HomeSicurezzaWHO Global Strategy for food safety 2022-2030

WHO Global Strategy for food safety 2022-2030

Il 12.10.22 la World Health Organization ha presentato la ‘WHO Global Strategy for food safety 2022-2030’. (1) Una strategia volta a incrementare i livelli di sicurezza alimentare, a livello planetario, attraverso obiettivi concreti. È a tal fine indispensabile rafforzare la collaborazione multisettoriale, secondo l’approccio One Health.

Sicurezza alimentare e Sustainable Development Goals (SDGs)

La strategia globale WHO per la sicurezza alimentare 2022-2030 è stata sviluppata con attenzione prioritaria ai Sustainable Development Goals (SDGs) in Agenda ONU 2030:

  • la sicurezza alimentare nella sua accezione più ampia, che integra food safety (igiene e sicurezza di alimenti e bevande) e food security (cioè sicurezza degli approvvigionamenti alimentari), è considerata specificamente negli obiettivi di sviluppo sostenibile #SDG2 (zero hunger), #SDG3 (good health and well-being), #SDG6 (clean water and sanitation for all),
  • altri SDGs sono determinanti per raggiungere e mantenere gli obiettivi di sicurezza alimentare. Ci si riferisce a #SDG1 (end poverty), #SDG8 8 (decent work and economic growth), #SDG12 (responsible consumption and production). Oltre a #SDG17 (partnerships for the goals), che a sua volta indica le sinergie da attivare per portare avanti i lavori.

One Health

Osservare le interazioni tra salute umana, sanità e benessere animale, ecosistemi è indispensabile. Per identificare i pericoli potenziali e i loro possibili impatti. Così anche per definire le misure di prevenzione e controllo. L’insicurezza alimentare ha un costo sociale insopportabile, quale minaccia per la salute pubblica e causa di inefficienze nelle filiere con ripercussioni su scala globale. (3)

La collaborazione tra le autorità nazionali competenti, il settore agroalimentare privato, l’accademia, i consumatori e ogni parte sociale interessata (stakeholders) è dunque la via da portare avanti, secondo WHO. A maggior ragione ove si consideri la complessità del problema, sul quale incidono numerosi fattori in costante evoluzione. Si richiama al proposito il rapporto ONU (2018) ‘The World in 2050’. (4)

WHO Global Strategy for food safety 2022-2030

La strategia globale si configura come uno strumento per sostenere le politiche degli Stati membri nel definire le priorità, pianificare, attuare, controllare e sottoporre a valutazioni periodiche le azioni volte a ridurre l’onere delle tossinfezioni alimentari (foodborne diseases, FBD).

La sicurezza alimentare viene così rimessa al centro di vari programmi e iniziative di WHO, quali:

I cinque paradigmi

Cinque paradigmi delineano le priorità strategiche e i criteri da seguire nella revisione dei sistemi di sicurezza alimentare da parte degli dagli Stati membri.

5 paradigmi WHO Global Strategy for food safety 2022-2030

1) National food control system

Rafforzare i sistemi nazionali di controllo degli alimenti, from farm to fork, è la priorità strategica numero uno. Come in effetti appare logico, atteso che:

  • i 193 membri di WHO sono ormai in gran parte allineati ai requisiti di Codex Alimentarius per quanto attiene alle norme sostanziali a presidio della food safety,
  • l’implementazione pratica è invece problematica a causa della carenza dei controlli ufficiali. Anche in USA e in UE, tra l’altro, come dimostrano frequenti crisi di sicurezza alimentare.

2) Forward-looking

I rischi emergenti sono identificati come la seconda priorità a cui guardare. Basti ricordare il monito della stessa WHO, nel 2019, sulle microplastiche nelle acque potabili. Piuttosto che le miriadi di sostanze chimiche tossiche, spesso ancora sregolate (es. PFAS).

Guardare avanti significa anche costruire sistemi alimentari sostenibili, per migliorare la nutrizione delle popolazioni e realizzare altri obiettivi pubblici. Avuto riguardo alle dimensioni (sociale, ambientale ed economica) dello sviluppo sostenibile.

3) Evidence-based

L’analisi del rischio, sulle cui basi teoriche è stato costruito il diritto alimentare europeo moderno, viene indicata come terza priorità strategica. ‘Migliorare l’uso delle informazioni sulla catena alimentare, delle evidenze scientifiche e della valutazione del rischio nel prendere decisioni sulla gestione del rischio’.

Intervenire nel punto della supply-chain ove è possibile mitigare il rischio con maggiore facilità ed efficacia postula l’acquisizione ed elaborazione scientifica di informazioni sui pericoli nell’intero corso delle filiere di alimenti e mangimi. Oltre all’adozione di politiche e decisioni coerenti.

4) People-centered

La comunicazione del rischio deve altresì venire rafforzata. E così il coinvolgimento delle persone, nonché delle parti sociali interessate (Priorità Strategica 4).

Coinvolgere le persone e gli stakeholders, con procedure ispirate alla trasparenza e la governance (pubblica e privata) è una parte essenziale dei sistemi nazionali di sicurezza alimentare.

Le consultazioni pubbliche devono integrare i percorsi di formazione e applicazione delle regole, per responsabilizzare gli operatori e i consumatori verso una cultura della sicurezza alimentare.

5) Cost-effective

Promuovere la sicurezza alimentare come componente essenziale del commercio alimentare nazionale, regionale e internazionale’ è la quinta Priorità Strategica.

La sicurezza alimentare – oltre a incidere sulla salute pubblica e la sussistenza delle popolazioni – ha un’influenza fondamentale sul successo economico dei sistemi alimentari nazionali.

Le conseguenze di alimenti non sicuri possono venire misurate in malattie, disabilità e perdita di vite umane, ma anche in termini di perdite economiche e occupazionali evitabili.

Indicatori di risultato e prospettive

I progressi della strategia globale per la sicurezza alimentare potranno venire misurati attraverso diversi indicatori di risultato. Anzitutto:

– incidenza delle malattie diarroiche di origine alimentare, da stimare su 100.000 abitanti (indicatore di risultato – impatto),

– meccanismo di collaborazione multisettoriale per gli eventi legati alla sicurezza alimentare (indicatore di capacità – progressi),

– sorveglianza delle malattie di origine alimentare e dei livelli di contaminazione degli alimenti (indicatore di capacità – progressi). (6)

Dario Dongo e Giulia Pietrollini

Note

(1) WHO (2022). Global Strategy for food safety 2022-2030 – Towards stronger food safety systems and global cooperation. https://www.who.int/publications/i/item/9789240057685 ISBN: 978-92-4-005768-5

(2) Joint Statement by FAO, WHO and WTO. International Forum on Food Safety and Trade. https://www.who.int/docs/default-source/resources/joint-statement.pdf (23-24 April 2019, Geneva, Switzerland)

(3) Kendall H, Kaptan, G, Stewart G, Grainger M, Kuznesof S, Naughton P, et al. (2018). Drivers of existing and emerging food safety risks: Expert opinion regarding multiple impacts. Food Control. 2018; 90:440-458. https://doi.org/10.1016/j.foodcont.2018.02.018

(4) Amuasi JH, Lucas T, Horton R, Winkler, AS. Reconnecting for our future: The Lancet One Health commission. The Lancet. 2020; 395 (10235): 1469-1471. https://doi.org/10.1016/S0140-6736(20)31027-8

(5) World Health Organization. (‎2018)‎. International Health Regulations (‎2005)‎: state party self-assessment annual reporting tool. World Health Organization. https://apps.who.int/iris/handle/10665/272432

(6) World Health Organization. (‎2018)‎. Joint external evaluation tool: International Health Regulations (‎2005)‎, 2nd ed. World Health Organization. https://apps.who.int/iris/handle/10665/259961

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