Il MiPAAF – che dietro ordine di Coldiretti aveva provato a imporre un regime di controlli straordinari sulle importazioni bio, in contrasto con le regole UE – è stato infine costretto a fare una parziale retromarcia.
L’ennesima brutta figura di un dicastero eterodiretto, anzi ‘Coldiretto’, che in poche settimane ha provocato una crisi diplomatica senza precedenti con i suoi partner commerciali, dalle Alpi svizzere alle Ande. Ma la vicenda non è ancora risolta. #VanghePulite.
Importazioni bio, il decreto MiPAAF della vergogna
Il decreto MiPAAF 24.2.21, come è stato denunciato da più parti, avrebbe messo inutilmente in crisi tutte le filiere Made in Italy che lavorano banane, soia, cacao, caffé, tè e altre materie prime biologiche neppure disponibili nel bel Paese. (1) Mediante instaurazione di un regime protezionistico che avrebbe costretto l’esecuzione di controlli rafforzati alle dogane, con analisi multiresiduali sulle singole partite. Sulla base di rischi definiti a priori e ‘a capocchia’, in contrasto sia con i criteri stabiliti in UE, sia con gli accordi stabiliti con alcuni partner commerciali.
Le conseguenze di tale provvedimento sarebbero state gravissime. Oltre a deviare l’Agenzia delle Dogane dalle proprie attività prioritarie di controllo – senza ovviamente concertare l’incremento delle risorse a sua disposizione – il DM 24.2.21 avrebbe penalizzato gli importatori e i porti italiani rispetto a quelli di altri Stati membri, causando delocalizzazioni e perdite di lavoro anche nei settori di logistica, trasformazione e relativi indotti. Con ricadute inevitabili sulla competitività delle imprese italiane e sui prezzi al consumo degli alimenti bio.
Crisi diplomatica
Non è dato sapere se la Commissione europea, almeno per una volta, abbia intimato al governo italiano di abrogare l’ennesimo provvedimento in palese contrasto con il diritto europeo. Sarebbe una bella notizia, considerati i danni agli operatori italiani già causati da norme contrarie alle regole UE. Due casi su tutti, la data di scadenza imposta a priori sul latte fresco (causa di resi e sprechi alimentari) e la sede dello stabilimento in etichetta. Entrambi i casi ignorati sia da Bruxelles, sia dall’Ombudsman, (2,3) solo il secondo risolto dal Tribunale di Roma. (4)
Certo è invece che il DM 24.2.21 ha scatenato la reazione immediata delle diplomazie di una serie di Paesi extra-UE, tra cui Svizzera, Egitto, Tunisia, Ecuador. Ed è esemplare la lezione offerta l’1.4.21 dall’Ambasciata del Perù in Italia al MiPAAF e al MAE (ministero per gli Affari Esteri). Un doveroso richiamo al diritto vigente tra i Paesi membri dell’Organizzazione Mondiale del Commercio che, almeno in questo caso, serve a proteggere i diritti dei contadini e il valore dell’agroecologia. Diritti proclamati dall’ONU (2018), che anche la FAO ha sollecitato ad attuare (2019) e il MiPAAF ‘Coldiretto’ continua a ignorare (5,6,7).
Diritto internazionale e civiltà, lezione andina
‘La suddetta normativa (…) non sarebbe stata, in via preliminare, presentata attraverso i meccanismi dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) stabiliti. (…)
Il citato decreto sfavorisce lo sviluppo della produzione organica invocata dal ‘Patto Verde’ [Green Deal, ndr] e dalla strategia ‘Dalla Fattoria alla Tavola’ [Farm to Fork, ndr] dell’Unione Europea, e la naturale cooperazione che dovrebbe esistere a livello bilaterale, pregiudicando, inoltre, molteplici organizzazioni di piccoli produttori, che stanno compiendo grandi sforzi per mantenere l’approvvigionamento internazionale di prodotti alimentari, come la quinoa, il caffè o il cacao, tra gli altri, sotto severi controlli per la produzione e l’esportazione’ (lettera Ambasciata Perù a MiPAAF e al MAE, 1.4.21. V. Allegato).
Importazioni bio, dibattito al MiPAAF
L’8.4.21 i funzionari MiPAAF delegati alla gestione del bollente dossier sulle importazioni bio hanno così dovuto organizzato una conferenza online del ‘Tavolo tecnico compartecipato sull’agricoltura biologica’. E la trentina di associazioni che vi partecipano – in rappresentanza degli operatori in Italia della filiera biologica, nonché dei comparti agricoli e industriali – hanno potuto così discutere le criticità del DM 24.2.21. La stessa dirigente MiPAAF Roberta Cafiero, ha concordato ‘sull’opportunità di trasmettere alla Commissione Europea l’analisi del rischio elaborata dall’Italia’. (8)
L’unica voce schierata a favore del decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ça va sans dir, è quella di Coldiretti. Il suo dirigente Francesco Giardina ha osservato che ‘il decreto è in linea con le disposizioni nazionali in materia di agricoltura biologica, in generale più restrittive rispetto alle norme attuative vigenti negli altri Paesi europei.’ Evidenziando che ‘i produttori italiani risentono in modo particolare della massiccia presenza sul mercato di prodotto biologico importato a basso costo dai Paesi terzi’. Una retorica autarchica che ricorda quella del tragico ventennio del secolo scorso, con buona pace di diritto e civiltà invocati dalla Svizzera alle Ande.
MiPAAF, retromarcia parziale
La crisi diplomatica ha evidentemente costretto Francesco Saverio Abate – Capo Dipartimento delle Politiche Competitive, della Qualità Agroalimentare, Ippiche e della Pesca, al MiPAAF – a una parziale retromarcia rispetto agli ordini di Coldiretti. Il 13.5.21 i partecipanti al Tavolo tecnico sono stati così informati ‘che è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale un Decreto ministeriale di abrogazione e sostituzione del D.M. 91718/2021, che sospende l’applicazione delle disposizioni relative ai campionamenti obbligatori da effettuare sulle partite importate, di cui alla lettera b) dell’allegato 2’.
Rimangono tuttavia alcune criticità che penalizzano soprattutto le PMI. Vale a dire l’obbligo di sottostare a due controlli annuali per chiunque, nel 2019, abbia effettuato almeno cinque operazioni di import (anche soltanto di pochi kg di merce), o abbia importato anche una sola partita > 1 t (laddove una Apecar ha la portata di 0,7 t), ovvero che importi sia prodotto biologico che convenzionale. Tre controlli l’anno, in casi di ricorrenza di due di questi fattori. Una tassa sulle importazioni bio – tra i 500 e i 1.500 €/anno circa – che può colpire anche un produttore artigiano di cioccolato di Modica IGP.
Fair Trade?
‘Non riesco a smettere di pensare alle migliaia di agricoltori che lavorano da anni con aziende italiane di importazione di prodotti certificati Fairtrade e biologici. Hanno investito tanto per costruire filiere solide e affidabili, per darci un prodotto di grande qualità, oggi sono partner commerciali affidabili e di lungo corso e questa normativa, pur essendo pensata per altre provenienze, li penalizza moltissimo.
Questo decreto penalizza anche le aziende italiane che importano e trasformano i loro prodotti, partner storici di Fairtrade come Alce Nero, OrganicSur che tanto si sono impegnate e continuano a impegnarsi per offrire ai consumatori italiani prodotti buoni e sostenibili!
Per ‘proteggere’ i prodotti italiani si penalizzano materie prime che da noi non vengono coltivate, senza contare che questa normativa evidenzia delle non-conformità con i regolamenti europei sulla circolazione delle merci.
Abbiamo segnalato questo nonsense al Mipaaf, ma non abbiamo ancora avuto risposta: Ministro Patuanelli, cosa aspettiamo?’ (Paolo Pastore, direttore esecutivo di Fairtrade Italy)
#VanghePulite
Il Consiglio dei ministri ha appena riconfermato al ministero delle Politiche Agricole tre capi dipartimento che da lungo tempo detengono posizioni apicali in via XX Settembre 20. (9) E il MiPAAF da troppo tempo soffre di interferenze pericolose, come questa e altre vicende mostrano.
Mentre l’Europa allenta i controlli sulle importazioni della generalità dei prodotti composti (con ingredienti trasformati di origine animale, es. biscotti, gelati, salse con ovoprodotti e latticini, etc. V. nota 10), il MiPAAF ‘Coldiretto’ ora si accanisce sulle banane e il caffè Fairtrade con norme incostituzionali. (1)
Stefano Patuanelli, è ora di voltare pagina. Accertare le responsabilità delle violazioni di legge, arrestare i conflitti d’interessi (uno su tutti, il direttore di AGEA. V. nota 11), presidiare con rigore gli sbandi pubblici. (12) #VanghePulite.
Dario Dongo
Note
(1) Dario Dongo. Importazione prodotti biologici da Paesi terzi, DM 24.2.21 e regole UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.3.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/importazione-prodotti-biologici-da-paesi-terzi-dm-24-2-21-e-regole-ue
(2) Dario Dongo. Sprechi alimentari, la nostra battaglia sul latte fresco. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.7.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/sprechi-alimentari-la-nostra-battaglia-sul-latte-fresco
(3) Dario Dongo. Farm to fork, appello delle industrie di carni e latticini alla Commissione europea. GIFT (Great Italian Food Trade). 5.3.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/farm-to-fork-appello-delle-industrie-di-carni-e-latticini-alla-commissione-europea
(4) Dario Dongo, Francesca Agostini. Sede stabilimento e decreti origine, possibili azioni di risarcimento danni. FARE (Food and Agriculture Requirements). 20.1.19, https://www.foodagriculturerequirements.com/archivio-notizie/sede-stabilimento-e-decreti-origine-possibili-azioni-di-risarcimento-danni
(5) Dario Dongo. Diritti dei contadini, Dichiarazione ONU. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.11.08, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/diritti-dei-contadini-dichiarazione-onu
(6) Dario Dongo, Camilla Fincardi. Agroecologia, SDGs, salvezza. Il decalogo della FAO. GIFT (Great Italian Food Trade). 12.4.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/agroecologia-sdgs-salvezza-il-decalogo-della-fao
(7) Dario Dongo, Giulia Caddeo. Campagna popolare per l’agricoltura contadina, in attesa della legge. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.9.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/campagna-popolare-per-l-agricoltura-contadina-in-attesa-della-legge
(8) Biologico: stretta sui controlli all’import dai Paesi terzi. Il punto Coldiretti. 27.2.21, https://www.ilpuntocoldiretti.it/attualita/ambiente/biologico-stretta-sui-controlli-allimport-dai-paesi-terzi%E2%80%8B/
(9) Mipaaf, Cdm delibera conferma Abate, Assenza e Blasi capi dipartimento. Agricoltura.eu. 13.5.21, https://www.agricolae.eu/mipaaf-cdm-delibera-conferma-abate-assenza-e-blasi-capi-dipartimento/
(10) Reg. UE 2021/630
(11) Dario Dongo. AGEA – Coldiretti, la Commissione europea boccia il conflitto d’interessi. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.3.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/agea-coldiretti-la-commissione-europea-boccia-il-conflitto-d-interessi
(12) Dario Dongo. Sistema allevamento e biodiversità, sbando pubblico. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 31.3.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/sistema-allevamento-e-biodiversità-sbando-pubblico-vanghepulite
ALLEGATO
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.