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NoPesticidi, primo successo alla Camera

Il 26.2.19 la Camera dei deputati ha votato all’unanimità la mozione unitaria sulle ‘iniziative volte a vietare l’utilizzo dei pesticidi e dei diserbanti nelle produzioni agricole, favorendone lo sviluppo con metodo biologico’. Un primo successo per il gruppo Facebook #NoPesticidi, a cui aderiamo con entusiasmo, e per la coalizione che l’ha sostenuto. Un primo passo verso la civilizzazione dell’agricoltura in Italia? È presto a dirsi, la battaglia va portata avanti e seguita con attenzione.

Agrotossici, il male di tutti

I pesticidi hanno impatti catastrofici sull’ecosistema e chi lo abita. A partire dalle api e gli insetti impollinatori, costretti all’estinzione a causa delle sementi ‘conciate’ con neonicotinoidi neurotossici. (1) Gli agricoltori sono le prime vittime del male provocato a se stessi e ai loro figli, oltreché a chi vive o frequenta luoghi attigui alle aree irrorate.

La contaminazione ambientale moltiplica le fonti d’intossicazione, con effetti che persistono per diverse decadi. I dati ISPRA mostrano la presenza dei pesticidi nel 33,5% delle acque italiane di falda e nel 67% di quelle superficiali. (2) Con picchi, in alcune Regioni, fino al 90%. L’effetto deriva, causato dalla dispersione dei veleni al di là delle colture e/o degli infestanti-bersaglio, provoca infatti la diffusione dei veleni sulle risorse naturali indispensabili alla vita (acque e fanghi, suoli, aria).

From seed to fork’, i residui di pesticidi entrano nell’organismo umano attraverso gli alimenti che li contengono. Sono stati trovati nei test sui capelli, soprattutto dei più giovani, così come nelle urine di alcune donne in gravidanza. La salute umana è dunque minacciata dell’esposizione cronica a sostanze pericolose cui vengono associati cancro, malattie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson), interferenza endocrina, disordini nella crescita, sterilità. Patologie neurologiche e neuromotorie, asma e allergie, ipersensibilità e malattie rare.

I costi superano i benefici e di gran lunga, poiché a ogni euro di valore prodotto a favore del singolo agricoltore corrisponde un altro euro solo per i costi ambientali (trascurando quelli sanitari). Con la differenza che questi ultimi costi vengono esternalizzati a discapito della collettività. (3)

Global food production threatens climate stability and ecosystem resilience and constitutes the single largest driver of environmental degradation and transgression of planetary boundaries.’ (4)

I veri responsabili di questo disastro sono le gigantesche ‘Corporation’ che ottengono autorizzazioni all’impiego di agrotossici tuttora basate (quando non letteralmente copiate) sui loro stessi studi ‘selezionati su misura’. Gli stessi gruppi industriali offrono anche semi OGM (o ‘nuovi OGM’, NBT) specificamente progettati per resistere, essi soltanto, a dosaggi crescenti di veleni ad ampio spettro. 

I colossi dell’agrochimica ingannano gli agricoltori con false promesse di incrementi delle rese e minori costi di lavorazione dei terreni (quando si è invece dimostrato l’esatto contrario, su un migliaio di aziende agricole nella vicina Francia). Costringendoli di fatto a una dipendenza sempre maggiore dall’agrochimica, mentre i loro suoli inaridiscono e degradano. Con il supporto delle grandi confederazioni agricole, in palese conflitto d’interessi, e la garanzia dell’impunità  carpita mediante apposite clausole (es. #ISDS) nei trattati internazionali. I trattati tossici che i burattini politici delle ‘Corporation’ portano avanti in indebita rappresentanza delle popolazioni.

No pesticidi, la mozione unitaria

La mozione unitaria per limitare l’uso dei pesticidi è stata approvata alla Camera dei deputati con voto unanime, 453 voti favorevoli su 453. (5) L’atto è stato ispirato dalla campagna #CambiaLaTerra e del gruppo Facebook ‘No Pesticidi’, la cui petizione ha raccolto quasi 30.000 firme. (6) I deputati hanno chiesto all’unisono di impegnare il Governo a:

–  ‘potenziare il sistema dei controlli sull’uso corretto dei pesticidi in agricoltura, incrementando anche i controlli sui prodotti agroalimentari importati dai Paesi terzi per i quali è possibile dimostrare che siano stati trattati con il glifosato oltre la soglia permessa in ambito europeo, al fine di tutelare la filiera produttiva italiana e garantire alti standard di qualità,

– vigilare, per quanto di competenza, affinché il monitoraggio del livello di contaminazione da pesticidi nelle acque sia omogeneo su tutto il territorio nazionale e che tutte le regioni si dotino di un piano per la tutela delle acque, al fine di assicurare un alto livello di protezione della salute umana, animale e dell’ambiente,

– prevedere iniziative volte a un utilizzo più responsabile dei fitofarmaci perché l’agricoltura è un settore importantissimo dell’economia italiana ed è importante che possa svilupparsi e continuare a farlo in un’ottica di qualità e di salvaguardia della salute, sia dei consumatori che degli operatori.’

L’amico Renato Bottiglia, coordinatore del gruppo, rimarca che ‘l’intero Parlamento è d’accordo, ora attendiamo la “traduzione” in un atto legislativo. Che sia il primo passo concreto verso una agricoltura sostenibile condivisa da tutte le forze politiche?.’

No pesticidi, la trasformazione necessaria

Agricoltura e alimentazione sostenibile sono una necessità impellente. Ma oltre il 63% dei terreni seminativi in Europa è impiegato per coltivazioni destinate all’alimentazione animale. (7) Grazie ai finanziamenti UE, il settore dell’allevamento tende ad una concentrazione crescente della produzione in aziende di dimensioni sempre maggiori.

Serve un cambio di paradigma, dalla quantità alla qualità, per nutrire la salute umana e tutelare l’ambienteRidurre le eccedenze e gli sprechi alimentari e migliorare le pratiche agricole nella direzione della sostenibilità. Senza trascurare l’educazione del consumatore verso diete equilibrate che si basano sul l’apporto di cibi sani, per sé e chi ci circonda.

Una delle maggiori sfide per l’umanità è quella di fornire cibo sano e nutriente a una popolazione mondiale in crescita, grazie a sistemi alimentari sostenibili. L’obiettivo della ‘food security’, cioè della sicurezza degli approvvigionamenti alimentari, comprende la possibilità per tutti gli esseri umani di accedervi in modo adeguato e costante. Attraverso una dieta adeguata, acqua potabile, servizi igienici e assistenza sanitaria. (8)

Il voto all’unanimità della mozione ‘No pesticidi’ è sicuramente un primo passo. Che dovrà tradursi in atto legislativo senza cedere spazio a ripensamenti in nome di interessi particolari sottobanco. E a beneficiarne sarà l’intera popolazione, se la politica saprà affrancarsi dai cattivi consigli dei lobbisti a servizio delle ‘Big 4, i monopolisti di sementi e pesticidi che dominano il mercato globale.

Giulia Torre e Dario Dongo

Note

(1) Sono tuttora autorizzati in Italia i seguenti ‘formulati concianti’ a base di insetticidi:

– Regent (principio attivo Fipronil), per la ‘concia’ delle sementi di mais,

-Gaucho (p.a. Imidacloprid), su mais e barbabietola da zucchero,

-Montur (p.a. Imidacloprid + Teflutrin), barbabietola da zucchero,

-Poncho (p.a. Clotianidin), mais,

-Cruiser (p.a. Thiamethoxam), mais, cotone, patata e bietola da zucchero

(2) http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/rapporto-nazionale-pesticidi-nelle-acque-dati-2015-2016.-edizione-2018

(3) FAO (2015). ‘Natural Capital Impacts in Agriculture, Food and Agriculture Organization of the United Nations’, Rome

(4) Willet et al. (2019). ‘Food in the Anthropocene: the EAT-Lancet Commission on healthy diets from sustainable food systems.’ The Lancet Commissions, 393(10170):447-492

(5) https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=1-00124&ramo=C&leg=18&fbclid=IwAR2LFRMnobGpvt7O_4ZQapawUQZWWw4Ge8NCtYEDpyFWtQnJxOzdyXUgirs

(6) https://secure.avaaz.org/it/community_petitions/petition_55b5ef34c8650/

(7) Greenpeace (2019). ‘Feeding the Problem, The dangerous intensification of animal farming in Europe’, 19 febbraio 2019

(8) ‘Food security exists when all people, at all times, have physical and economic access to sufficient, safe and nutritious food that meets their dietary needs and food preferences for an active and healthy life’ (FAO)

Laureata in giurisprudenza, master in European Food Law, si occupa di legislazione agro-alimentare, veterinaria, agricola. Dottoranda alla Scuola per il Sistema Agroalimentare AGRISYSTEM, Università Cattolica del Sacro Cuore, con una tesi in materia di novel food.

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