile, il danno è enorme. E i 6,90 euro pagati per fare la spesa online da Carrefour sembrano un prezzo insostenibile.
Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".