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Abusi sui bambini del cacao, class action in USA

International Rights Advocates e i rappresentanti di numerose famiglie hanno avviato una class action – presso la Corte distrettuale USA per il Distretto di Columbia, il 28 novembre 2023, nei confronti dei tre giganti Mars, Cargill e Mondelez – per gli abusi su bambini e minori di età compresa tra i sei e i sedici anni nelle piantagioni di cacao in Ghana. (1)

Sfruttamento del lavoro minorile con esposizione dei minori a pesticidi ed erbicidi pericolosi senza dispositivi di protezione individuale. Basteranno le relazioni annuali sulla presunta ‘sostenibilità’ di Big Food a superare le prove dedotte dalle parti offese? I bilanci di ‘due diligence’ sui criteri ESG, quantomeno, dovranno rendicontare quanto emergerà.

1) Abusi sui bambini del cacao, la class action in USA contro Mars, Cargill e Mondelez

La class action è aperta a ‘tutti gli individui che nel periodo dal 29 novembre 2020 a oggi risiedono o hanno risieduto nel Paese del Ghana, in Africa occidentale, e che hanno svolto le peggiori forme di lavoro minorile come definito dalla Convenzione ILO (International Labour Organization) n. 182,999, [2] compreso l’uso di strumenti pericolosi o l’applicazione di pesticidi ed erbicidi chimici, come bambini di età inferiore ai 16 anni in qualsiasi fattoria e/o cooperativa di agricoltori all’interno di qualsiasi regione produttrice di cacao del Ghana’. Con l’obiettivo specifico di tutelare i minori ‘che lavorano ancora nelle piantagioni di cacao delle tre aziende convenute e i loro genitori’.

L’accusa sostiene che i tre colossi Mars, Cargill e Mondelez hanno sottoposto i bambini a ‘condizioni di lavoro disumane. Sono obbligati ad applicare pesticidi tossici senza equipaggiamento protettivo, in violazione della Convenzione ILO No 182/1999 e della legge sui bambini del Ghana (1998). [3] I denuncianti reclamano perciò il risarcimento dei danni alla salute causati dall’esposizione quotidiana ai pesticidi senza attrezzature: mal di testa, vomito, vertigini. Poiché la maggior parte dei bambini interessati è di sesso femminile, sottolineano anche i potenziali danni al loro sistema riproduttivo’.

2) Neocolonialismo, sfruttamento minorile e inganni ai consumatori

Numerose inchieste hanno mostrato gli abusi di Big Food nei confronti dei ‘bambini del cacao’ in West Africa – oltre a quelli sfruttati da Ferrero per le nocciole in Turchia e l’olio di palma in Sud-Est Asiatico, nonché i ‘bambini del caffè Nespresso’ in Guatemala – come si è visto (4,5,6,7,8). Il neocolonialismo prosegue, sebbene primi otto colossi dell’industria del cioccolato (inclusi Mars, Cargill e Mondelez) avessero sottoscritto nel 2001 lo ‘Harkin-Engel Protocol’, impegnandosi a porre fine alle ‘Worst Forms of Child Labour’ entro il 2005, in conformità all’omonima Convenzione ILO.

cacao sfruttamento

Gli inganni perpetrati da Big Food nei confronti dei consumatori – nel presentare i prodotti alimentari come ‘sostenibili’, magari anche attraverso certificazioni private del tutto inaffidabili (9) – possono quantomeno venire sanzionati, in Paesi ove la class action funziona. (10) International Rights Advocates ha perciò agito in USA, ai sensi del District of Columbia Consumer Protection Procedures Act (DCCPPA), (11) accusando le tre Corporations di avere falsamente prospettato ai consumatori il loro impegno nella lotta contro il lavoro minorile.

3) Schiavitù e torture

La dimensione del problema – che riguarda anche altri colossi delle industrie di cacao e cioccolato iscritti alla World Cocoa Foundation (WCF), incluse Nestlé e Hershey’s – è ben rappresentata in un’ampia e documentata pubblicazione di Food Empowerment Project, di cui si raccomanda la lettura per ulteriori approfondimenti. (12)

cacao sfruttamento
La schiena segnata dalle frustate di un ragazzo di 18 anni, fuggito dopo cinque anni di schiavitù dalle piantagioni di cacao in West Africa. La sua intervista è contenuta nel video citato in legenda alla copertina

Soltanto in Ghana e Costa d’Avorio, circa 2,1 milioni di bambini sono esposti alle peggiori condizioni di sfruttamento, che comprendono traffico illecito, schiavitù e torture dei minori anche in arrivo dai Paesi più poveri del West Africa, inclusi Burkina Faso e Mali. A questi si aggiungono almeno 8.000 minori sfruttati e in schiavitù in Brasile e Centro America.

4) Accuse e richieste in giudizio in USA

Le accuse nei confronti di Big Food sono proporzionate alla gravità degli eventi denunciati. Oltre alla violazione del DCCPPA, Mars, Cargill e Mondelez dovranno infatti rispondere di:

  • avere inflitto sofferenza nei bambini, intenzionalmente, tramite negligenza sulla supervisione delle condizioni di lavoro disumane a cui essi sono stati costretti nelle piantagioni dei colossi globali del cacao;
  • arricchimento senza causa e furto, poiché i prezzi del cacao concordati dalle Corporations con il governo ghanese sono troppo bassi per garantire la ‘food security’ e le necessità di base dei lavoratori.

Le richieste in giudizio comprendono perciò il risarcimento di tutti bambini e i loro genitori, ‘per i danni subiti a causa delle condizioni di lavoro disumane a cui sono sottoposti, compresa la perdita della possibilità di un’istruzione scolastica e di opportunità professionali, nonché per le sofferenze mentali e fisiche subite a causa della costrizione a lavorare in tali condizioni. Si richiede un processo con giuria’.

5) Unione Europea. Deforestation Regulation, responsabilità condivise

Land grabbing, stupri e violenze, sfruttamento minorile sono sistematici nelle filiere di olio di palma e soia, cacao e caffè, come GIFT (Great Italian Food Trade) denuncia da sempre. (13). Deforestation Regulation (EU) No 2023/1115, già in vigore, prescrive peraltro agli operatori delle suddette filiere e alcune altre (i.e. bovini, legname, caucciù) la dichiarazione di ‘due diligence’ che comprende il rispetto dei diritti umani fondamentali, inclusi i diritti dei lavoratori. (14)

Gli operatori che vengano a conoscenza di ‘nuove informazioni pertinenti, ivi comprese indicazioni comprovate, che indichino il rischio di mancata conformità’ alle prescrizioni del DR hanno dovere di informarne le autorità degli Stati membri ove i prodotti sono stati commercializzati e gli operatori a valle della filiera, i quali sono a loro volta responsabili della verifica di conformità della dichiarazione di due diligence (Deforestation Regulation EU No 2023/1115, articolo 4.5).

6) Cambiare rotta, ecco come

Deforestation Regulation prevede l’adozione di misure correttive sui prodotti non conformi – ritiro o richiamo immediato con ordine di donazione per scopi caritatevoli o di interesse pubblico – e soprattutto sanzioni pari o superiori al 4% del fatturato dell’operatore. È ora di pretenderne l’applicazione, anche a partire dalle informazioni e le prove che emergeranno nel giudizio in U.S.A. contro Mars, Cargill e Mondelez.

‘Fair Trade’ dovrebbe sempre costituire il presupposto di ‘free trade’, i diritti umani fondamentali e la ‘United Nations Convention on the Rights of the Child’ (1989) la pre-condizione all’esercizio di qualsiasi attività nei 196 Paesi che la hanno sottoscritta (15,16). In attesa che le regole vigenti vengano applicate sul serio, è senz’altro utile privilegiare le filiere certificate ‘fair trade’ e biologico, nella speranza di risparmiare quante più persone da sfruttamenti e veleni. (17)

#Égalité, #egalite

Dario Dongo

Immagine di copertina da Brian Woods and Kate Blewet. Slavery: A Global Investigation. True Vision TV, 2000 http://tinyurl.com/axpw94zj

When people eat chocolate, they are eating my flesh’ (Dressa, bambina liberata dalla schiavitù nelle piantagioni di cacao in Costa d’Avorio, West Africa)

Note

(1) International Rights Advocates. Class complaint for injunctive relief and damages. Superior Court of the District of Columbia, Civil Division. Case No. 2023-CAB-007264. http://tinyurl.com/2htzhand

(2) Worst Forms of Child Labour Convention No 182, 1999. ILO (International Labour Organization) http://tinyurl.com/2w4j9vej

(3) Ghana Children’s Act, 1998 (No. 560) http://tinyurl.com/ybxjwj5n

(4) Dario Dongo, Jessica Trombin. I bambini del cacao. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.7.18

(5) Dario Dongo, Giulia Caddeo. Cacao, deforestazioni e lavoro minorile. Big Food chiede un regolamento UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.12.19

(6) Dario Dongo, Guido Cortese. Ferrero, nocciole e lavoro minorile. Inchiesta BBC in Turchia. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.11.19

(7) Marta Strinati, Dario Dongo. USA, le Girl Scout contro i biscotti Ferrero. GIFT (Great Italian Food Trade). 9.1.21

(8) Dario Dongo. Nespresso. Certificazione B-Corp e abusi su diritti umani e ambiente. GIFT (Great Italian Food Trade). 31.7.22

(9) Marta Strinati, Dario Dongo. Olio di palma, soia, legno, caffè, cacao. A che serve la certificazione di sostenibilità? Rapporto di Greenpeace. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.5.21

(10) Non così in Unione Europea, poiché le sue istituzioni hanno permesso agli Stati membri di introdurre gravi ostacoli alla presentazione di class action
(11) Code of the District of Columbia. Chapter 39. Consumer Protection Procedures http://tinyurl.com/2s3j4u45

(12) CHILD LABOR AND SLAVERY IN THE CHOCOLATE INDUSTRY. Food Empowerment Project http://tinyurl.com/2xux4tw6

(13) Dario Dongo. Brasile, land grabbing e deforestazioni per l’olio di palma ‘sostenibile’ di Ferrero e Big Food. Lettera aperta. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.5.23

(14) Dario Dongo. Deforestation Regulation. Al via la due diligence sulle materie prime critiche. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.7.23

(15) Dario Dongo. Convenzione ONU per i diritti dell’infanzia, 30 anni senza soluzione. Égalité. 17.11.19

(16) Dario Dongo, Giulia Baldelli. Fair trade, ABC. Il Natale che vorremmo ogni santo giorno. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.12.18

(17) Dario Dongo, Alessandra Mei. Fairtrade International. Due diligence, diritti umani e ESG. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.1.23

DARIO DONGO

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

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