Il 2021 registra il sorpasso di Tuttofood (Milano) su Anuga (Colonia), tra le fiere alimentari del Vecchio Continente, per numero di visitatori. Un successo che supera ogni aspettativa e merita alcune riflessioni.
Tuttofood e Host, Anuga e Cibus
Fiera Milano Rho quest’anno ha superato i 150 mila visitatori, grazie al binomio di Tuttofood e Host – con l’aggiunta di Meat-Tech – in contemporanea. Prodotti alimentari, macchinari e attrezzature in diversi padiglioni della stessa area espositiva.
L’occasione è valsa ad attrarre le diverse competenze – industriale e logistica, acquisti e qualità, commerciale e marketing – dei vari attori della filiera, ivi comprese le microimprese. Con l’effetto volano degli espositori stessi, 2.700 a Milano la settimana scorsa.
Anuga – la prima fiera di riferimento per l’industria alimentare in Europa – ha invece accusato un duro colpo, con soli 70 mila visitatori. Non solo rispetto a Milano ma anche a raffronto con la sua precedente edizione, nel 2019, quando i biglietti furono 170 mila. Fuori gioco ormai Cibus Parma, come previsto, con meno di 40 mila visite. (1)
Scuse improbabili
Il leit-motif delle misure di contenimento del contagio da Covid non basta a spiegare i numeri di cui sopra. Le tre fiere hanno applicato lo stesso protocollo, con richiesta di Green Pass agli ingressi. Solo Colonia forse, delle tre fiere, aveva una quota storica di visitatori extra-UE tale da spiegare un calo legato alle restrizioni. Ma anche ciò non basta a spiegare il suo crollo delle visite, -60%.
Qualcuno a Parma adduce che i dati siano falsificati dall’apertura di Tuttofood al grande pubblico, anziché ai soli operatori di settore, ‘come una fiera paesana’. Ma l’argomento è poco credibile, considerato che la fiera milanese è spiccatamente B2B – come quella parmense del resto – e i costi dei biglietti (65 euro Tuttofood, 80 Cibus) sono dissuasivi per il grande pubblico.
Ragioni possibili
È più facile intendere che Milano – già capitale della moda e l’arredo – stia finalmente raccogliendo i frutti di Expo 2015. Occasione in cui si sono affermati sia il legame della città con il cibo, sia la grandezza e capacità espositiva. Oltre alla facilità di organizzare trasporti pubblici (aereo, treno, metro) e alloggi.
Si aggiunge la reputazione globale della metropoli italiana per antonomasia, epicentro degli affari e dello shopping. Con un’attrattiva che può competere con Parigi, ove ha sede l’altra grande fiera alimentare europea (Sial). Obiettivamente irraggiungibile per Colonia e Parma, con buona pace agli anatemi del governatore Stefano Bonaccini. (2)
Prospettive
L’industria italiana segue gli affari, come è logico. E non è la sola ad aver colto le opportunità legate a Tuttofood, laddove un padiglione è stato pressoché dedicato agli espositori stranieri. Dai Paesi scandinavi all’Asia, oltreché gli Stati Uniti.
La sfida ora, a umile avviso di chi scrive, è l’innovazione digitale. Accompagnare una grande fiera fisica con la sua versione web. Su una piattaforma multilingue che permetta di visitare la fiera e interagire con gli espositori anche online, con efficacia e sostenibilità, all’avanguardia.
Dario Dongo
Note
(1) Dario Dongo. Cibus 2021, la fiera della ripartenza? GIFT (Great Italian Food Trade). 6.9.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/cibus-2021-la-fiera-della-ripartenza
(2) Angelo Frigerio. Bonaccini stoppa l’accordo Cibus-Tuttofood. Alimentando. 10.10.21, https://www.alimentando.info/diretta-anuga-bonaccini-stoppa-laccordo-cibus-tuttofood/
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.