Un colosso lombardo dell’ortofrutta, Spreafico Francesco e F.ll S.p.A., finisce nei guai per caporalato e frodi fiscali. La Guardia di Finanza di Lecco esegue ispezioni e sequestri su delega del Tribunale di Milano, che frattanto nomina un amministratore giudiziario.
La presunzione d’innocenza vale fino al passaggio in giudicato della sentenza di condanna, per dettato costituzionale (articolo 27). Rimane però da chiedersi come sia possibile che la GDO abbia ignorato le ripetute denunce di abusi sui lavoratori presso un proprio grande fornitore.
Spreafico SpA, mezzo secolo di gloria e finanziamenti pubblici
Spreafico SpA produce, importa e commercializza ortofrutta dal 1955. La produzione ha luogo in Italia, su quasi 500 ettari coltivati da 8 aziende agricole, e in Cile su 180 ettari gestiti da 2 sue fazendas. Le colture made in Italy – basate su kiwi, pere, mele, prugne frutta a guscio – si sono di recente estese ai prodotti ad alto valore aggiunto. Piccoli frutti (mirtillo, lampone, mora e ribes) e melagrana.
La crescita costante, fino a raggiungere i 356 milioni di euro di fatturato, ha reso Spreafico SpA un ‘modello di eccellenza’. Al punto da ricevere finanziamenti pubblici da ISA SpA, l’Istituto Sviluppo Agroalimentare del MiPAAF, tra il 2004 e il 2015. E ricevere il premio ‘Italy award’, da UniCredit, nel 2018.
GRASP!
Raffaele Spreafico, AD della società di famiglia, decantava pochi mesi fa l’impegno etico del gruppo, nel costruire ‘progetti di filiere’ locali e d’importazione. Sottolineando l’importanza del ‘rispetto della qualità e delle norme’, anche volontarie, ‘per avviare collaborazioni durature e di successo’. (1)
La certificazione GRASP (Global G.A.P Risk Assessment on Social Practices) a cui Spreafico riferiva attiene, letteralmente, al ‘Controllo dei Rischi nelle Pratiche Sociali’. Una certificazione ad hoc che dovrebbe attestare il rigoroso rispetto dei diritti dei lavoratori in agricoltura. Qualcosa però non torna.
Caporalato e frodi, l’indagine
Gli investigatori del Comando Provinciale GdF di Lecco, a seguito di manifestazioni e scioperi dei lavoratori presso la sede di Dolzago, hanno iniziato a fare luce sulla ‘filiera interna’ della Spreafico Francesco e F.ll S.p.A. L’indagine – proseguita sotto il coordinamento del sostituto procuratore alla Procura di Milano, Paolo Storari – è culminata nella perquisizione delle case di Raffaele Spreafico e dei gestori delle cooperative ove transitava il lavoro sporco.
Gli atti richiamati dalla cronaca locale riferiscono a ‘retribuzioni sproporzionate rispetto alla quantità e alla qualità del lavoro prestato’ con una ‘reiterata violazione della normativa relativa agli orari di lavoro, ai periodi di riposo, al riposo settimanale, all’aspettativa obbligatoria, alle ferie’. In un sistema ‘caratterizzato da continue minacce di licenziamento’ a chi osasse pretendere il rispetto dei contratto. Aut-Aut.
Schiavitù in subappalto
‘Capitava di lavorare anche 260 ore al mese ma prendevo 1300 euro al mese. (…) I riposi non venivano pagati, le ferie dal 2007 al 2017 non mi sono mai state pagate. (…) Ci trattano come animali perché si approfittano di noi stranieri che abbiamo bisogno di lavorare e non capiamo bene l’italiano’ (una lavoratrice presso la sede di Spreafico SpA a Dolzago).
‘Turni di lavoro massacranti’, fino a 13 ore al giorno per una paga di 6 euro l’ora tramite contratto multi-servizi per addetti alle pulizie, malcostume di cui si è già scritto. (4) La schiavitù veniva praticata attraverso subappalto del lavoro a una una serie di cooperative che si alternavano nel tempo e venivano poi messe in liquidazione. Manodopera a basso costo, concorrenza sleale, evasioni e/o frodi fiscali. Ma anche intermediazione illecita del lavoro, cioè caporalato.
Coordinamento
Il committente Spreafico, secondo l’accusa, era ‘pienamente consapevole della situazione di sfruttamento delle condizioni personali dei lavoratori, formalmente impiegati attraverso il sistema contrattuale dell’appalto di manodopera con società cooperative’.
I lavoratori erano perciò ‘di fatto direttamente coordinati nella sede societaria operativa di Dolzago anche da personale dipendente [di Spreafico SpA, ndr], così capitalizzando il guadagno di un intervento lavorativo sotto soglia retributiva nell’ambito del mercato e quindi della sopportazione di costi minori’.
Sequestro e amministrazione giudiziaria
Il Tribunale penale di Milano – Sezione Autonoma Misure di Prevenzione, presieduta dal dr. Fabio Roia – ha ordinato il sequestro preventivo di svariati milioni di euro (6 per alcune fonti, 3,5 nella replica di Spreafico alla stampa) sui conti della società, a fronte delle contestazioni di evasione fiscale nel triennio 2018/20.
Un amministratore giudiziario è stato altresì nominato, per riportare ordine e diritto nella gestione dei lavoratori, per i prossimi 12 mesi. Le indagini proseguono anche in vista dell’accertamento della responsabilità amministrativa di Spreafico Francesco e F.ll S.p.A., ai sensi del d.lgs. 231/01, in relazione ai reati che possano risultare essere stati commessi nel suo interesse.
Due diligence, chi l’ha vista?
Il Parlamento europeo ha votato ad ampia maggioranza, il 10.3.21, un progetto di direttiva UE volta ad affermare il dovere di rendicontazione (corporate accountability) e di dovuta diligenza (due diligence) degli operatori economici. In relazione alla tutela dei diritti umani fondamentali – di lavoratori e comunità – nonché dell’ambiente, nell’intero corso delle filiere di approvvigionamento ovunque basate, delle proprie organizzazioni e di chiunque vi operi. (5)
A Dolzago (LC), presso la sede di Spreafico SpA, gli scioperi organizzati da Si Cobas e CGIL si sono susseguiti a partire da luglio 2020. Le lavoratrici, in prima linea, hanno anche rischiato un gravissimo incidente a causa dell’autista di un TIR che ha provato a forzare i presidi accelerando anziché fermarsi in mezzo ai manifestanti, il 4.3.21. (6) È possibile che tali notizie siano sfuggite a chi certifica il GRASP, e soprattutto alle catene della GDO che professano di garantire la sostenibilità etica dei propri fornitori?
Conclusioni provvisorie, referto ONU
I precedenti non mancano. Basti ricordare, nell’ultimo anno, gli scandali per il caporalato emerso presso celebri fornitori della GDO come StraBerry – nel milanese, ad agosto 2020 – e del gruppo facente capo a Settimio Passalaqua, una delle più grandi imprese agricole del foggiano, a luglio 2020 (7,8).
Il gruppo di lavoro ONU su business e diritti umani, a esito della missione conclusa il 6.10.21, ha rilevato anche in Nord Italia ‘numerosi modi in cui i lavoratori, in particolare i lavoratori migranti, sono sfruttati e sottopagati per le lunghe ore di lavoro. (…) è una pratica comune per loro essere reclutati attraverso agenzie o cooperative che impiegano pratiche di reclutamento illegali o non etiche.
Sono spesso assunti con contratti temporanei e possono essere chiamati a lavorare per molte più ore di quanto dichiari la loro busta paga. La situazione precaria di molti di questi lavoratori significa che hanno poca scelta se non quella di accettare condizioni di lavoro di sfruttamento.’ (9)
Fino a quando?
Dario Dongo
Note
(1) Daniele Colombo. Spreafico, avanti con le filiere controllate made in Italy #vocidellortofrutta. FreshPointMagazine. 2.11.20, https://www.freshpointmagazine.it/featured/spreafico-avanti-con-le-filiere-controllate-made-in-italy-vocidellortofrutta/
(2) Andrea Morleo. Caporalato e sfruttamento dei lavoratori, la Spreafico spa in amministrazione giudiziaria. Il Giorno. 8.10.21, https://www.ilgiorno.it/lecco/cronaca/caporalato-sfruttamento-lavoratori-spreafico-spa-amministrazione-giudiziaria-1.6894628
(3) Luigi Ferrarella. Lecco, «commissariato» il colosso dell’ortofrutta Spreafico. I lavoratori stranieri: «Trattati come animali». Corriere della Sera. 8.10.21, https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/21_ottobre_08/lecco-lavoratori-stranieri-sfruttati-commissariato-colosso-dell-ortofrutta-spreafico-7d709570-2864-11ec-8a6d-f17b9efd9487.shtml
(4) Marta Strinati, Dario Dongo. CCNL alimentare o multiservizi. La replica di Italpizza e brevi note di diritto. GIFT (Great Italian Food Trade). 9.9.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/ccnl-alimentare-o-multiservizi-la-replica-di-italpizza-e-brevi-note-di-diritto
(5) Dario Dongo. Due diligence, il progetto di direttiva UE sulle responsabilità socio-ambientali nella catena del valore. GIFT (Great Italian Food Trade). 27.7.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/due-diligence-il-progetto-di-direttiva-ue-sulle-responsabilità-socio-ambientali-nella-catena-del-valore
(6) Lecco. Sciopero e tensione alla Spreafico frutta. La Provincia di Lecco. 5.3.21, https://www.laprovinciadilecco.it/stories/lecco-citta/lecco-sciopero-e-tensione-alla-spreafico-frutta_1388528_11/
(7) Marta Strinati, Dario Dongo. Agricoltura. Caporalato alla milanese, reti virtuose, questioni irrisolte. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.8.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/agricoltura-caporalato-alla-milanese-reti-virtuose-questioni-irrisolte
(8) V. nota 7 a precedente articolo https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/acqua-e-igiene-governi-e-caporali
(9) OHCHR, ONU. Statement at the end of visit to Italy by the United Nations Working Group on Business and Human Rights. 6.10.21, https://www.ohchr.org/FR/HRBodies/HRC/Pages/NewsDetail.aspx?NewsID=27607&LangID=F
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.