Con il regolamento CEE n. 2081 del 1992, l’Unione europea ha lanciato la prima legislazione per la tutela dei prodotti agricoli e alimentari a Indicazione Geografica, noti anche come IG. Dal 2009 il sistema europeo delle IG può essere applicato anche ai vini. Così il legislatore ha armonizzato, assimilandoli, i numerosi sistemi di certificazione della qualità legati al territorio diffusi in tutta Europa.
Dopo oltre 20 anni dal varo del primo atto legislativo, il database dell’UE (il DOOR) comprende più di 1.000 prodotti agricoli e alimentari di qualità, non soltanto europei, che corrispondono a tre grandi categorie: Denominazione di Origine Protetta (DOP), Indicazione Geografica Protetta (IGP) e, in numero inferiore, Specialità Tradizionale Garantita (STG). L’Italia vanta il primato europeo dei prodotti registrati. Il registro per il vino e i liquori (E-Bacchus) conta più di 1.500 voci. Il fatturato stimato delle DOP e IGP supera i 14 miliardi di euro.
Tra i regimi di qualità dell’UE va menzionato anche il biologico. Le norme per la produzione da agricoltura biologica fanno capo principalmente ai regolamenti del Consiglio n. 1991 del 2007 e al n. 834 dello stesso anno, che introduce l’etichettatura UE per i prodotti bio, in vigore dal 1 luglio 2010.