Il coronavirus mantiene l’attenzione di tutti sul sistema immunitario che rimane tuttora – come già anticipato dal premio Nobel per la medicina, Luc Montagnier – ‘la nostra più importante difesa’. E l’olio extravergine d’oliva (EVOO, Extra-Virgin Olive Oil), anche sotto questo aspetto, ha un ruolo prezioso. Breve rassegna scientifica.
Extra vergine, proprietà nutrizionali e salutistiche in etichetta
100 grammi di olio extra vergine d’oliva contengono in media (fonte CREA. Tabella Composizione Alimenti, 2019):
- 77,27 g di acidi grassi monoinsaturi (MUFA, Mono-Unsaturated Fatty Acids),
- 7,97 g di polinsaturi (PUFA, Poly-Unsaturated Fatty Acids),
- 36 μg di vitamina A,
- 22,4 mg di vitamina E,
- 0,2 mg di ferro.
Le proprietà benefiche ammesse in etichettatura degli oli extravergini d’oliva in Europa (previa verifica analitica dei relativi presupposti, ai sensi del reg. UE 432/2012) sono le seguenti:
– ‘i polifenoli dell’olio di oliva contribuiscono alla protezione dei lipidi ematici dallo stress ossidativo’,
– ‘la vitamina E contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo’,
– ‘la sostituzione nella dieta dei grassi saturi con grassi insaturi contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue’.
La prevenzione delle malattie coronariche può invece venire riferita solo in USA, sulle etichette degli oli vegetali ad alto tenore di acido oleico (>70%). Come appunto l’EVOO e le varietà ‘alto oleico’ degli oli di girasole, cartamo, colza, alghe.
Extravergine d’oliva e microbiota intestinale
Lo studio scientifico pubblicato su PloS one nel 2018 dai ricercatori dell’università di Jaén (Andalusia, Spagna) ha messo a confronto tre diete, somministrate ad altrettanti gruppi di topi. La dieta standard a raffronto con quelle ricche di burro e di olio extravergine d’oliva.
Dopo 12 settimane, i soggetti alimentati con grassi saturi hanno manifestato aumento di peso, pressione arteriosa sistolica e trigliceridi. Con una spiccata propensione a sindrome metabolica (a cui consegue la triplicazione del rischio di infarto e ictus), obesità, diabete e resistenza all’insulina. I loro intestini mostrano poi un valore più elevato di proteobatteri (un’ampia gamma di batteri patogeni).
La dieta con EVOO, viceversa, ha abbassato i livelli di trigliceridi e migliorato la salute cardiovascolare. I microbiologi hanno inoltre dimostrato che gli effetti benefici sulla salute associati al consumo di olio EVO sono strettamente collegati al suo impatto favorevole sul microbiota intestinale, grazie allo stimolo alla formazione di batteri importanti e benefici per la nostra salute. (1)
EVOO e sistema immunitario
Gli effetti benefici del consumo regolare di ’olio extravergine d’oliva sul microbioma e il sistema immunitario sono stati altresì evidenziati in una rassegna scientifica pubblicata nel 2019 dall’università di Valencia (Spagna), che abbiamo già in precedenza condiviso. (2)
Il sistema immunitario può venire rafforzato mediante il consumo di olio extravergine d’oliva addirittura anche nelle persone affette da HIV (human immunodeficiency virus). Lo studio dell’università di Granada (Spagna) in collaborazione con l’ospedale Costa del Sol (Marbella, E), pubblicato su Medicine nel 2019, dimostra infatti come la somministrazione prolungata di EVOO a pazienti di età >50 anni affetti da HIV aumenti la diversità dei batteri microbici, riducendo quelli proinfiammatori. Un vantaggio degno di nota, tenuto conto che la sindrome da virus dell’immunodeficienza umana crea uno stato infiammatorio cronico da cui deriva l’aumento delle probabilità di contrarre malattie cardiovascolari e tumori. (3)
Prevenzione cardiovascolare e oncologica
Il sistema cardiovascolare a sua volta può venire protetto mediante il consumo regolare di oli extravergini di oliva con alto contenuto di fenoli. Questi ingredienti di salute, oltre a nutrire il microbioma, ritardano infatti la formazione della placca ateroma nelle pareti vascolari, contribuendo alla prevenzione dell’aterosclerosi. (4) L’olio EVO inoltre protegge il cuore e migliora la pressione sanguigna, come evidenziato in un ampio studio condotto in sinergia dalle università di Granada, Siviglia e Jaén. (5)
Gli effetti antinfiammatori attribuiscono all’olio extra vergine di oliva un ruolo importante nella prevenzione oncologica. Una scientific review dell’università di Bari – a cui abbiamo già riferito – mostra le sue potenzialità nel prevenire i tumori all’intestino, anche nelle persone già predisposte. Un altro studio pubblicato nel 2019 su Cancers indica poi la sua utilità nella prevenzione del carcinoma mammario (anche a seguito di intervento chirurgico), e nel ridurre la resistenza agli antibiotici. (6)
EVOO e salute nell’invecchiamento
L’olio extra vergine di oliva può inoltre agire e modulare diversi processi di invecchiamento e malattie legate all’età, accomunate da un’infiammazione cronica di basso grado (inflammageing). Uno studio delle università di Palermo e Catanzaro mostra al proposito come le proprietà nutraceutiche di questo alimento siano anche correlate alla sua qualità. Vale a dire cultivar e condizioni di crescita, periodo di raccolta, processo produttivo e tempo di conservazione del prodotto. (7)
Cervello e memoria traggono a loro volta beneficio dagli effetti antiossidanti dall’olio EVO, che in uno studio del CNR (Italia) ha rivelato la capacità di aumentare due fattori di crescita (Ngf e Bdnf) delle cellule neuronali nelle aree cerebrali coinvolte in apprendimento e memorizzazione. (8) Con l’ulteriore effetto di ritardare la comparsa di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. (9)
Olio extra vergine d’oliva, l’identità in etichetta
L’olio extra vergine di oliva si caratterizza in quanto ‘olio d’oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici realizzato esclusivamente dalla spremitura delle olive’ (e non anche, come invece il c.d. olio d’oliva, mediante miscela con oli estratti dalle sanse che derivano dalla frantumazione dei drupi).
La ‘categoria superiore’ che distingue ‘extra vergine’ da ‘vergine’ viene espressa nel rispetto di una serie di requisiti chimico-fisici (a partire dall’acidità) e organolettici stabiliti da regole europee ed effettivamente verificati dalle pubbliche autorità deputate ai controlli ufficiali (reg. CEE 2568/1991 e successive modifiche).
L’indicazione ‘prima spremitura a freddo’ è riservata ‘agli oli vergini ed extra ottenuti a meno di 27 °C con la prima spremitura meccanica della pasta d’olive, mediante un sistema di estrazione di tipo tradizionale con presse idrauliche’. L’indicazione ‘estratto a freddo’ è riservata agli oli d’oliva extra vergini o vergini ottenuti a meno di 27 °C (reg. UE 29/12, art. 5).
Biologico, organic e simili diciture sono riservate ai soli prodotti realizzati in ambito di filiere che rispettano le regole stabilite in Unione Europea per i sistemi di produzione biologica. Le imprese bio soggette a certificazione obbligatoria da parte di enti appositamente delegati dai ministeri dell’Agricoltura, oltreché ad appositi controlli supplementari.
Dario Dongo e Alessandra Mei
Note
(1) Prieto, I., Hidalgo, M., Segarra, A. B., Martínez-Rodríguez, A. M., Cobo, A., Ramírez, M., Abriouel, H., Gálvez, A., & Martínez-Cañamero, M. (2018). Influence of a diet enriched with virgin olive oil or butter on mouse gut microbiota and its correlation to physiological and biochemical parameters related to metabolic syndrome. PloS one, 13(1), e0190368. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0190368
(2) Mohsen Gavahian, José M.Lorenzo, Paulo E. S. Munekata, Izaskun Garcia-Mantrana, Amin Mousavi Khaneghah, Antonio J. Meléndez-Martínez, Francisco J. Barba. (2019). Health benefits of olive oil and its components: Impacts on gut microbiota antioxidant activities, and prevention of noncommunicable diseases. Trends in Food Science & Technology, Volume 88, June 2019, pages 220-227, https://doi.org/10.1016/j.tifs.2019.03.008
(3) Olalla, J., García de Lomas, J. M., Chueca, N., Pérez-Stachowski, X., De Salazar, A., Del Arco, A., Plaza-Díaz, J., De la Torre, J., Prada, J. L., García-Alegría, J., Fernández-Sánchez, F., & García, F. (2019). Effect of daily consumption of extra virgin olive oil on the lipid profile and microbiota of HIV-infected patients over 50 years of age. Medicine, 98(42), e17528. https://doi.org/10.1097/MD.0000000000017528
(4) Casas, R., Urpi-Sardà, M., Sacanella, E., Arranz, S., Corella, D., Castañer, O., Lamuela-Raventós, R. M., Salas-Salvadó, J., Lapetra, J., Portillo, M. P., & Estruch, R. (2017). Anti-Inflammatory Effects of the Mediterranean Diet in the Early and Late Stages of Atheroma Plaque Development. Mediators of inflammation, 2017, 3674390. https://doi.org/10.1155/2017/3674390
(5) Vazquez, A., Sanchez-Rodriguez, E., Vargas, F., Montoro-Molina, S., Romero, M., Espejo-Calvo, J. A., Vilchez, P., Jaramillo, S., Olmo-García, L., Carrasco-Pancorbo, A., de la Torre, R., Fito, M., Covas, M. I., Martínez de Victoria, E., & Mesa, M. D. (2019). Cardioprotective Effect of a Virgin Olive Oil Enriched with Bioactive Compounds in Spontaneously Hypertensive Rats. Nutrients, 11(8), 1728. https://doi.org/10.3390/nu11081728
(6) Siddique, A. B., Ayoub, N. M., Tajmim, A., Meyer, S. A., Hill, R. A., & El Sayed, K. A. (2019). (-)-Oleocanthal Prevents Breast Cancer Locoregional Recurrence After Primary Tumor Surgical Excision and Neoadjuvant Targeted Therapy in Orthotopic Nude Mouse Models. Cancers, 11(5), 637. https://doi.org/10.3390/cancers11050637
(7) Gambino CM., Accardi G., Aiello A., Candore G., Dara-Guccione G., Mirisola M., Procopio A., Taormina G., Caruso C.
(2018). Effect of Extra Virgin Olive Oil and Table Olives on the Immune Inflammatory Responses: Potential Clinical Applications. Endocr Metab Immune Disord Drug Targets. 18(1):14-22. doi: 10.2174/1871530317666171114113822
(8) De Nicoló S, Tarani L, Ceccanti M, et al. Effects of olive polyphenols administration on nerve growth factor and brain-derived neurotrophic factor in the mouse brain. Nutrition. 2013;29(4):681–687. doi:10.1016/j.nut.2012.11.007
(9) Batarseh, Y. S., & Kaddoumi, A. (2018). Oleocanthal-rich extra-virgin olive oil enhances donepezil effect by reducing amyloid-β load and related toxicity in a mouse model of Alzheimer’s disease. The Journal of nutritional biochemistry, 55, 113–123. https://doi.org/10.1016/j.jnutbio.2017.12.006