Il colosso discount tedesco ALDI – nel celebrare a Milano i primi 5 anni di successi in Italia – presenta un piano di sviluppo che prevede l’incremento dei punti vendita nel Nord del Paese e l’internazionalizzazione del made in Italy in undici dei Paesi ove il gruppo opera a livello globale.
I discount in Italia hanno conquistato un terzo della quota del mercato retail. E la loro crescita prosegue a dispetto di un’inflazione che, secondo i dati Nielsen, nel segmento low-price avrebbe raggiunto punte del 20% (pari al doppio di quella registrata nei supermercati).
1) ‘Prezzo ALDI’ e ‘private labels’, la ricetta del discount tedesco
‘L’inflazione è un problema di tutti con il quale anche noi ci dobbiamo misurare’, spiega il country managing director di ALDI Italia Michael Gscheidlinger. ‘Abbiamo deciso di mantenere fermo il nostro ‘prezzo ALDI’, cioè la politica del miglior rapporto qualità-prezzo sul mercato’. Come? ‘Assorbendo gli aumenti dei costi con una riduzione dei margini, ma anche grazie all’ottimizzazione di processi e risorse. Ad esempio, abbiamo sostituito tutte le confezioni in vetro con altre in plastica riciclata, mantenendo inalterata la qualità del prodotto’.
La private label è il secondo ingrediente della formula ALDI ed esprime circa l’80% dell’offerta. Con diverse linee di prodotti quali ad esempio, nel reparto food, ‘I colori del sapore’ (ortofrutta fresca), ‘Regione che vai’, ‘Bio Natura’, ‘Il Podere’. L’assortimento è ricco di prodotti DOP e IGP made in Italy, dal formaggio Lagorai della Provincia di Trento alla bresaola della Valtellina IGP e la burrata di Andria IGP, sempre a private label. Piuttosto che il Grana Padano DOP a marca del produttore come. Tutti, ça va sans dir, a ‘prezzo ALDI’.
2) ALDI, il piano di espansione del colosso tedesco in Italia
Il piano di espansione di ALDI in Italia, prosegue Michael Gscheidlinger, avrà luogo in due fasi.
2.1) Prima fase
La prima fase di sviluppo di ALDI Italia integra risorse umane, offerta di alimenti biologici e digitalizzazione:
– assunzione di 200 dipendenti,
– implementazione dell’assortimento bio,
– introduzione dell’etichetta digitale e velocizzazione delle operazioni di cassa, oggi uno dei punti deboli dell’azienda, anche tramite nuove casse automatiche,
– fidelizzazione clienti e digitalizzazione delle offerte tramite Whatsapp.
2.2) Seconda fase
La seconda fase sarà dedicata all’apertura di nuovi punti vendita, a partire da Seveso (Monza Brianza, Lombardia). Con la prospettiva di aumentare la capillarità della distribuzione dei discount ALDI (già ora 160) nel Nord Italia. Il Sud Italia viceversa purtroppo, per il momento, esula dai progetti di crescita del colosso tedesco.
L’espansione sarà accompagnata dall’apertura a nuovi fornitori di prodotti made in Italy. In questa ottica ALDI ha partecipato alla formidabile edizione 2023 di TuttoFood a Rho Milano Fiera e prevede di partecipare a Marca, a Bologna, a gennaio 2024. Oltre ad altre fiere internazionali.
3) Biologico in crescita
Il reparto biologico di ALDI Italia oggi comprende 130 referenze – il 4,3%, su un totale di circa 3mila – e vanta importanti prospettive di crescita. Anche e proprio nel settore discount, all’insegna della ‘democratizzazione del bio’ che questo sito invoca da anni e si sta finalmente realizzando.
‘Riusciamo a contenere l’aumento dei costi che ha registrato il mercato soprattutto nel reparto biologico, anche grazie ai solidi rapporti con i nostri fornitori che tendiamo a reiterare attraverso tender annuali’.
Tra i fornitori bio di Aldi alcune grandi aziende italiane quali Agribologna, Spreafico, Cultiva, Santacroce per le cipolle di Tropea IGP.
4) Prospettive per i fornitori di prodotti made in Italy
‘ALDI è sempre aperta ad accogliere nuovi fornitori che aderiscano ai suoi valori e ai suoi standard. Lavoriamo già con i principali produttori di alimenti made in Italy, non solo nel fresco.
Il vantaggio di entrare nell’elenco dei fornitori di ALDI è la possibilità di operare all’interno di un network internazionale di negozi ove le eccellenze agroalimentari made in Italy sono sempre più richieste. (1)
Attraverso le nostre piattaforme logistiche, possiamo favorire il processo di internazionalizzazione delle aziende del Paese garantendo una collocazione dei loro prodotti su un segmento di prezzo premium’ (Bernadette Huber, ALDI Italia, direttore acquisti).
5) Le preferenze dei consumatori
Durante il press tour, sono stati divulgati i risultati di una ricerca di mercato condotta da AstraRicerche per conto di Aldi nell’aprile 2023, su un campione di oltre mille intervistati di età compresa tra i 18 e i 65 anni.
Secondo lo studio, sono proprio i reparti dedicati ai prodotti alimentari quelli in cui i clienti trascorrono più tempo.
5.1) Discount sempre più simili ai supermercati
‘I dati ci mostrano che le modalità di visita nei nostri punti vendita non si discostano molto da quelle dei supermercati. Probabilmente perché oggi non esistono più i format di discount di trent’anni fa e gli store garantiscono un’esperienza d’acquisto molto simile a quella del supermercato per profondità dell’assortimento e organizzazione degli spazi e del design del negozio.
Il reparto surgelati segna un sorpasso sui supermercati perché è maggiormente frequentato dal 3,2% dei consumatori, 6% sul totale discount, contro l’1,9% dei supermercati‘, spiega Cosimo Finzi, direttore di AstraRicerche.
5.2) Gli elementi più attrattivi
Tra gli elementi più attrattivi del punto vendita prevalgono
- le indicazioni delle offerte/promozioni (55,3%),
- i cartellini dei prezzi (49,8%),
- l’ordine e la pulizia (39,1%),
- la disposizione dei prodotti (35,4%),
- la presenza di area a tema di breve durata come le settimane a tema (18,2%).
I dati relativi al format del negozio avvicinano sempre più la percezione che il consumatore ha dei discount a quella dei supermercati dal momento che le indicazioni dei vari reparti/prodotti sono considerati attrattivi dal 14,% del campione per i discount e dal 18,7% nei supermercati. Lo stesso dicasi per la presenza di personale e di assistenza (13,9% e 18,4%) e la presenza di promoter (4,2% e 6,2%).
5.3) L’ecommerce è lontano
Un’analisi interna di Aldi sulla propria clientela ha registrato che l’esperienza di acquisto dei consumatori premia principalmente i colori piacevoli dei negozi, le indicazioni chiare sulle pareti, la musica di sottofondo, la temperatura corretta e l’assortimento profondo che ha ottenuto un voto che, in una scala da da uno a 10, segna il 7,8.
I prezzi bassi, che rappresentano il cuore pulsante della politica del discount, non rendono, tuttavia, ancora sostenibile l’avvio di una piattaforma ecommerce Aldi.
Mariangela Latella
Note
(1) ALDI è oggi il quarto retailer a livello globale – dopo Walmart, Amazon, Schwarz – con 130,4 bilioni di fatturato. V. https://nrf.com/blog/look-2023-top-50-global-retailers

Mariangela Latella
Giornalista professionista specializzata in agricoltura. Si occupa di mercato agricolo e agroalimentare globale, transizione ecologica, green economy.