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Indicazioni geografiche, 75 miliardi di euro in UE. Il database e le tutele che mancano

Le indicazioni geografiche registrate in UE rappresentano un tesoro da quasi 75 miliardi di euro. L’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, EUIPO, vi ha appena dedicato un apposito databaseGIview. Che si aggiunge a quello dell’Ufficio internazionale, WIPO.

La Commissione europea promette nuovi impegni per rafforzare la loro tutela rispetto alle contraffazioni. Ma i problemi più gravi rimangono quelli interni, nel Mercato unico e all’interno delle filiere certificate, ove le relazioni commerciali inique mettono a rischio la qualità.

Indicazioni geografiche, la banca dati europea GIview

GIview è la banca dati istituita presso EUIPO (European Union Intellectual Property Office), presentata il 25.11.20, che raccoglie l’elenco aggiornato di tutte le indicazioni geografiche (DOP, IGP, STG, DOC, DOCG):

– registrate e protette in Unione Europea,

– iscritte in UE e protette in uno o più Paesi terzi, sulla base di accordi bilaterali e multilaterali (es. UE-Svizzera, UE-Cina),

– registrate in Paesi terzi e protette in UE, sempre sulla base di accordi internazionali. (1)

La banca dati GIview offre un unico punto di accesso alle informazioni di dettaglio, per i consumatori e le autorità di controllo, nonché i professionisti della proprietà intellettuale e gli operatori di filiera. Questi ultimi hanno così occasione di verificare la compatibilità di etichette e pubblicità che includano riferimenti geografici con i divieti di usurpazione ed evocazione delle GIs protette (2,3).

#DopEconomy, € 17 miliardi in Italia

La #DopEconomy – vale a dire il valore delle produzioni registrate come Geographical Indications (GIs) – ha un ruolo cruciale nell’economia agroalimentare del vecchio continente. Soprattutto nel Bel Paese, che detiene il 27% delle GIs registrate nel pianeta (839 su 3.123). Il rapporto di ISMEA e Qualivita ‘#DopEconomy 2020’ indica come le DOP, IGP, STG, DOC, DOCG rappresentino:

– il 19% del fatturato complessivo dell’agroalimentare italiano, pari a 16,9 miliardi di euro,
– il 21% dell’export alimentare italiano, per 9,5 miliardi di euro,
– 185 mila occupati (dati 2019). (4)

Indicazioni geografiche in UE, un tesoro da € 74,76 miliardi

La Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale, nel rapporto aggiornato a febbraio 2021, indica il valore delle indicazioni geografiche europee in 74,76 miliardi di euro, pari al 7% delle vendite complessive e al 15,5% delle esportazioni. (5) I vini rappresentano oltre la metà del valore, i prodotti agricoli e alimentari il 35%, le bevande spiritose il 13% (dati 2017).

I prezzi di vendita dei prodotti certificati sono doppi, in media, rispetto agli equivalenti non registrati (c.d. similari). Con un premio di valore medio, nelle diverse categorie, pari a:

+185% sui vini,

+152% per le bevande alcoliche,

+50% per i prodotti agricoli e alimentari.

Tutela delle indicazioni geografiche UE dalle contraffazioni

Il Commissario per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale Janusz Wojciechowski, nella risposta 18.2.21 all’interrogazione dell’eurodeputato leghista Gianantonio Da Re (6,7), ha chiarito quanto segue:

– i livelli e i meccanismi di protezione delle indicazioni geografiche (IG) sono variamente definiti nei singoli accordi internazionali. (8) ‘GIview permette a tutte le parti interessate di vedere chiaramente dove le GIs dell’UE sono protette nel mondo’,

– ‘il monitoraggio e la lotta alla contraffazione dei diritti di proprietà intellettuale in tutto il mondo, comprese le indicazioni geografiche, è una priorità della Commissione’,

– il 25.11.20 la Commissione ha presentato il piano d’azione sulla Intellectual Property (IP) che prevede apposite iniziative per i c.d. diritti rurali di proprietà intellettuale, (9)

– l’Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, istituito presso EUIPO con reg. UE 386/12, ha gli specifici compiti di monitorare le frodi e favorire l’interazione dei titolari dei diritti violati con le forze di polizia, le dogane e gli organi antifrode (10,11).

Tutela internazionale delle registrazioni, il sistema Lisbona

Il 26.2.20 è entrato in vigore l’Atto di Ginevra e così l’adesione dell’UE all’Accordo di Lisbona – a 62 anni dal suo varo, meglio tardi che mai – sulle protezioni delle indicazioni geografiche (Lisbon Agreement for the Protection of Appellations of Origin and their International Registration).

Grazie a tale accordo, come si è visto, la protezione delle GIs viene ora garantita in ambito WIPO (Worldwide Intellectual Property Organization). Con una unica registrazione a sua volta accessibile sul Lisbon Express database.

Le protezioni che mancano

Dalle parole ai fatti, le frodi alimentari rimangono un problema irrisolto a livello europeo, come si è visto. E i controlli sulle usurpazioni ed evocazioni delle DOP più celebri sono carenti anzitutto negli Stati membri, come pure si è visto. Il mercato interno è la prima area di scambi delle indicazioni geografiche europee ed è qui che vanno concentrate le attenzioni, anche da parte dei Consorzi. (12)

La tutela che più manca è però quella della produzione agricola primaria. Le materie prime agricole vengono spesso acquistate sottocosto, facendo anche ricorso all’espediente del conferimento nelle cooperative per eludere l’applicazione delle norme che lo vietano (es. Pecorino, Grana Padano, Gorgonzola). E i rappresentanti delle parti agricole nei Consorzi di tutela a volte soccombono per squilibrio di potere contrattuale, altre volte sono conniventi per conflitti d’interessi.

Soluzioni possibili

L’Italia ha urgente bisogno di una severa attuazione della direttiva UE 2019/633, per contrastare le pratiche commerciali sleali. Anche alla luce della direttiva citata si devono rivedere gli statuti dei Consorzi di tutela, per garantire un’equa remunerazione della produzione agricola primaria che è la sola garanzia di mantenimento della qualità.

La blockchain pubblica appare oggi lo strumento più adeguato a garantire con un ‘notaio digitale’ incorruttibile la geolocalizzazione, autenticità e rispetto dei disciplinari sui prodotti di qualità certificati. Dovrebbe venire usata anche per garantire:

– il rispetto delle regole per la formazione del prezzo delle materie prime agricole, che il caso CUN suini ha mostrato essere platealmente violate con la connivenza del MiPAAF,

– la trasparenza della catena del valore, che il consumatore ha diritto di conoscere e può effettivamente apprezzare, quale logica premessa della qualità.

Dario Dongo

Note

(1) EUIPO. Launch of GIview. 25.11.20,

(2) Dario Dongo. DOP, la Corte di Giustizia UE chiarisce il divieto di evocazioni. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.5.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/dop-la-corte-di-giustizia-ue-chiarisce-il-divieto-di-evocazioni

(3) Olio extravergine d’oliva 100% siciliano, risponde l’avvocato Dario Dongo. FARE (Food and Agriculture Requirements). 6.1.19, https://www.foodagriculturerequirements.com/archivio-notizie/domande-e-risposte/olio-extravergine-d-oliva-100-siciliano-risponde-l-avvocato-dario-dongo

(4) Marta Strinati, Dario Dongo. #DopEconomy, rapporto ISMEA – Qualivita 2020. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.12.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/dopeconomy-rapporto-ismea-qualivita-2020

(5) AND International, European Commission (DG Agri, Unit C.4), Ecorsys (2021). Study on economic value of EU quality schemes, geographical indications (GIs) and traditional specialities guaranteed (TSGs). Publication Office at the European Union. doi:10.2762/396490, https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/a7281794-7ebe-11ea-aea8-01aa75ed71a1/language-en

(6) Parlamento europeo, On.le Gianantonio Da Re (Gruppo ID, Identity and Democracy). Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione E-006617/2020. 16.12.20

(7) Risposta del Commissario per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale Janusz Wojciechowski per conto della Commissione Europea all’interrogazione E-006617/2020, 18.2.21

(8) Chi scrive ha a suo tempo denunciato l’inadeguatezza dei livelli di tutela delle DOP e IGP italiane negli accordi con il Giappone (JEFTA, v. https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/jefta-lettera-aperta-ai-consorzi-delle-nostre-dop-e-igp) e con il Canada (CETA, v. https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/ceta-il-made-in-italy-tradito). Ma il cerchio magico di Coldiretti e i suoi burattini hanno accettato pure il Parmesan, in nome del libero scambio

(9) Commissione europea. Sfruttare al meglio il potenziale innovativo dell’UE Piano d’azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la ripresa e la resilienza dell’UE. Comunicazione 25.11.20 [COM/2020/760 final], https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/ALL/?uri=CELEX%3A52020DC0760. V. pagine 6,7,8

(10) European Observatory on Infringements of Intellectual Property Rights. V. https://ec.europa.eu/growth/industry/policy/intellectual-property/enforcement/infringements-observatory_en

(11) EUIPO. IP enforcement portalhttps://euipo.europa.eu/ohimportal/en/web/observatory/ip-enforcement-portal-home-page

(12) L’unico Consorzio di tutela davvero efficace ed efficiente nel monitoraggio e contrasto delle imitazioni pare essere quello del Parmigiano Reggiano DOP (v. https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/parmesans-un-altro-ko-al-cheese-sounding)

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