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PFAS, restrizioni all’uso di PFHxA in Unione Europea

In attesa di una riforma sistematica del regolamento REACH (Registration and Authorization of Chemicals) – già promessa ma neppure proposta da Ursula von der Leyen nella precedente legislatura (1) – la Commissione europea ha introdotto alcune restrizioni all’uso di PFHxA, una sostanza del gruppo PFAS, in varie applicazioni industriali. (2)

1) PFAS, premessa

PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche), noti anche cone ‘forever chemicals’, sono un ampio gruppo di composti chimici conosciuti per le loro eccezionali proprietà di resistenza a calore, acqua e sostanze grasse. Queste caratteristiche hanno attribuito ai PFAS:

-un’ampia diffusione in una vasta gamma di applicazioni industriali. Dagli imballaggi alimentari ai rivestimenti antiaderenti, anche nei ‘food contact materials (FCM), ai tessuti impermeabili e le schiume antincendio;

-la causa di un problema di salute pubblica, legato alla tossicità di tali sostanze, nonché di un inquinamento ambientale diffuso su scala globale e permanente, proprio in ragione della sostanziale impossibilità di degradazione delle loro molecole. (3)

2) PFAS, pericoli per la salute e l’ambiente

Due caratteristiche comuni a tutte le sostanze chimiche del gruppo PFAS, che si aggiungono alla loro persistenza nell’ambiente, sono:

-l’elevata mobilità, poiché gli PFAS si diffondono in acqua, aria, pioggiaanimali, alimenti; e

-la capacità di bioaccumulo negli organismi viventi, che a sua volta costituisce una sfida significativa per la salute pubblica, la sicurezza alimentare e l’ambiente.

IARC (International Agency for the Research on Cancer) ha accertato nel 2023 la cancerogenicità di PFOA e PFOS, due delle sostanze più diffuse nel gruppo PFAS. (4)

Altri studi hanno confermato una correlazione tra l’esposizione agli PFAS – già noti come interferenti endocrini e del sistema immunitario – e la mortalità prematura per ogni causa. (5)

3) PFHxA, gruppo PFAS

PFHxA (acido perfluoroesanoico) è un singolo composto chimico che appartiene alla famiglia di PFAS e derivati. La sua struttura chimica lo rende simile ad altri acidi perfluoroalcanoici più noti, come il PFOA (acido perfluorottanoico).

Questa sostanza, al pari di altre, trova impiego in varie applicazioni industriali come tessuti tecnici, schiume antincendio e imballaggi alimentari. È meno persistente rispetto a composti a catena lunga, ma la sua mobilità nelle acque è causa di preoccupazione.

4) Cinque anni di travaglio

Il 20 dicembre 2019 la Germania ha presentato un dossier alla European Chemicals Agency (ECHA), evidenziando come l’utilizzo e l’immissione sul mercato del PFHxA, i suoi sali e le sostanze a esso correlate in determinate miscele e prodotti comportino un rischio inaccettabile per la salute umana e per l’ambiente.

La Germania ha perciò proposto di introdurre limiti di concentrazione massima all’utilizzo di PFHxA quale componente per la produzione di altre sostanze e oggetti, con un periodo di transizione di 18 mesi. E termini più lunghi di applicazione per determinate applicazioni, tenendo conto dei risvolti socio-economici delle misure.

Il 3 giugno 2021 il Risk Assessment Committee (RAC) di ECHA ha riconosciuto in parte la fondatezza delle prove dedotte dalla Germania, dando atto della tossicità di PFHxA per il fegato in particolare. Riconoscendo ‘food contact materials’, materiali tessili e schiume antincendio quali principali fonti di esposizione.

Il 19 settembre 2024 la Commissione europea ha finalmente riscontrato l’istanza di restrizioni e i limiti proposti dalla Germania, dato atto della irreversibilità delle emissioni di PFHxA nell’ambiente. Salvo però estendere oltre misura il periodo transitorio e le deroghe, privilegiando come sempre gli interessi industriali alla salute pubblica e dell’ambiente.

5) Restrizioni all’uso di PFHxA in Unione Europea

Regolamento (UE) 2024/2462, a parziale modifica del regolamento REACH, introduce perciò il divieto di utilizzo di acido perfluoroesanoico (PFHxA) in concentrazioni superiori a 25 ppb, per la somma del PFHxA e dei suoi sali, e 1.000 ppb per le sostanze correlate, a partire da ottobre 2026.

Le restrizioni si applicano a numerosi prodotti, tra cui:

-imballaggi alimentari, come la carta e il cartone destinati al contatto con gli alimenti (6,7)

-cosmetici (i.e. creme e lozioni per la pelle, shampoo e balsami, prodotti per la cura delle unghie, rossetti, dentifrici, collutori, profumi)

-tessili (e.g. tessuti, cuoio, pellicce, pelli e relativi accessori sottoposti a impermeabilizzazione con PFAS)

-altri prodotti e materiali (i.e. tappeti, moquette, tende, tapparelle, tappezzerie, rivestimenti murali in tessuto, tovaglie, lenzuola).

6) Cinque anni di transizione

L’applicazione dei nuovi limiti è posticipata, a scaglioni, fino ai cinque anni successivi all’entrata in vigore del regolamento (10 ottobre 2024). E così:

-18 mesi per le schiume antincendio utilizzate per l’addestramento, i test e i servizi antincendio pubblici;

24 mesi per i tessuti, il cuoio, le pellicce e le pelli utilizzati nell’abbigliamento e nei relativi accessori e nelle calzature per il pubblico, la carta e il cartone utilizzati come materiali a contatto con gli alimenti, le miscele per il pubblico e i prodotti cosmetici;

-36 mesi per i tessuti, il cuoio, le pellicce e le pelli non utilizzati nell’abbigliamento e nei relativi accessori per il pubblico;

-5 anni per le schiume antincendio utilizzate nell’aviazione civile.

7) Deroghe ‘sine die’

Alcuni settori ‘strategici’ potranno comunque continuare a utilizzare la sostanza chimica tossica fino a quando non saranno disponibili ‘soluzioni alternative sicure’. Un ossimoro. L’uso indiscriminato di PFHxA può quindi continuare per la produzione di:

-dispositivi di protezione individuale (DPI), i quali richiedono ‘caratteristiche tecniche elevate per garantire la sicurezza dei lavoratori in ambienti estremi’;

-determinati dispositivi medici, per i quali l’uso del PFHxA risulterebbe ancora una volta essenziale a garantire prestazioni specifiche;

-prodotti tessili utilizzati nel settore delle costruzioni quali le tende, coperture di stadi, padiglioni, parcheggi, rinforzi delle pavimentazioni stradali e dei ponti, materiali isolanti termici, coperture agricole.

Dario Dongo e Paolo Rebolini

 

Note

(1) Alessandra Mei. Rimandata l’approvazione delle modifiche al REACH. La lobby della chimica può esultare. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.10.22 https://

(2) Commission Regulation (EU) 2024/2462 of 19 September 2024 amending Annex XVII to Regulation (EC) No 1907/2006 as regards undecafluorohexanoic acid (PFHxA), its salts and PFHxA-related substances https://tinyurl.com/mmyw8abk

(3) Marta Strinati, Dario Dongo. PFAS nell’acqua piovana e negli alimenti, urge un bando globale. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.8.22 h

(4) Marta Strinati. Le sostanze PFAS sono cancerogene, la conferma di IARC. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.12.23

(5) Marta Strinati, Ylenia Desiree Patti Giamello. Inquinamento da PFAS, quasi quattromila morti in più in 30 comuni veneti. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.6.24

(6) Marta Strinati, Dario Dongo. Sostanze chimiche tossiche in imballaggi e stoviglie usa e getta. Inchiesta sui PFAS in UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.5.21

(7) Marta Strinati. PFAS, le sostanze chimiche tossiche in contenitori e stoviglie dei fast-food. Indagine IPEN. GIFT (Great Italian Food Trade). 19.12.23

DARIO DONGO

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

PAOLO REBOLINI

Tecnologo alimentare esperto in produzione e distribuzione di alimenti e imballaggi, con focus in gestione qualità e sicurezza alimentare. Auditor di terza parte per lo standard internazionale BRCGS packaging e formatore Approved Trainer Partner di BRCGS.

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