Noberasco è la prima grande industria Italiana – leader di innovazione oltreché di mercato – ad adottare la blockchain. Affidando i propri registri di rintracciabilità al ‘notaio digitale’ più incorruttibile finora iscritto nei registri IT, la blockchain pubblica. Grazie al sistema elaborato da Wiise Chain, che è interoperabile con tutti i software in uso presso qualsivoglia operatore della filiera.
Il risultato è una comunicazione aperta, attraverso un QR-code in etichetta che permette a chiunque di accedere con uno smartphone ai dati sull’origine e i percorsi seguiti da ogni singolo lotto. Si inizia con una filiera innovativa, quella delle arachidi 100% italiane. Nella prospettiva di estendere l’applicazione del sistema, progressivamente, anche ad altre filiere ove Noberasco lavora a stretto contatto con la produzione agricola primaria, nelle varie aree geografiche.
La blockchain pubblica, come si è visto, è la via maestra per garantire trasparenza, integrità e sostenibilità nelle filiere agroalimentari.
Blockchain, Wiise Chain
Il sistema Wiise Chain è basato su strumenti open-source, il protocollo BitCoin (v. paragrafo successivo) e il sistema OpenTimeStamps. I quali consentono di registrare e notarizzare digitalmente, a costi straordinariamente contenuti, ogni dato e documento d’interesse per gli operatori, i loro interlocutori commerciali, le autorità di controllo e certificazione, i consumatori. A partire da:
– identità e geolocalizzazione degli operatori e delle singole derrate,
– tracciabilità dei flussi materiali e bilanci di massa,
– analisi ambientali, su materie prime e prodotti,
– rapporti di audit degli enti di certificazione, etc.
L’approccio modulare consente di aggiungere, in progressione, ulteriori voci. In quella logica di miglioramento continuo che è caratteristica dei sistemi di gestione qualità ed è oggi orientata verso la sostenibilità degli approvvigionamenti. Ed è perciò che le organizzazioni più responsabili, tra cui Noberasco si annovera, già applicano e sottopongono a audit la loro adesione alle linee guida ISO 20400:2017 (Sustainable Procurement – guidance).
Notaio digitale per tutti
Il ‘notaio digitale’ è stato creato nel 2009 da Satoshi Nakamoto (ignoto genio, sotto pseudonimo), mediante rilascio di un software open-source che consente di registrare in modo indelebile informazioni crittografate. Il protocollo BitCoin, che è alla base dell’omonima criptovaluta nonché della blockchain pubblica. I crittogrammi sono autenticati e decentralizzati presso un network di oltre 16 milioni di server, i quali ne garantiscono la conservazione e l’inviolabilità. Ed è infatti l’unica tecnologia mai violata da hacker di cui si abbia notizia.
Informazioni e documenti vengono inseriti nel sistema, h24, in forma crittografata. Mentre l’accesso alle notizie ‘in chiaro’ viene definito, da parte di chi le inserisca, in relazione alle esigenze delle varie categorie di utenti (nell’ambito della singola organizzazione, della filiera, delle parti sociali interessate). L’interazione di questo sistema con altri già sviluppati (es. firma elettronica) e in via di sviluppo (IoT, Internet of Things) rappresenta quindi l’orizzonte di agricoltura e zootecnia 4.0, e non solo.
Obiettivi di filiera
La filiera 100% italiana dell’arachide, progettata e tracciata in Wiise Chain da Noberasco, è soltanto l’inizio di un percorso che si basa su sicurezza, qualità e sostenibilità delle produzioni. Sulla base di dati obiettivi e inviolabili – ‘stampati nella roccia’ (informatica) dalle persone fisiche e gli enti giuridici che li inseriscono – che il sistema a sua volta verifica attraverso controlli incrociati.
L’obiettivo immediato di questo sistema è garantire in modo inoppugnabile l’autenticità e i valori effettivi delle produzioni. Il rischio di frodi viene di fatto azzerato, ad esempio, nella misura in cui si introducano i dati sulle rese storiche e stagionali delle colture e le si raccordi con le produzioni. L’obiettivo di più ampio respiro è dunque quello di un’applicazione sempre più diffusa di questa tecnologia, anche da parte delle microimprese e soprattutto nel settore biologico, alle quali Wiise Chain ha infatti dedicato un invito a costi risibili. Affinché il valore possa venire davvero distribuito, da chi coltiva a chi consuma.
Dario Dongo
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.