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Milk sounding, stop al richiamo ingannevole al latte fresco

Si è discusso di meat sounding e cheese sounding, negli ultimi mesi, grazie a un’interrogazione al Parlamento europeo e a una pronuncia della Corte di Giustizia. Ed è ora di affrontare un altro inganno ai consumatori, il milk sounding.

Il latte

Inimitabile nella sua genuina essenza, il latte. Viene evocato in astronomia – con la Via lattea – e nel vocabolario (‘lattiginoso’) per esprimer ciò che a tutti da sempre è noto in quanto tale.

‘La denominazione «latte» è riservata esclusivamente al prodotto della secrezione mammaria normale, ottenuto mediante una o più mungiture, senza alcuna aggiunta o sottrazione’.

(Reg. CE 1234/07, All. XIII, punto II)

Il latte è cruciale nel primo periodo di vita degli esseri umani, come di tutti i mammiferi. E mantiene un ruolo chiave, per la nutrizione umana, nell’intero corso dell’esistenza. Per ragioni che in parte si spiegano con la scienza, (1) in parte con la tradizione millenaria dei consumi.

Denominazione dell’alimento, latte e derivati

Il regolamento (CE) n. 1234/2007 prescrive che le denominazioni del latte e dei prodotti lattiero-caseari siano riservate esclusivamente ai prodotti elencati nel relativo allegato XII, punto II‘ (v. superiore paragrafo, box blu). (2)

La Commissione europea, con decisione 2010/791/UE, ha raccolto le denominazioni di alimenti che – in esclusiva deroga a quanto sopra – possono comprendere il nome di latte o suoi derivati, pur avendo tutt’altre caratteristiche. In ragione di ‘uso tradizionale‘ e a condizione che al consumatore sia ben chiarita  ‘la natura esatta’ dei prodotti.

‘Latte di mandorla’, ‘Latte di cocco’, ‘burro di cacao’, ‘fagiolini al burro’ sono gli unici nomi di prodotti non lattieri ammessi dalla Commissione europea, in lingua italiana, nella denominazione degli alimenti. (3)

Milk sounding

Il sistema delle regole è così chiaro che nessuno più osa evocare il latte per descrivere una bevanda a base di cereali (es. riso, avena) o di legumi (es. soia).

Gli inganni al consumatore sono però più subdoli e passano per l’equiparazione al latte fresco di alimenti che – quand’anche lo contengano tra gli ingredienti, in forma snaturata a causa dei processi industriali di trasformazione – sono del tutto incomparabili.

Il milk sounding è quello delle pubblicità ingannevoli di caramelle Galatine e ‘fettine di latte’ Inalpi, che abbiamo già denunciato all’Istituto per l’Autodisciplina Pubblicitaria. Ed è pure quello dell’acqua Sangemini, la cui pubblicità azzarda un claim comparativo con il latte. (4)

Dario Dongo

Note

(1) Cfr. ‘Il latte vaccino, ruolo nell’alimentazione umana ed effetti sulla salute’, Cra-Nut, giugno 2017, su http://nut.entecra.it/files/download/NEWS/il_latte_vaccino_10072017.pdf

(2) V. decisione 2010/791/UE, Considerando 2

(3) V. decisione 2010/791/UE, Allegato 1

(4) In barba ai criteri stabiliti nel reg. CE 1924/06, articolo 9. Secondo cui le comparazioni nutrizionali possono venire eseguite solo tra alimenti che appartengano alla stessa categoria. V. http://www.foodagriculturerequirements.com/category/notizie/domande-e-risposte/mortadella-di-pollo-‘-60-grassi’-risponde-l’avvocato-dario-dongo

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