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Spremute, succhi e bevande a base di arancia. 50 a confronto

Sotto la generica dicitura ‘succo di arancia’ ricadono tre categorie di bevande ben diverse. Dalle spremute naturalmente ricche di vitamina C ai succhi 100% frutta da concentrato, fino ai drink quasi sempre con poco succo e molto zucchero e additivi (talvolta da evitare).

Le proposte a scaffale vengono esaminate mediante una comparazione tra 50 prodotti, distinti in 17 spremute (6 di arance rosse e 11 di bionde), 6 spremute bio, 7 succhi da concentrato e 20 bevande con succo di arancia. Tra queste ultime si affaccia la variante ‘senza zuccheri aggiunti’ (e senza edulcoranti), che suscita qualche perplessità.

Come sempre esaminiamo i marchi dei leader nell’Industria di Marca (IDM) e la Marca del Distributore (MDD). Di quest’ultima, compariamo le private label di GDO (Coop, Esselunga, Carrefour, Conad), discount (Eurospin, Lidl e Todis) e loro fornitori (Consilia).

Vale la pena annotare come i prezzi delle spremute siano gravati dall’IVA al 22%, mentre i meno pregiati succhi da concentrato e le bibite zuccherate con un po’ di succo siano soggetti alla più lieve imposta del 10%. Gli agricoltori italiani sono così penalizzati rispetto alle industrie delle bibite.

1) Spremute di arancia

La spremuta di arancia è il prodotto top. Contiene soltanto il succo di arance fresche. Niente succo da concentrato, né zuccheri aggiunti, aromi, coloranti o additivi.

Il nome commerciale a ben vedere è improprio, poiché l’estrazione industriale del succo non avviene per spremitura, come a casa e nei bar, bensì tramite dispositivi ad aghi che aspirano il succo dal frutto.

9 spremute su 17 derivano da arance italiane. Ed è singolare il caso della spremuta di arancia rossa Lidl che contiene polpa, più precisamente ‘cellule d’arancia aggiunte’, di frutti siciliani ma viene imbottigliata in Germania, a duemila km di distanza dal punto di raccolta. Eurospin invece declama la sua (costosa) spremuta di arance bionde come ‘Prodotto in Italia’, senza però precisare l’origine della frutta.

1.1) Arance rosse e arance bionde

Gusto a parte, diversi aspetti distinguono le spremute di arance rosse da quelle di ‘bionde’.

La vitamina C è più abbondante nelle arance rosse. La comparazione non è semplice poiché il tenore di vitamina C è indicato in etichetta di soli 7 prodotti su 17. I pochi dati disponibili mostrano quanto segue:

– le spremute di arance rosse riferiscono la quantità di vitamina C, che varia da 40 a 50 mg/100 ml, in 4 casi su 6. Le due etichette che omettono l’informazione sono Lidl e Macè

– nelle spremute di arance bionde, la vitamina C è indicata in appena 3 prodotti su 11 e varia tra 30 e 35 mg/100 ml.

Il prezzo medio è di circa 4 €/l, con grande variabilità all’interno di ciascuna categoria:

– da 2,52 a 5,96 €/litro, oltre il doppio, tra le spremute di arance rosse, dalla più economica Esselunga alla più cara Macè, entrambe con arance rosse di origine ignota,

– da 2,65 a 7,96 €/litro, il triplo, per le bionde. Todis ed Esselunga hanno il prezzo più conveniente, Conad il più elevato. Si annnota il prezzo della spremuta Eurospin, 5,38 €/litro, non proprio ‘discount’.

comparazione spremute di arancia
Rilevazione a Roma, 17-22 aprile 2024, presso siti web e negozi di Carrefour, Conad, Consilia, Coop, Esselunga, Eurospin, Lidl, Everli, Todis.

2) Spremute biologiche, rosse e bionde

La più pregiata versione bio della spremuta di arance ha un costo spesso analogo, a volte addirittura inferiore ai prodotti da frutta ‘convenzionale’, vale a dire trattata con pesticidi di sintesi. Il buon cibo, rispettoso di ambiente e salute, in qualche caso è dunque un’opzione per tutte le tasche.

Il prezzo medio è 4,96 €/l, con un range compreso tra i 3 €/l di Esselunga e il doppio, circa 6 €/l, di Conad e Scaldasole.

L’origine italiana della frutta viene riferita soltanto in tre etichette su sei: le spremute di arancia rossa di Carrefour, Conad e Coop.

La vitamina C si conferma più abbondante (da 45 a 50 mg/100 ml) nelle spremute rosse che nell’unica bionda (35 mg/100 ml).

comparazione spremute di arancia bio
Rilevazione a Roma, 17-22 aprile 2024, presso siti web e negozi di Carrefour, Conad, Consilia, Coop, Esselunga, Eurospin, Lidl, Everli, Todis.

3) Succhi da concentrato di ‘bionde’

Meno pregiati delle spremute sono i succhi di arancia da concentrato, proposti con il claim ‘100% frutta’. Il prezzo medio dei sette prodotti esaminati è di 1,82 €/l, meno della metà delle spremute. Si va da un minimo di 1,40 €/l per il succo Esselunga a un massimo di due euro (Conad, Coop, Esselunga).

Origine della frutta e tenore di vitamina C sempre ignoti. L’unico ingrediente è il succo da concentrato, fatti salvi i due casi (Conad e Todis) ove è altresì presente l’additivo acido ascorbico.

comparazione succo 100% arancia da concentrato
Rilevazione a Roma, 17-22 aprile 2024, presso siti web e negozi di Carrefour, Conad, Consilia, Coop, Esselunga, Eurospin, Lidl, Everli, Todis.

4) Bevande con succo di arancia, un mondo difficile

Raramente accettabili sono infine le bevande con acqua e succo di arancia (da concentrato). Coloranti, aromi di sintesi, additivi e zuccheri e/o dolcificanti artificiali vengono spesso aggiunti alle miscele.

Su 20 bevande esaminate, due sole vengono presentate in modo corretto riferendo al contenuto di ‘arancia rossa e arancia bionda’. Altre cinque, pur essendo così composte, vengono presentate come ‘arancia rossa’.

L’origine della frutta è sempre ignota. Fa eccezione Hero Light, con frutta italiana.

La quantità di succo di arancia varia dal 30 all’80%. Ma, come mostra la tabella, il dato non è sempre l’unico indice di buona qualità. Attenzione a zuccheri e additivi.

4.1) Low-cost, low-quality

Il prezzo medio di questi drink è di 1,56 €/l, con un minimo di 0,86 €/l (Conad Vit arancia rossa) e un massimo di 2,89 €/l (Hero Light).

La vitamina C viene esposta in etichetta solo quando aggiunta. Ciò accade in 11 prodotti per un tenore vitaminico che varia da 6 a 40 mg/100 ml.

Tra gli ingredienti troviamo sostanze che è bene evitare. Soprattutto nell’alimentazione dei bambini:

– aromi di sintesi in 11 prodotti, a mimare artificialmente il sapore della frutta,

– E 120. Questo colorante (acido carminico o cocciniglia) è ottenuto dalla spremitura di insetti parassiti del cactus. È vietato nei prodotti biologici e soggetto a una dose giornaliera accettabile di 2,5 mg/kg di peso corporeo. È infatti allergizzante e sospettato di favorire l’iperattività nei bambini. Si trova in 2 prodotti (Consilia e Rauch),

– zuccheri aggiunti. 13 bibite contengono saccarosio, in quattro casi in aggiunta allo sciroppo di glucosio-fruttosio (SGF). Il risultato è una concentrazione di zuccheri fino a 12 g/100 ml. Vale a dire 7,5 cucchiaini (rasi, da 4g) di zucchero in un bicchiere da 250 ml. Mentre EFSA raccomanda di ridurre al minimo il consumo di zuccheri, causa di carie e malattie metaboliche croniche, (1)

– edulcoranti. Rauch aggiunge ciclammati (E 952) e saccarine (E 954) in un prodotto e zucchero mescolato a sucralosio (E 955) in un altro. Hero Light usa invece sucralosio (E 955). Questi dolcificanti sintetici sono inutili per perdere peso ed espongono a malattie come il diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e mortalità, ha avvertito WHO nella guida pubblicata un anno fa. (2)

comparazione bevande con succo di arancia
Rilevazione a Roma, 17-22 aprile 2024, presso siti web e negozi di Carrefour, Conad, Consilia, Coop, Esselunga, Eurospin, Lidl, Everli, Todis.

4.2) Poche ricette pulite, solo succo annacquato

Solo quattro prodotti ‘senza zuccheri aggiunti’ sono realizzati con acqua, succo di arancia e aromi naturali, senza alcun dolcificante o additivo.

L’alternativa è poco appetibile. A conti fatti, se è necessario risparmiare, conviene scegliere una gustosa spremuta bio (naturalmente ricca di vitamina C) e aggiungervi acqua nella stessa misura in cui viene diluito il succo concentrato delle bibite. Più gusto, meno illusioni.

Origine della frutta, quando?

‘Il Parlamento Europeo uscente ha deliberatamente omesso di introdurre l’obbligo di etichettatura di origine della frutta nei succhi, come nelle marmellate, nella recente revisione delle breakfast directives’, denuncia l’avvocato Dario Dongo, candidato alle elezioni europee a tenersi l’8-9 giugno 2024 nel Collegio Nord-est, con il movimento #PaceTerraDignità.

La nostra battaglia affinché l’origine degli ingredienti primari (>50%) e caratterizzanti venga prescritta come obbligatoria sulle etichette di tutti i prodotti alimentari prosegue in ogni contesto. I consumatori hanno il pieno diritto di eseguire scelte consapevoli di acquisto, per valorizzare i prodotti dell’agricoltura locale’.

Marta Strinati

Note

(1) Marta Strinati. Il ruolo nocivo degli zuccheri nella dieta, parere EFSA. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.3.22

(2) Marta Strinati. ‘Senza zuccheri’? Gli edulcoranti sintetici sono inutili e nocivi, avverte WHO. GIFT (Great Italian Food Trade). 15.5.23

Marta Strinati
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Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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