EUPHA (European Public Health Conference) ha presentato a Berlino, il 9.11.22, un’analisi su salute salute pubblica, malattie non trasmissibili (NCDs, Non-Communicable Diseases), prevenzione e monitoraggio.
Lo scenario e le strategie da portare avanti sono stati condivisi da EUPHA con i rappresentanti del Consiglio consultivo di WHO (World Health Organization) sull’innovazione per le malattie non trasmissibili.
1) Salute pubblica in Europa. Premessa
‘Rafforzare i sistemi sanitari: migliorare la salute della popolazione e prepararsi agli imprevisti‘ è titolo e incipit della 15a conferenza annuale di EUPHA, la confederazione costituita nel 1992 per rappresentare in UE una serie di associazioni della società civile e la comunità medico-scientifica.
L’esperienza della pandemia ha mostrato la fragilità dei sistemi sanitari, oltre alle necessità di rafforzare la cooperazione e investire sulla ricerca. L’interazione tra salute pubblica e dell’ambiente, sanità animale, food security e food safety – in due parole, One Health – sono del resto conclamate.
2) Politiche sanitarie, i 6 criteri guida
Le politiche sanitarie europee devono venire improntate a 6 criteri-guida che rispondono ai Sustainable Development Goals (SDGs) in Agenda ONU 2030, oltre alla logica applicata al bene comune.
- Ricostruire meglio, per una società più sicura e giusta. Affrontando l’intera gamma dei determinanti della salute che comprendono elementi sociali, commerciali e politici.
- Uguaglianza, equità ed efficienza. L’Assemblea generale ONU ha adottato un’apposita risoluzione sulla copertura sanitaria universale (2019), obiettivo 3.8 in #SDG3 (Ensure Health and Well-being).
- Investire nei sistemi sanitari per garantirne la solidità e resilienza, così da non dover sottoporre gli operatori sanitari a nuovi sacrifici come è di recente accaduto.
- Garantire la ricerca di qualità, indipendente e libera da conflitti d’interesse aggiungiamo noi, facendo in modo che i suoi risultati raggiungano i decisori politici.
- Investire nella ricerca e collaborazione tra il settore pubblico e privato. Vincolando gli investimenti pubblici alla condivisione pubblica dei risultati, aggiungiamo noi.
- Fare rete, condividere le conoscenze anche tra discipline diverse, tra ricerca e politica, tra la salute dei pazienti e chi li assiste. (1)
3) Non-communicable Diseases (NCDs)
Le malattie non trasmissibili oggi rappresentano il 90% delle cause di mortalità prematura. WHO definisce come Non-Communicable Diseases (NCDs) le patologie croniche a lungo decorso che derivano da una combinazione di fattori genetici, fisiologici, ambientali e comportamentali. L’80% dei decessi loro attribuiti deriva da cancro, malattie respiratorie croniche e diabete.
Prevenire molti decessi è possibile, con interventi multifattoriali che comprendono il cambiamento dello stile di vita (es. alimentazione, alcool, fumo) e terapie medicinali. Ed è importante, poiché si potrebbero evitare malattie che oggi uccidono 1 uomo su 5 e 1 donna su 10 in età inferiore ai 70 anni. La povertà è un’ulteriore variabile che incide sia sul livello di rischio, sia sulle possibilità di cura.
4) NCDs, il piano d’azione globale di WHO
Il WHO Global Action Plan sul contrasto a NCDs è stato ratificato dai suoi Stati membri nel 2013, assieme alla roadmap con gli obiettivi sanitari da raggiungere negli anni successivi. In vista della riduzione della mortalità per i NCDs principali negli adulti tra i 30 e i 70 anni, in misura del 30%, entro il 2030. EUPHA e WHO, alla Conferenza di Berlino, si sono soffermati su alcuni elementi cruciali.
Ridurre il consumo di alcool
L’alcool è una delle peggiori droghe che circolano in Europa, la cui popolazione svetta nei suoi consumi a livello planetario.
L’OMS indica la tassazione di scopo come una strategia efficace per ridurre il consumo di bevande alcoliche. Con l’obiettivo di ridurre la mortalità associata al consumo dell’alcool in misura del 25%, nel 2030, rispetto al 2013.
Ridurre l’obesità infantile
L’obesità infantile, che si protrae anche in età adulta, ha raggiunto nel Vecchio Continente livelli epidemici come si è visto. Ed è un grave fattore di rischio di contrarre altre malattie non trasmissibili.
Le malattie legate al sovrappeso rappresentano il 5-7% dei costi che i sistemi sanitari europei affrontano. L’obiettivo WHO è controllare o ridurre l’aumento del sovrappeso in almeno 15 Paesi entro il 2030.
Ridurre l’ipertensione
L’ipertensione nel 2019 è stata la causa del 24% dei decessi dovuti alle malattie cardiovascolari e si è notata una corrispondenza tra alti tassi di ipertensione e consumo di sale.
Per ridurre l’incidenza di tale malattia è necessario potenziare il servizio sanitario di base e adottare strategie efficaci a ridurre il consumo di sale, come l’etichetta NutriScore.
Condivisione dei dati
Condividere dati affidabili, accurati, tempestivi e rilevanti raccolti e armonizzati in tutta l’Unione Europea è fondamentale per gestire e controllare al meglio le NCDs.
Evitare di pubblicizzare prodotti non sani
Il consumo di prodotti non sani come sale, zucchero, alcool e tabacco aumenta quando essi vengano pubblicizzati.
I bambini, tuttora investiti da pubblicità e marketing aggressivo di cibo spazzatura e bevande alcoliche, devono venire protetti con apposite misure.
Ridurre l’inquinamento
Si stimano in 7 milioni nel mondo, 550 mila in Europa, le morti premature dovute ogni anno all’inquinamento. Gli Stati Membri devono essere supportati nello sviluppo di un trasporto sostenibile.
È necessario in particolare garantire la sicurezza dei trasporti urbani a piedi e in bicicletta. Così da ridurre le emissioni in atmosfera, il rumore, gli incidenti, nonché promuovere l’attività fisica. (2)
Alessandra Mei e Dario Dongo
Note
(1) https://ephconference.eu/berlin-statement-2022-502