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Consumi alimentari etici e sostenibili, alcuni spunti a Siamo Noi in TV

Parliamo oggi di consumi alimentari etici e sostenibili a Siamo Noi in TV. Perché è possibile anche a noi, i consumAttori, contribuire al miglioramento di ciò che non va. Con le scelte quotidiane di acquisto, di consumo e di corretto impiego.

Etico è in primis ciò che rispetta l’individuo e i suoi diritti fondamentali. Assistiamo alla violazione sistematica di tali diritti, nelle filiere alimentari che si radicano su:

– land grabbing, o rapina delle terre. La deportazione violenta delle popolazioni indigene, finalizzata allo sfruttamento agricolo delle aree più fertili del pianeta, è tuttora in corso. In Africa centrale, Sud-Est asiatico, Centro-Sud America. Il sanguinario business dell’olio di palma ne è la prima causa. Ed è perciò che ci asteniamo dall’acquistare prodotti che lo contengano,

– schiavitù e lavoro minorile. La dichiarazione ILO e la Convenzione ONU per i diritti dell’infanzia paiono ignote ad alcuni Signori del Cibo. Che approvvigionano i mercati internazionali con palma e conserve ittiche dal Sud-Est asiatico, cacao dal West Africa. Dell’olio di palma s’è detto, basta! Evitiamo poi tonno e gamberetti di provenienza asiatica, fatte salve idonee garanzie e certificazioni. Idem per il cacao, meglio se equo e sostenibile,

– caporalato. Lo sfruttamento dei migranti ha luogo pure a casa nostra, nell’indifferenza delle organizzazioni agricole e della magistratura. Sui prodotti a rischio come conserve di pomodoro, ortaggi e frutta, pretendiamo allora garanzie, come la certificazione SA8000. Al contempo evitiamo di comprare sottocosto, sapendo che esso si ripercuote sui lavoratori.

Consumi alimentari etici e sostenibili e Made in Italy

Consumi alimentari etici e sostenibili, su tali premesse, significa anche privilegiare prodotti italiani. Ogni acquisto di alimenti Made in Italy – da materie prime italiane, il più possibile – è un piccolo Jobs Act. Nutriamo il lavoro, l’economia e le filiere. Preserviamo la sovranità alimentare. Proviamo a sottrarci, almeno in parte, alle pericolose interdipendenze causate dalla globalizzazione.

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