Cade l’ultima barriera per l’export oltreoceano della carne di manzo europea, risalente all’epoca dell’epidemia di encefalopatia bovina spongiforme (BSE), nota all’opinione pubblica come “morbo della mucca pazza”. Le restrizioni, più rigide di quelle richieste dai parametri internazionali, erano in vigore dal 1998.
Con una decisione attesa dal 2005, gli USA allineano i loro standard veterinari a quelli dell’OIE (l’organizzazione mondiale per la salute animale), aprendo di fatto le porte alla carne bovina europea, anche disossata. Un annuncio che segue quello del maggio 2013 sul declassamento del rischio sanitario da BSE e si inquadra nel processo di allentamento delle barriere non tariffarie su alimenti e prodotti agricoli che USA e UE hanno intrapreso a supporto dei colloqui per un trattato di libero scambio transatlantico.
Nonostante le rassicurazioni dell’OIE, restrizioni per il manzo UE relative alla BSE sono ancora adottate in diversi paesi, come il Giappone.