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Nuovi OGM e scambio di semi, la vergogna

Il 24 aprile 2024 il Parlamento europeo si è espresso su due questioni di primario interesse per gli agricoltori, la deregolamentazione dei nuovi OGM (New Genomic Techniques, NTGs) nonché il regolamento sullo scambio di semi e la commercializzazione del materiale riproduttivo vegetale.

1) Agricoltori, le richieste ignorate

Gli agricoltori sono scesi nelle strade di tutta Europa per chiedere la garanzia di un #giustoprezzo sui loro prodotti, con rigoroso divieto alle vendite #sottocosto, nonché la redistribuzione dei fondi della PAC a favore delle piccole e medie aziende (laddove ora il 20% delle aziende agricole raccoglie l’80% dei contributi). (1,2) Oltre alla semplificazione della burocrazia e la revisione degli accordi di libero scambio, che costringono gli agricoltori europei a una competizione a ribasso con le produzioni extra-UE. (3)

Le istituzioni europee hanno ignorato del tutto le istanze degli agricoltori in protesta e della società civile, favorendo a esse le pressioni della finanza in agricoltura e delle grandi confederazioni agricole a suo servizio (i.e. Coldiretti, Copa-Cogeca, Farm Europe). Nessuna risposta, così, sulle pratiche commerciali e le vendite sottocosto che hanno costretto la chiusura del 37% delle aziende agricole UE tra il 2006 e il 2021. E da ultimo, il voto del Parlamento Europeo a favore della deregolamentazione dei nuovi OGM (4) e della riduzione dei diritti degli agricoltori sulle loro sementi. (5)

2) Deregolamentazione dei nuovi OGM

Il Parlamento europeo – con 336 voti a sostegno della deregolamentazione delle NTGs, 238 contrari e 41 astenuti (6) – ha dimostrato il suo appoggio incondizionato alle oligarchie agroindustriali.

Le questioni irrisolte sono diverse e di non poca importanza:

  • l’Europarlamento ha deciso senza attendere una valutazione d’impatto delle nuove regole sull’agricoltura europea, da parte della Commissione europea
  • il campo di applicazione dei brevetti sulle NTG è di fatto esteso alle sementi tradizionali (varietà da conservazione) sottoposte anche a minimi interventi di manipolazione genetica
  • il principio di precauzione è platealmente disapplicato, a fronte dei rapporti di valutazione dei rischi pubblicati da ANSES (Francia), l’Agenzia Federale per la Conservazione della Natura (Germania) e il Centro per l’Analisi dei Rischi nella Filiera Agroalimentare (Bulgaria). (7)

La decisione degli eurodeputati minaccia inoltre la sopravvivenza dell’agricoltura biologica, il settore più remunerativo per gli agricoltori. Oltre a violare il diritto dei consumatori a eseguire scelte di acquisto libera e informata.

3) Scambio di semi

Gli eurodeputati in scadenza si sono altresì premurati di garantire i brevetti delle quattro ‘Corporation’ che dominano il mercato globale delle sementi, oltreché dei pesticidi.

L’unico diritto solo in parte riconosciuto agli agricoltori è lo scambio di semi e materiale riproduttivo, in quantità limitate, nell’ambito delle attività agricole (e non, come proposto dalla Commissione, come pratica commerciale). E tuttavia:

  • lo scambio di semi e materiale riproduttivo tra gli agricoltori sarà comunque sottoposto alle norme sanitarie previste per il commercio delle sementi, con oneri gravosi e di fatto incompatibili con l’attività agricola
  • le aziende sementiere potranno appropriarsi delle varietà tradizionali dei contadini, con il pretesto che esse non sono ancora state registrate ufficialmente
  • viene eliminata la clausola di salvaguardia che permetteva agli Stati membri di vietare la coltivazione sul loro territorio varietà potenzialmente dannose per la salute, l’ambiente o i sistemi agricoli tradizionali
  • il materiale eterogeneo e le varietà da conservazione potranno venire coperte da brevetti, negando di fatto agli agricoltori il diritto di poter utilizzare le sementi che provengono dai propri raccolti
  • le varietà tolleranti agli erbicidi rimangono prive di apposite regole. (7)

4) Cambiare le politiche agricole UE

L’Europarlamento in uscita ha fatto tutto il possibile per costringere gli agricoltori a una crescente dipendenza dalle multinazionali delle sementi e degli agrofarmaci. Respingendo le ripetute istanze del Coordinamento Europeo Via Campesina (ECVC) – l’unica vera rappresentanza dell’agricoltura familiare e contadina (8,9).

Cambiare le politiche agricole e alimentari in UE è possibile, portando avanti le istanze di ECVC e della EU Food Policy Coalition. Come Dario Dongo, candidato nel Collegio Nord-Est nel movimento Pace, Terra e Dignità, alle elezioni europee che si terranno in Italia l’8-9 giugno 2024 – aspira a fare anche all’interno del Parlamento europeo. (10)

#VanghePulite #PaceTerraDignità

Dario Dongo e Alessandra Mei

Note

(1) Dario Dongo. PAC, l’offerta ‘last-minute’. Anche i consumatori si arrabbiano. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.4.24

(2) The Largest 50 Beneficiaries in each EU Member State of CAP and Cohesion Funds. European Parliament, CONT Committee. January, 2021 https://tinyurl.com/42zzaern

(3) Dario Dongo. Via libera agli accordi UE con Cile e Kenya. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.2.24

(4) Dario Dongo, Alessandra Mei. Nuovi OGM, NGTs. Via libera da Strasburgo alla deregulationGIFT (Great Italian Food Trade). 9.2.24

(5) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. Scambio dei semi tra i contadini, la riforma UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.3.24

(6) Risultati delle votazioni del Parlamento europeo. 9.4.24 https://tinyurl.com/mpsn6wvp

(7) Votazioni su OGM/NTG e sementi al Parlamento europeo: ripetute violazioni dei diritti degli agricoltori. ECVC. 25.4.24 https://tinyurl.com/yckavjp5

(8) Dario Dongo. Via Campesina, le priorità degli agricoltori alle elezioni europee. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.4.24

(9) Dario Dongo. Scambi di semi e nuovi OGM al voto del Parlamento europeo. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.4.24

(10) Dario Dongo. Pace, Terra e Dignità. Il nostro movimento alle elezioni europee 2024. GIFT (Great Italian Food Trade). 14.3.24

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Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

Alessandra Mei
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Laureata in Giurisprudenza all'Università di Bologna, ha frequentato il Master in Food Law presso la stessa Università. Partecipa alla squadra di WIISE srl benefit dedicandosi ai progetti europei e internazionali di ricerca e innovazione.

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